Kirby’s Blowout Blast – Recensione

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Genere: Inhale ‘em up
Multiplayer: No
Lingua/e: Italiano, Inglese, Tedesco, Francese, Spagnolo

Una palletta rosa tra le parole Nintendo e 3DS!

Kirby

 si trova alla grande su Nintendo 3DS/2DS: quella che la sfera rosa di HAL Laboratory ha intrapreso dal 2011 sul portatile a due schermi di Nintendo è una vera e propria occupazione (pacifica ovviamente, fatta di stelle e alberi e varie dolcezze colorate). Ben 5 sono i titoli usciti in questi sei anni (con l’ingegneristico Kirby Planet Robobot in testa), che diventano 12 se consideriamo anche i vecchi episodi resi disponibili tra Virtual Console e 3D Classics.

Resta vero che, com’è facile capire in riferimento a tanta fertilità, buona parte di questa lista sia costituita da spin-off o da minigiochi ampliati, proprio come nel caso dell’ultimo Kirby’s Blowout Blast, il quale trae spunto da una delle modalità extra del già citato Planet Robobot, alle quali dedicammo ai tempi della release un articolo apposito.

kirby's blowout blast nintendo 3ds recensione review
La prova costume non mi interessa minimamente.

L’ultima avventura della sfera rosa aspiratutto si palesa, già dalle sintetiche immagini di tutorial, come un episodio di Kirby prosciugato nei contenuti per rendere seriale l’attività di gioco. Prima peculiarità determinante è infatti l’assenza del potere metamorfico di Kirby, tra gli altri: risucchiare i nemici ha il solo fine di risputarli via per colpire altri avversari. E pensare che mia madre m’ha sempre insegnato che sputare per terra è cattiva educazione.

All’interno di livelli con telecamera variabile, che sposta la visuale dall’alto al lato fino alle spalle di Kirby, ci troveremo a risucchiare nemici e spararli via ad un ritmo sempre più cadenzato e automatico. Il fulcro del gioco non risiede difatti nel superamento dei 20 livelli e dei 5 boss ai fini di una risoluzione della trama, ma nel punteggio. Questo è tanto più alto quanto meglio si gioca, colpendo più nemici possibili con un solo attacco, raccogliendo quante più monete e restando offesi il meno possibile, il tutto in un tempo limitato (che resta comunque abbondante). La barra dell’energia scende ad ogni colpo subito e ad ogni caduta nel vuoto, causando la stessa cosa per i nostri punti. Il proprio obbiettivo diventa dunque quello di acquisire una sempre maggiore abilità, per essere premiati ad ogni stage con l’oro. Così facendo sbloccheremo i livelli X, più difficili dei precedenti, e infine il livello segreto. Tenendo presente che sempre di difficoltà kirbyana si tratta: il game over si fa vedere tanto quanto un dipendente comunale che timbra il cartellino e poi invece va al mercato ortofrutticolo; vi potrebbe capitare di non perdere mai una partita, in realtà.

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Riassumendo, una formula sintetica e immediata fatta per portarci a rigiocare gli stage allo scopo di saziare la propria soddisfazione personale. Funziona?
Il gameplay sopra descritto è divertente nella sua semplicità, e i fan dell’eroe del pianeta Popstar o degli score troveranno un mordi e fuggi di certo interessante. Fare bowling sputando stelle su file di nemici per colpirli in sequenza in un tripudio di colori e luci è una soddisfazione innegabile (oltre che alquanto contorta), ma come forse troppo spesso accade con Kirby, la sfida è quasi inesistente. L’auto-miglioramento, ce lo spiegano anche molte discipline filosofiche, è un processo che può essere arduo e onorevole: in Kirby’s Blowout Blast questo concetto esiste ma banalizzato. Non occorre, insomma, essere dei fenomeni del joypad per raggiungere i traguardi posti, ma un po’ di semplice volontà.

Quindi ecco il nocciolo della questione: ha senso un titolo basato sui punteggi, se poi la difficoltà non offre motivazioni a superare gli stessi?
Non volendo tralasciare nessun dettaglio, va detto che nei livelli X il grado di competizione è leggermente più stimolante: ciò che però non ottiene giovamento è la longevità, dal momento che al giocatore concentrato basteranno poche prove per raggiungere l’oro.

Si può paragonare la formula di gioco di Blowout Blast ad una di quelle mini-torte che si vedono in bar o in pasticceria: può essere buonissima ma… è già finita?

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SSSSTRIKE! Chi è il campione? Chi è il campione?

La realizzazione grafica fa il suo dovere, anche se l’originalità non spicca: gli scenari si somigliano tra loro, e anche i boss vengono ripresi con leggere modifiche in differenti sezioni. L’effetto 3D, se si gioca su un Nintendo 3DS, è piacevole, ma come spesso accade soffre di rallentamenti nelle fasi di gioco con più elementi su schermo. Le musiche e gli effetti risuonano in puro stile Kirby, leggere e melodiose.

Gli amiibo della serie Kirby sbloccheranno statue e melodie nella Piazza, così come altri simulacri saranno disponibili per chi abbia giocato ad altre avventure kirbyane per Nintendo 3DS.

Terminano le possibilità ludiche: i contenuti risultano ridotti all’essenziale, proprio come le meccaniche di gioco.

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BA-BA-BA-BAULI!!!

Per cercare di esprimere il valore di Kirby’s Blowout Blast bisogna tenere conto di due sue caratteristiche peculiari: il fatto di essere uno spin-off e il prezzo. Per €6,99 dallo store Nintendo il titolo può rappresentare un acquistato consigliato per chi non volesse perdersi neanche un’avventura della sfera rosa da Dream Land. In caso diverso, ci si troverebbe tra la mani un gioco sì divertente e sprizzante atmosfera Nintendo, ma troppo semplice e troppo poco originale in se stesso.

Giocato sul divano sul mio inossidabile Nintendo 3DS XL, per buona parte del gioco con l’effetto 3D attivo, grazie a un codice gentimente offertoci da Nintendo.
Pro: Un Kirby striminzito, dal divertimento semplice ed immediato, colorato come sempre e, se si è amanti delle (piccolissime) sfide, rigiocabile per togliersi qualche sfizio nel punteggio.
Contro: Rigiocabile, sì, ma neanche troppo, a causa di una difficoltà esageramente bassa e una certa ripetizione di motivi.
6

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