Splatoon possiede un elemento che manca a tanti altri giochi di questa generazione: una personalità propria.
Non è solo una nuova IP, è un nuovo mondo, colorato, intrigante e di carattere. Qualsiasi gioco si può adattare ai suoi protagonisti, anche un platform puro, un RPG, un puzzle game, poiché hanno una vita propria, già indipendente dal titolo che li ospita.
Grazie anche ad un marketing intelligente, basato su eventi e su intriganti pubblicità mandate in onda negli States, Nintendo è riuscita a far trasparire un concetto molto semplice: Cool kids play Splatoon.
https://youtu.be/pjPOSKnOftA
Ed è verissimo, chi gioca vuole assolutamente rientrare in quella cerchia, e possedere un Inkling di impatto, da poter mostrare con orgoglio nella piazza del titolo sul Wii U di altri giocatori, con un ghigno soddisfatto ed un equipaggiamento stiloso da fare invidia.
Questo elemento è talmente rilevante, che nel gioco è presente un NPC che cerca di procurarti accessori o vestiti che hai adocchiato addosso ad altri calamari nella tua piazza, immaginate perciò quanto sia sentito lo stile e quanto sia importante seguire la moda.

Non si può non voler bene a Splatoon a primo impatto per tutto ciò: ci ricorda gli anni ’90, e magari ci riporta direttamente al cortile della scuola, dove volevamo essere apprezzati e bravi nei giochi di gruppo.
Volevamo vincere alle carte di Pokémon, a POG, con gli yo-yo, a nascondino o qualsiasi gioco.
E adesso, da grandi, vogliamo assolutamente farci valere in una mischia mollusca.



























































