Fruttariani, fatevi avanti!
Da qualche anno a questa parte l’Italia ha iniziato a compiere i suoi primi passi nel mondo dell’intrattenimento videoludico. Sembra che il bel paese abbia compreso le potenzialità dietro un mercato tanto variegato e che si sia finalmente risvegliato da un eterno riposo, sfornando titoli molto interessanti e capaci di ritagliarsi un posticino tra gli appassionati di tutto il globo terrestre. Nonostante i vari esperimenti, sembra che la tradizione la faccia comunque da padrone, regalandoci la giusta rilevanza soprattutto con le corse su quattro ruote.
All-Star Fruit Racing non si pone minimamente l’obiettivo di emulare i più famosi simulativi di corse made in Italy, ma cerca a suo modo di regalare agli amanti dei kart game un titolo valido, fresco, dalle idee rinnovate. Vediamo insieme se i ragazzi italiani di 3DClouds sono riusciti nel loro intento o se c’è ancora molto da migliorare.
Frutta, frutta e ancora frutta. L’intero gioco basa il gameplay e l’impianto artistico sulla frutta. Personaggi, veicoli, tracciati, tutto è ispirato al magico mondo del cibo più consigliato dai dietologi. Ma partiamo dal gameplay: come nei classici kart game, il nostro veicolo segue la direzione dell’analogico, accelera, decelera e derapa con i dorsali. A, B, X e Y sono invece dedicati ad una meccanica molto particolare: il mescolamento.
Lungo i tracciati possiamo raccogliere quattro frutti, variabili a seconda della stagione di appartenenza. Più ne raccogliamo e più riempiamo il corrispettivo indicatore. Una volta riempito l’indicatore è possibile utilizzare l’arma ad esso assegnata, ma attenzione: combinare il potere di un frutto con un altro genera gadget e oggetti diversi, relegando al giocatore la scelta di quale arma utilizzare in base alla situazione. Riempendo tutti e quattro gli indicatori si sblocca una special che varia a seconda del personaggio scelto, talvolta devastante, altre volte molto meno.
La derapata funziona in modo simile a quanto avviene in Mario Kart: più a lungo facciamo stridere le gomme e maggiore sarà il boost una volta rilasciato il dorsale. Occhio comunque a non esagerare, perché derapare troppo a lungo porta al surriscaldamento delle ruote e ad una conseguente perdita di velocità.
Capirete quindi come il gioco richieda una certa conoscenza del prodotto dei vari mix a nostra disposizione oltre alla giusta prontezza nell’utilizzarli. Peccato che, a fronte di una discreta varietà, vengano poi a mancare le basi per una gara quantomeno equilibrata. Capita spesso, una volta in testa, di sfruttare i turbo e tutti i potenziamenti in grado di aumentare la velocità del veicolo, così come di piazzare trappole piuttosto ostiche da evitare. Assicurarsi la vittoria diventa un gioco da ragazzi e allo stesso tempo, quando si rimane dietro a mangiare la polvere, è molto facile essere schiacciati dalla pressione degli avversari. Insomma, possibilità di scelta ma anche tanto caos, soprattutto quando noci di cocco esplosive e banane-missili iniziano a sfrecciare incontrollate tra i concorrenti.
Per fortuna esiste la modalità con i classici box da raccogliere ed i gadget casuali in relazione alla posizione del pilota. Il gioco, in quanto ad offerta ludica, propone tante modalità, tra le quali spiccano Eliminazione e Carriera. Nella prima, ad un intervallo di tempo ben preciso corrisponde la disfatta dell’ultimo pilota in gara; restare in testa è quindi l’unico modo per scampare alla disfatta. Nella seconda, invece, il giocatore affronta una lunga sequela di tornei, uno più difficile dell’altro. Piccolo appunto anche per i tornei: alcune gare sembrano non terminare mai, mentre altre si proiettano sul podio dopo pochi minuti. Un’occhiata ai giri, talvolta eccessivi, e alla combinazione di tracciati è praticamente d’obbligo.
Nonostante la gran mole di contenuti, in ogni caso, sembra che All-Star Fruit Racing si sia perso nelle piccolezze. Iniziamo dal motore fisico, appena abbozzato e talvolta un vero e proprio male per il giocatore. Gli scontri tra le carrozzerie e il peso delle stesse non si percepiscono e l’eccessiva velocità porta, in certe occasioni, a compiere dei veri e propri balzi nel vuoto, difficili da prevedere a causa della struttura contorta di alcuni tracciati e della telecamera mal posizionata.
Inoltre, a fronte di un comparto artistico davvero gradevole da ammirare nel suo complesso e della possibilità di personalizzare il veicolo, è difficile non notare il perenne pop-up degli elementi in lontananza e un design dei personaggi — tutti al femminile, scelta curiosa questa — completamente anonimo, che non crea alcuna empatia col giocatore, quasi slegato dalla “lore” fruttosa che permea il gioco. Il comparto sonoro a sua volta è un continuo saliscendi, con gradevoli tracce musicali contrastate da un’effettistica ambientale e di voci a tratti davvero imbarazzanti.
Eppure, nonostante i difetti, All-Star Fruit Racing ha una sua identità ben precisa e a suo modo sprizza coraggio. Giocare non è mai frustrante o macchinoso, semmai chi è abituato alla complessità delle scorribande di Mario e compagni su kart non potrà non notare una certa semplicità di fondo. Il titolo in generale diverte e il colpo d’occhio lungo alcuni tracciati è davvero piacevole. La possibilità di condividere l’esperienza con altri giocatori, in locale oppure online, lo rende inoltre maggiormente appetibile.
Resta da chiedersi come sarebbe andata se tutto il potenziale inespresso del gioco si fosse palesato a dovere. Il mescolamento dei frutti al fine di ottenere armi specifiche, inserito in un contesto maggiormente equilibrato, avrebbe potuto segnare una vera e propria svolta nel genere. Un comparto tecnico solido ed un motore fisico in grado di influire positivamente sul gameplay avrebbero poi rappresentato la ciliegina sulla torta.
Si spera che All-Star Fruit Racing sia soltanto una base sulla quale costruire e che il team italiano riesca ad implementare coerentemente tutte le idee mal sfruttate, così da consegnare agli appassionati un kart game di vero spessore.