Ary e il segreto delle stagioni – Recensione buggata

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Genere: Avventura
Multiplayer: No
Lingua/e: Testi a schermo in italiano

Primavera, estate, autunno, inverno, crash

Si suol dire che non esistono più le mezze stagioni, in estate abbiamo un caldo afoso con giorni di brezza fresca e piacevole e con improvvisi temporali, poi arriva l’inverno che dovrebbe farci tremare dal freddo e invece sentiamo caldo quasi l’estate non ci avesse lasciato, saltando completamente l’autunno. La primavera poi, ce la ricordiamo solo per le allergie. Insomma, un macello queste stagioni, che ci sia di mezzo Ary?

Il nuovo titolo di Modus Games, Ary e il segreto delle stagioni, è arrivato anche su Nintendo Switch e le premesse erano ottime: un gioco dall’aspetto grafico semplice ma molto colorato, personaggi bizzarri, un’avventura con mappe da esplorare, segreti, boss e combattimenti, forzieri da aprire, puzzle ambientali da risolvere. Un momento, ma stiamo parlando di un The Legend of Zelda? No, ma è chiaro che gli sviluppatori hanno preso moltissima ispirazione dall’IP Nintendo.

Eppure avevo selezionato la lingua italiana…

In questo titolo ci troviamo nei panni di Aryelle, una ragazza che vive nel villaggio di Yule (giuro che la prima volta che l’ho letto, il mio cervello inconsciamente ha letto “Hyrule”), che dovrà partire per un lungo viaggio in seguito alla scomparsa del fratello (Wind Waker sei tu?) e l’impossibilità del padre, traumatizzato, di partecipare alla riunione dei Guardiani delle Stagioni. Ary quindi decide di prendere lei il ruolo di Guardiano d’Inverno e intraprendere questa avventura.

La trama, per quanto semplice e sicuramente scritta per un pubblico più piccolo, lascia intravedere del potenziale, con piccoli colpi di scena che sicuramente rendono la storia intrigante da seguire. Correre per le città, parlare con gli NPC (che ogni tanto dimenticano la lingua italiana selezionata e quindi si esprimono in inglese), utilizzare i poteri delle stagioni per risolvere piccoli enigmi o vere e proprie sezioni puzzle nei dungeon, tutto è fuso alla perfezione e sotto questo aspetto posso ritenermi soddisfatto.

Una bella sezione platform… peccato il frame rate a 15 fps

È vero, i combattimenti sono basilari e basta un uso forsennato del pulsante di attacco intervallato con quello del contrattacco per vincere qualsiasi scontro, ma in un gioco che fa più dell’esplorazione che di altro il suo punto di forza, non mi sento di penalizzare molto il giudizio per questo aspetto.

Di tutt’altra caratura è il comparto tecnico, un vero disastro. La mole poligonale è già di per sé molto elementare, ma su questo ci si abitua dopo poco, nonostante alcuni NPC sembrino davvero dei manichini inanimati. Quel che è davvero problematico, però, sono

*crash*

Dopo averci provato più e più volte, addio
Ho giocato sia in modalità portatile che in dock per circa 3 ore, prima che il gioco crashasse e decidesse che era ora di finirla lì. Come la stessa recensione.
Pro: Storia con un potenziale e personaggi ben caratterizzati. L’utilizzo delle stagioni è ben pensato ed è ben fuso con il gameplay.
Contro: Frame rate imbarazzante, bug che impediscono di proseguire, glitch grafici e crash.
3

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