Single Player
La campagna single player, affrontabile nel Distretto Polpo, è decisamente un altro mondo.
I pesci scossa, probabile unica fonte di corrente elettrica per la civiltà Inkling, sono misteriosamente scomparsi nel nulla, e Capitan Seppia invoca il vostro aiuto. Voi, recluta numero 3, avete il compito di ritrovarli e riportarli a casa.
Questa modalità è innegabilmente bella: ogni sfida include diversi ostacoli, vari tipi di nemici più o meno ostici, piattaforme rotanti, eliche da far girare, interruttori da premere, percorsi invisibili da rivelare colorandoli…

Le musiche sono splendide, le ambientazioni sono particolari ed i nemici ben caratterizzati – seppure a volte decisamente poco intelligenti – specialmente le Octoling, nostre nemesi capaci di immergersi nell’inchiostro proprio come facciamo noi.
Si nota fin da subito che il single player ha molto poco del TPS che Splatoon sembrava essere: è più associabile ad un action platform, genere in cui Nintendo è decisamente più a suo agio ed in cui è maestra.
Capita decisamente più spesso di morire cadendo di sotto che per mano, o meglio per tentacolo, dei nemici, che raramente sono un vero pericolo, boss esclusi. Ciò è probabilmente un bene perché il sistema di mira non è propriamente dei migliori, può risultare abbastanza scomodo ed un po’ lento. Mirare utilizzando il giroscopio del Gamepad rende le cose più facili e, paradossalmente, più rapide.
I salti, al contrario, sono estremamente precisi, come Nintendo ci ha abituato finora. È possibile invertire gli assi orizzontali e verticali nei comandi, e variare la sensibilità della telecamera, mentre non sono presenti i comandi per mancini, ovvero quelli che invertono le funzioni dei due stick analogici. Assente anche lo strafe.
Va inoltre rimarcato il fatto che si possa utilizzare solo il gamepad Wii U come controller, sia nell’online che nell’offline, probabilmente a causa dei supersalti e di alcuni attacchi effettuabili solo toccando sullo schermo. Nell’offline inoltre, la mappa sul pad ci segnala la presenza di portali e di chiavi da raccogliere.
Non sono un’amante di questo pad, ma devo ammettere che mi sono quasi subito abituata al suo uso nel gioco, e non ho rimpianto particolarmente l’uso del pad pro.
Non ho compreso a pieno l’andamento della difficoltà: alcuni livelli, in ogni area, sono davvero facili e terminabili in pochi minuti, altri sono decisamente più ostici, mentre alla fine della campagna si raggiunge un picco inaspettato di complessità, che noterete voi stessi.
Tutte le armi e gli accessori acquistati nei negozi non hanno alcuna utilità nel Distretto Polpo, che possiede un sistema di potenziamento a sé: raccogliendo delle sfere arancioni presenti nei vari livelli, potrete sbloccare dei miglioramenti della pistola, del serbatoio o delle bombe.

Si possono trovare anche dei Documenti, ben nascosti in casse poco raggiungibili, e quelli ottenibili nelle boss fight consentono di sbloccare delle armi utilizzabili nell’online, anche se sono principalmente varianti di quelle già acquistabili. Questo è effettivamente l’unico punto di contatto tra le due modalità di gioco, e non ve ne sono altri.
La campagna single player non è decisamente lunga da completare, come effettivamente era prevedibile in un gioco simile, ma è davvero ben curata e mi ha conquistata da subito.
È impossibile non rimanere affascinati colorando piattaforme in una sorta di luna-park spaziale abbandonato, o scappando da giganteschi tornado creati da un polpo assassino.

Le sfide amiibo, inoltre, aggiungono pepe alla modalità offline, invitandoci a ripetere alcuni livelli con vari handicap, come tempo limitato o inchiostro non infinito. Completando le sfide si ottengono soldi o pezzi di equipaggiamento speciale, che possiamo indossare per le mischie online. Sono molto divertenti, per cui procurarsi gli amiibo compatibili è consigliabile.