Cyberpunk 2077 – Recensione a spasso per Night City

Cyberpunk 2077 è qui ed è pronto a portarvi in un mondo parallelo assolutamente fantastico e terrificante.

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Genere: Action RPG
Multiplayer: No
Lingua/e: Italiano

Il fenomeno di CD Project Red sbarca su una console Nintendo

Nintendo Switch 2 è finalmente arrivato e ha portato con sé un sostanziale upgrade alle capacità tecniche della macchina, tali da rendere possibile l’arrivo di un gioco come Cyberpunk 2077 in un’edizione completa e moderna. Ma come si comporterà sull’ibrida giapponese?

In alto la guardia Choom, è ora di diventare la leggenda dell’AfterLife, di diventare un’icona di Night City!

Leggenda non si nasce, ci si diventa

Neon che tagliano la notte come ferite aperte, sogni digitali consumati nell’asfalto rovente della città. In Cyberpunk 2077, sei solo un’ombra tra giganti, un’eco di carne e silicio in una città che non dorme, non perdona, e non dimentica.

Night City, la città in cui tutto è esasperato al suo estremo, in cui convivono innovazioni tecnologiche futuristiche e povertà estrema, grandi eroi e brutali assassini. Una città che non perdona, che non lascia un attimo di pace a chi sceglie di viverla con tranquillità e che premia solamente coloro che avranno l’audacia per compiere grandi gesta e conquistarsi il loro posto nel mondo.

Le citazioni possibili a grandi opere del passato come “Blade Runner” e “Il Neuromante”. si sprecano solo in quest’opera, sapientemente pennellata dai tratti distintivi delle migliori opere del genere Cyberpunk (da cui trae anche il suo stesso nome) e modellata con la stessa esperienza e amore messa da Masamune Shirow nel suo capolavoro “Ghost in the Shell”.

La città è maestosa tanto quanto i suoi vicoli sono pericolosi, ed è proprio qui che incarneremo i panni di V, il/la nostro/a eroe/eroina alla ricerca di una sola cosa: riuscire a diventare una leggenda di Night City. Tramite il nostro alter ego virtuale avremo modo di immergerci all’interno di un’avventura strabiliante, ricca di quest da completare e con una storia principale estremamente interessante che va a richiamare con forza i capisaldi del suo genere.

La tecnologia ha superato l’uomo, ma non l’ha salvato. In un mondo dove tutto è connesso e nessuno è davvero libero, sopravvivere è già un atto di ribellione. I corpi non servono più solo per vivere, provare emozioni o per creare qualcosa di grande, ma diventano veri e propri campi di battaglia, potenziati con continui upgrade di silicio e sangue, parti robotiche, ottiche oculari al posto degli occhi e un’immensa forza distruttrice.

La città osserva e divora. Non dorme mai, né perdona. Le corporazioni hanno soffocato ogni governo, ogni giustizia. Parlano in slogan, ma agiscono con droni e sorveglianza. Ti vendono la libertà, ma a caro prezzo, e il debito non si estingue mai. Mai, nemmeno dopo la morte del corpo e dello spirito.

Questi temi sono centrali in tutta la vicenda di Cyberpunk 2077, e permeano praticamente tutte le quest che andremo ad affrontare. Ci ritroveremo a combattere potenti nemici dotati di ogni sorta di modifica del corpo, a tentare di salvare delle vite distrutte dall’improvvisa coscienza sullo stato del mondo, persino a recuperare delle auto mosse esclusivamente dall’intelligenza artificiale che improvvisamente scoprono di far parte di un mondo più grande e imponente di quello che pensavano.

Insomma, nelle 45 ore necessarie a terminare la storia principale, o nel centinaio di ore totali che serviranno a completare l’avventura con tutte le quest completate e gli equipaggiamenti trovati, avremo modo di vivere ben più di una vita e, forse, di diventare davvero una leggenda meritevole di un posto all’AfterLife.

Vestendo i panni di V ci troveremo coinvolti nostro malgrado nel furto di un biochip sperimentale ai danni di una corporazione chiamata Arasaka. Racchiuso in questo misterioso pezzo di tecnologia ricercato da tutta la città, c’è Johnny Silverhand, rocker e combattente selvaggio che ha votato gli ultimi anni della sua vita a combattere contro le mega corporazioni. Da qui in poi, tutte le interazioni tra V e Johnny saranno interamente nelle nostre mani.

Il primo impatto con il mondo di gioco è veramente potente, e porta all’erosione ancora più evidente del labile confine che percorreva le missioni della storia principale da quelle secondarie che avevamo visto in The Witcher 3. A differenza del titolo citato pocanzi, in Cyberpunk 2077 le missioni viaggiano continuamente sui bordi della storia principale, e molto spesso risultano interconnesse tra di loro da un filo invisibile che potrebbe farci vacillare sulla direzione da intraprendere.

La stessa sensazione l’avremo appena aperta la mappa per la prima volta; vederla riempirsi di puntini, di icone che indicano le decine e decine di missioni disponibili e gli assalti pubblicati dalla polizia potrebbe spaesare non poco. A queste si aggiungono poi anche le missioni dei Fixer, i quali ci offriranno dei contratti per il recupero di personaggi o l’assassinio degli stessi, oppure missione di recupero di dati particolarmente importanti. Sempre a loro, poi, potremo rivolgerci anche per aumentare il nostro parco macchine virtuale, in modo da poter percorrere le strade di Night City senza dimenticarci mai dell’eleganza o della cattiveria necessaria per calcarne le vie.

In un pacchetto che già di per sé è particolarmente ricco ed interessante si aggiunge una folta pletora di comprimari, personaggi che impareremo a conoscere e ad amare durante il corso di tutta la nostra avventura. Se avete paura di trovarvi di fianco a delle macchiette, non preoccupatevi, tutti loro risultano veramente interessanti e le missioni che vivrete con loro vi porteranno a divertirvi e a piangere, a sentirvi completamente coinvolti dalle loro storie al punto di volerne far parte.

Tra Cyberware e potenziamenti

La nostra storia parte immediatamente con una scelta da fare; decideremo di intraprendere l’avventura nei panni di un Corporativo? Oppure preferiremo farlo come una di quelle persone che vivono la strada giorno per giorno, se non anche come un Nomade?

Questa prima scelta influenzerà il proseguo della nostra avventura, modificando alcune scene della storia e dandoci accesso a diverse linee di dialogo altrimenti precluse facendo scelte differenti.

Tutta l’esperienza pensata dalla software house, comunque, lascia moltissima libertà e possibilità di personalizzazione e potenziamento al giocatore. L’intero impianto videoludico di Cyberpunk 2077 è costruito come un vero e proprio gioco di ruolo, con diversi alberi delle abilità da completare e potenziare, armi da lootare e migliorare a volontà, abbigliamento e cyberware da scegliere in base al gusto e alla necessità.

Alcuni di questi cyberware, ovvero gli impianti che potremo andare a installare in V, possono modificare notevolmente le potenzialità del nostro alter ego, permettendogli di accedere a tecnologie talvolta piuttosto invasive e perfettamente visibili sul nostro corpo, ma che sapranno ripagare per bene la spesa fatta in soldi e in salute.

Per esempio, andando ad aprire una delle sezioni relative al cyberware avremo modo di scegliere tra diversi innesti da fare al nostro corpo. Modificare il viso porterà a guadagnare capacità visive migliori, arrivando anche ad agganciarsi a delle armi particolari definite “armi tecnologiche“. Modificare il sistema operativo ci darà modo di accedere ad hacking rapidi più potenti che ci permetteranno di prendere il controllo di determinate situazioni ancora prima di sparare un singolo proiettile.

Capita di sovente, ed è una parte maledettamente divertente del combattimento, di accedere all’uso di hacking rapidi con cui infliggere ai nemici una lunga lista di possibili effetti, tra cui riavviargli le ottiche (e renderli quindi ciechi per un tot di tempo), sovraccaricarli per infliggergli molti danni, durante gli inseguimenti in auto o in moto tirargli all’improvviso il freno a mano per poi vederli schiantare contro il primo ponte disponibile e via discorrendo.

Potremo prendere anche il controllo delle telecamere di sicurezza dei luoghi in cui ci sposteremo, pratica molto importante a volte prima di infiltrarsi all’interno di una struttura gremita di nemici in ogni dove. Passando per la telecamera avremo infatti modo di rimanere a distanza e di esplorare la zona, ma anche di caricare hacking rapidi sui nemici o sugli oggetti che li circondano. È emozionante, a volte, riuscire a sterminare un esercito intero senza sparare un proiettile.

La stessa cosa è applicabile anche alle torrette di guardia, le quali possono essere tanto letali per noi quanto per le stesse persone che le hanno installate.

Sempre sfruttando le abilità date dalle modifiche cyberware e dagli hacking rapidi potremo poi infiltrarci nelle sottoreti di locali e attività attivando il protocollo di violazione dell’access point. Questo tipo di hacking ci metterà di fronte a un minigioco che, se completato con la corretta sequenza di numeri, ci garantirà ricompense sempre migliori.

Anche le armi sono praticamente tutte potenziabili con accessori extra come mirini e silenziatori, e vengono influenzate moltissimo non solo da quella che sarà la nostra scelta per la disposizione dei punti caratteristica, bensì anche dei cyberware che andremo ad inserire nel nostro corpo.

Come se tutto ciò non bastasse, CD Project RED ha sviluppato l’impianto RPG di Cyberpunk 2077 creando tutta una serie di alberi delle abilità sbloccabili e potenziabili basati su 5 (in realtà 6, ma sssh) caratteristiche principali: il Fisico, i Riflessi, la Capacità Tecnica, l’Intelligenza e la Freddezza.

Ognuna di queste categorie andrà ad influire su V in due modi diversi: la prima riguarda il potenziamento della singola caratteristica. Per esempio, andando a potenziare l’attributo del fisico ne guadagneremo in forza bruta e robustezza, con particolare enfasi nell’uso di Fucili a Pompa, Mitragliatrici Leggere e Armi Contundenti. Potremo anche aprirci la strada in diversi posti grazie alla forza bruta, sbloccando dei passaggi che altrimenti risulterebbero inaccessibili e, spesso, alleggerendoci l’esplorazione di alcuni posti che in caso alternativo avremmo dovuto scoprire passando sopra ai corpi dei nostri nemici.

Tutti questi attributi ci permetteranno anche di sbloccare delle linee di dialogo diverse con i nostri vari interlocutori. In base ai punti attributo dati a una di queste voci, infatti, avremo modo di fare domande o dare risposte differenti dal solito, andando ad approfondire ulteriormente i rapporti tra personaggi e i misteri di Night City in generale.

Oltre a ciò, ogni attributo porta con sé un albero delle abilità particolarmente imponente, da sbloccare man mano che guadagneremo livelli e completeremo le missioni che il gioco ci proporrà. Migliorando questi talenti accederemo a dei potenziamenti via via sempre più interessanti, in grado di trasformare il nostro alter ego in una macchina mortale su gambe, migliorando l’esperienza degli hacking rapidi e nella gestione delle armi e tanto altro.

Un Kolossal su Nintendo Switch 2

Parliamo ora di uno dei punti più interessanti che riguardano l’esistenza stessa di Cyberpunk 2077 su Nintendo Switch 2, parliamo dell’elefante nella stanza: come gira il gioco CD Project RED sulla nuova ibrida giapponese?

Al netto di alcuni piccoli problemi, gira sorprendentemente bene e con un paio di scelte tecniche disponibili che non possono che far felici tutti coloro che decideranno di dar una possibilità al gioco proprio su questa console.

In linea generale, il gioco riesce a mantenere un framerate molto costante che si ferma a 30fps o 40fps in base alla scelta grafica che avremo fatto nel pannello delle impostazioni. Potremo infatti decidere se optare per la modalità qualità, bloccata a 30fps ma con un dettaglio grafico leggermente superiore, oppure per la modalità performance che sblocca i 40fps sacrificando un pochino di risoluzione in gioco.

La versione Nintendo Switch 2 del gioco è la più completa presente sul mercato al momento e include non solo tutte le migliorie apportate nel corso degli anni, ma anche lo strepitoso DLC Phantom Liberty, il tutto su un’unica scheda.

Al netto di tutto, Cyberpunk 2077 è un piccolo miracolo della tecnologia, un’opera mastodontica che riesce a performare dignitosamente persino su un hardware conservativo come quello di Nintendo Switch 2. La conversione risulta talmente buona da riuscire a sorpassare persino le performance che è possibile ottenere su Steam Deck, la piattaforma videoludica di Valve che già aveva stupito tutti in tal senso.

Ovviamente non è tutto oro ciò che luccica, e di tanto in tanto ci troveremo ad affrontare alcuni cali di framerate. Nulla di trascendentale, soprattutto perché la sensazione è che questi cali di frame siano dovuti a qualche ottimizzazione in più da fare che a veri problemi del gioco, cosa che ci aspettiamo avvenga nei prossimi mesi. Per esempio, ho incontrato un rallentamento abbastanza evidente (e fortunatamente non invalidante) in una zona praticamente deserta con solo numerose macerie a terra, dove in una scena di lotta piuttosto concitata e con parecchi elementi a schermo, effetti e bombe che esplodevano ovunque il framerate non ha avuto alcun cedimento.

Dove soffre un po’ di più è certamente Dogtown, la città che visiteremo grazie al DLC Phantom Liberty. Qui sicuramente CD Project RED avrà un po’ da lavorare per migliorare l’esperienza generale del gioco, che peggiora più che altro se proveremo a guidare un qualsiasi mezzo su ruote. Anche qui fortunatamente non ci troviamo mai di fronte a dei lag talmente importanti da rendere il gioco ingiocabile, ma la speranza è che una bella patch correttiva possa sistemare questi problemi.

Al netto del comparto tecnico, la componente puramente artistica di Cyberpunk 2077 è semplicemente fenomenale. CD Project RED è riuscita a creare un mondo gioco con uno stile fantastico, incredibilmente coerente e stilisticamente ineccepibile. In questo gioco è proprio bello girovagare per la città, è molto facile lasciarsi ammaliare dai suoi scorci, dall’abbigliamento perfettamente in sintonia col genere di appartenenza, lo stile delle armi e dei cyberware e persino girare nei menù stessi del gioco è un piacere.

E più vi sposterete e più troverete degli scorci incredibili, e molto probabilmente la modalità foto diventerà una delle vostre migliori amiche durante tutta l’avventura. Modalità, tra l’altro, particolarmente ben fatta. Premendo contemporaneamente sulle due levette dei vostri controller avrete accesso a tantissime funzioni per poter scattare screenshot di praticamente qualsiasi genere.

Potrete scegliere tra visuali in soggettiva o dal movimento libero, modificare la profondità di campo e la messa a fuoco, la posizione e la posa di V e addirittura la presenza o meno degli NPC oppure di comprimari che li non dovrebbero nemmeno esserci. Potrete anche scegliere diversi preset con colori diversi tra loro, con tanto di impostazioni fotografiche più importanti come l’esposizione e il contrasto, portandovi a creare degli scatti come se aveste per le mani una macchina fotografica vera. Insomma, la modalità foto di Cyberpunk 2077 è particolarmente azzeccata e potrebbe portarvi via una quantità notevole di tempo per scattare delle foto che non vedrete l’ora di condividere ovunque.

Si spara e si corre

Partiamo con un preambolo doveroso: Cyberpunk 2077 è a tutti gli effetti un gioco di ruolo. Non uno shooter con elementi RPG, non un gioco di corse, ma a tutti gli effetti un gioco di ruolo completo e sfaccettato su cui è stata ricamata una veste che porta con sé possibilità diverse.

È comunque doveroso aprire uno specchietto su quello che è il combattimento in questo gioco, sul feeling delle armi e dei moltissimi mezzi che potremo sfruttare per muoverci. Anzitutto, il feeling delle armi da fuoco è assolutamente decente, le armi rispondono bene ai comandi e in generale è possibile ottenere una buonissima esperienza anche su Nintendo Switch 2. Proprio su questa console potremo sfruttare non solo il classico controller, ma anche 3 modalità aggiuntive di controllo.

La più interessante è senza ombra di dubbio la modalità mouse, ora possibile grazie al sensore inserito all’interno dei Joycon 2 che ci permetterà di utilizzare il Joycon di destra come se fosse un mouse del computer. La responisvità è molto buona e in diverse ore di gioco non ho percepito né fastidi né problematiche tali da obbligarmi a tornare in fretta a giocare con il Pro Controller.

Possiamo poi utilizzare i classici sensori di movimento, impostabili in due maniere differenti. La prima è quella legata alla mira precisa, quindi con movimenti più corti ma utili per sparare con armi come i fucili da cecchino. La seconda invece ci consentirà di muovere liberamente la visuale senza restrizioni di velocità, probabilmente più comoda da utilizzare con armi ravvicinate come può essere una pistola o un fucile a pompa.

L’ultima modalità è quella che sfrutta completamente i sensori di movimento, e in questo caso particolare troviamo la sua massima esperienza con i Joycon 2 separati, per poter sparare e soprattutto picchiare. Utilizzare le lame, quali possono essere Katane o Coltelli, è molto divertente e potrebbe portare a delle insolite sessioni di gioco con Joycon che volano e nemici che vengono affettati. In questo caso vi consiglio caldamente di usare i laccetti e di legarvi i controller al polso onde evitare controller infilati in mezzo alla tv. Come detto, modalità sicuramente divertente, ma che cede più facilmente il passo alle altre.

Proprio il feeling delle armi corpo a corpo però è quello che restituisce la sensazione peggiore. È vero, proseguendo nel gioco e sbloccando le abilità giuste nello skill tree potremo potenziare questo tipo di armi, arrivando a parare persino i proiettili che i nemici ci spareranno contro. Purtroppo il la sensazione generale non è troppo positiva, più che altro perché la sensazione di poca precisione è sempre dietro l’angolo e a volte combattere corpo a corpo contro determinati nemici ne risalta alcune lacune lato animazioni. Insomma, divertente si, ma è una componente che in un ipotetico Cyberpunk 2077 pt2 speriamo possa venir aggiustata.

Il feeling dei veicoli, invece, è molto particolare e restituisce un’esperienza altalenante. In linea generale girare per Night City è un’esperienza divertente ed emozionante, i veicoli sono moltissimi e spaziano tra piccole e grandi macchine a più o meno agili moto su due ruote. Su questi stessi mezzi ci troveremo anche a combattere delle guerriglie con le bande armate che scorrazzano nella città ma anche nel vicino deserto. Anche qui, un po’ come per le armi corpo a corpo, la sensazione di precisione non è propriamente il massimo e ben lontana da un sistema di guida simulativo.

Per esempio mi è successo diverse volte, sia su Nintendo Switch 2 che su piattaforme molto più performanti, di trovarmi ribaltato perché con la moto avevo sfiorato un oggetto in mezzo alla strada, oppure perché ero lanciato ad una velocità tale che era impossibile rallentare in tempo senza far slittare la moto. In questo particolare caso poi si sente moltissimo la mancanza di un grilletto vero sui Joycon 2, dove troviamo invece un semplice tasto a bottone che non ci permette di regolare la velocità al modo giusto, lasciandoci in balia di mezzi più o meno veloci e di possibili incidenti.

In definitiva

Volendo tirare le somme su questa nuova aggiunta al catalogo di Nintendo, Cyberpunk 2077 si rivela un’esperienza eccellente sulla piccola ibrida giapponese. Come detto, stiamo assistendo all’arrivo di un gioco semplicemente immenso su una console portatile che non nasce con l’intenzione di puntare tutto sulla forza bruta, e forse è proprio questo a rendere il tutto così straordinario.

Al netto di qualche calo di framerate e di alcuni glitch che dovranno essere corretti dagli sviluppatori, Cyberpunk 2077 si mostra su Nintendo Switch 2 come un’esperienza completa ed appagante, pronta a regalare al videogiocatori centinaia di ore di gioco e il tutto sulla comodità del divano di casa oppure in piena portabilità.

In questa fase di chiusura ci tenevo anche ad elogiare il grande lavoro di doppiaggio portato avanti dai professionisti nostrani, con delle voci sempre molto azzeccate e molto molto credibili. Il pacchetto con la lingua italiana, o qualsiasi altra tra le varie disponibili, andrà scaricato dall’eShop con un piccolo download aggiuntivo, cosa che vi consiglio caldamente di fare perché vale sempre la pena apprezzare l’ottimo lavoro che fanno i nostri professionisti in questo campo.

Piccola nota positiva a margine, CD Project RED ha inserito tutto il contenuto di questo gioco interamente su scheda, ciò comporta che potremo continuare a giocarci liberamente negli anni senza essere necessariamente legati a internet o solamente a un codice. Kudos per loro quindi, un fattore assolutamente impossibile da tralasciare.

Terminata l’avventura su Nintendo Switch 2 dopo 80 ore di proiettili e silicio
Pro: Un’eccellente conversione, storia intrigante e ricca di spunti provenienti dalle opere più famose, il gameplay è frenetico al punto giusto, la personalizzazione di V è altissima, l’intero gioco è su scheda, il framerate è molto buono ma..
Contro: …non è sempre granitico. Prezzo pieno al lancio. Permangono ancora glitch già presenti sulle versioni concorrenti.
8.5

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