Pokémon Spada & Scudo – Recensione dell’Ottavo Avvento

Recensione di Pokémon Spada & Pokémon scudo, primi titoli per Nintendo Switch dell'ottava generazione della serie

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Genere: Gdr – avventura
Multiplayer: 1-4 giocatori
Lingua/e: Testi in italiano

Benvenuti a Galar, nella moderna Gran Bretagna dei Pocket Monsters

Ogni viaggio comincia, ogni viaggio ha una fine.
Il viaggio nella regione di Galar è stato senza dubbio uno dei più attesi degli ultimi anni, sia dagli appassionati della serie che dagli utenti finalmente curiosi di vedere un “vero” titolo Pokémon su home console, dopo ben 23 anni. Pokémon Let’s Go Pikachu & Eevee sono stati senza alcun dubbio i titoli più rivoluzionari del brand, hanno stravolto numerose meccaniche e hanno rischiato, proponendo un mare di novità ma sempre mantenendosi al sicuro, nelle adorate e mai troppo visitate vallate del Kanto.

Una confort zone, le braccia materne della prima generazione, praticamente infallibile, perfetta agli occhi degli appassionati.
Un remake, mai considerato un titolo main da tanti appassionati, quanto più uno spin-off, interessante e godibile ma non un “vero” Pokémon.
Andiamo avanti, siamo cresciuti e la serie deve crescere e spiccare il volo, e con l’ottava generazione cambiano tante cose, a cominciare da un mondo nuovo, ispirato al Regno Unito, una nuova enorme regione da esplorare.
O forse no.

L’avventura nella nuova regione comincia come da tradizione, da un piccolo borgo ai limiti estremi della mappa di Galar. Dopo una breve introduzione e aver scelto aspetto e sesso del nostro avatar, facciamo la conoscenza di Hop, il nostro principale e predestinato rivale, fratello di Dandel, Campione della regione e allenatore più forte in circolazione.
Proprio il Campione ci regalerà un Pokémon a scelta tra Grookie, scimmietta d’erba, Scorbunny, un frenetico coniglio di fuoco e Sobble, timido e sensibile girino di tipo acqua. Una volta effettuata la scelta cominceremo a percorrere la strada attraverso le otto palestre di Galar, fino ad arrivare a sfidare Dandel per diventare il Campione della regione.

Pokémon Spada & Scudo seguono la strada tracciata da Sole & Luna in termini di impostazione visiva e narrazione. Galar sin dalle prime battute appare visivamente affascinante, le città si ispirano a città realmente esistenti come Goalwick, ispirata a Londra, o a luoghi evocativi unici dell’isola come Tuffield, situata tra rovine di pietra fortemente ispirate al sito storico di Stonehenge.
Il colpo d’occhio è notevole e Galar può essere considerata senza dubbio la regione più ispirata vista finora nella saga videoludica.
La telecamera durante l’avventura principale purtroppo è ancora fissa e particolare attenzione è stata posta per cercare di mostrare sempre il lato migliore di Galar, ovunque ci troviamo.

Benvenuti a Galar, tanto affascinante quanto irraggiungibile

La campagna pubblicitaria di Pokémon Spada & Scudo è andata controcorrente rispetto agli ultimi capitoli del franchise, presentando al pubblico davvero poco del titolo e pochissimi Pocket Monsters appartenenti all’ottava generazione. L’attenzione si è focalizzata sulle nuove meccaniche di gameplay Dynamax e Gigamax, sulle forme di Galar di mostri già noti e sulle loro nuove evoluzioni. Nei giorni precedenti all’uscita dei titoli alcuni leak e un datamining hanno svelato praticamente tutti i contenuti dei giochi e il malumore dei fan si è scatenato, a cominciare dalla presunta debolezza artistica e stilistica dei mostri di ottava generazione.

Titolo alla mano, i Pokémon di ottava generazione risultano convincenti, presentano alcune creature molto interessanti che sembrano uscire dal folklore irlandese come Impidimp, un dispettoso (finalmente) folletto o Korvinight, già nel cuore dei fan come miglior “parente di Pidgey” di sempre. Anche le evoluzioni finali dei tre teneri starter in movimento sono ispirati e caratterizzati, con mosse esclusive che ne mettono in risalto le caratteristiche fisiche. E per gli amanti dei film Disney, un posto fisso in squadra sarà sempre riservato a Centiskorch, scolopendra che in realtà è Mushu reincarnato, solamente che ancora non lo sa.
La nuova generazione è composta da circa 80 nuovi Pokémon, a cui vanno aggiunte le forme di Galar, le forme Gigamax e le versioni alternative, per un totale che va oltre i 100. Senza contare Alcremie, che da sola possiede oltre 60 forme alternative, una vera sfida per i collezionisti.

Le battaglie negli stadi hanno fascino, probabilmente il SAV è nato a Galar

Il Dynamax rappresenta la nuova meccanica di gameplay dell’ottava generazione, erede delle Mega Evoluzioni della sesta e delle Mosse Z della settima. Durante le lotte, grazie all’energia sprigionata da particolari pietre di Galar chiamate Desiostelle, è possibile aumentare temporaneamente la dimensione e la forza dei Pokémon per tre turni, combattendo al fianco di veri e propri giganti. Le mosse utilizzabili vengono sostituite da mosse Dynamax, in grado di sprigionare effetti diversi sul terreno in base all’elemento di appartenenza, i parametri del Pokémon aumentano e la quantità di danni provocabili in battaglia aumenta considerevolmente.
Ogni Pokémon è in grado di utilizzare il Dynamax, una volta attivato non può essere interrotto e per ogni battaglia solo un mostro alla volta può trasormarsi.
L’obiettivo della nuova meccanica è essenzialmente quello di riprendere il concetto delle Mega Evoluzioni e unirlo con le Mosse Z esclusive di Alola.

L’utilizzo della nuova meccanica durante la storia principale è limitato a poche battaglie, i Pokémon possono utilizzare il Dynamax solamente in alcune zone ricche di energia generata dalle Desiostelle, come gli stadi dove si affrontano i capipalestra o nelle terre selvagge, durante un raid contro un Pokémon selvatico. Pochi luoghi selezionati e pochi momenti durante le quali farne uso nella main quest.
Alcuni esemplari rari di Pokémon sono inoltre in grado di cambiare aspetto durante la trasformazione, utilizzando l’esclusiva forma Gygamax, accedendo a una mossa proprietaria e a una potenza senza pari. Gli esemplari in grado di Gygamaxarsi sono pochi e rari, si catturano dopo averli sconfitti in un Max Raid o vengono distribuiti durante eventi speciali.

Esistono Pokémon più spaventosi?

Nella regione di Galar possedere un Pokémon in grado di accedere alla forma Gygamax è una caratteristica che contraddistingue i campioni.
Sin dalle prime battute Dandel sfoggia la potenza del suo amato Charizard con la sua nuova forma e ognuno dei capipalestra di Galar possiede un Gygamax, da utilizzare come risorsa in battaglia.
Le otto palestre da superare fanno il loro grande ritorno in Pokémon Spada & Scudo, dopo essere state accantonate nella settima generazione.
Il tentativo di rinnovamento che rappresentava il Giro delle Isole aveva riscosso un successo solamente parziale e per inaugurare l’ottava era dei Pocket Monsters le meccaniche sono cambiate nuovamente.

Ogni palestra mette il giocatore di fronte a una prova da superare prima di accedere allo scontro col capopalestra.
Le prove per diventare Campione sono variegate, ad esempio bisogna affinare le proprie capacità guidati dalla vibrazione del controller per evitare buche nel terreno, rispondere a domande di cultura generale o trovare la propria strada all’interno di un flipper, concedendosi anche qualche lotta con gli allenatori presenti. Superate la prove, un lungo tunnel conduce allo stadio per la sfida col capopalestra, col supporto di migliaia di spettatori sugli spalti in visibilio.
L’ambiente all’interno degli stadi è curato e le lotte per la medaglia della palestra trasmettono una buona atmosfera grazie ai filmati di intermezzo e ai dialoghi, peccato che la strategia dei capipalestra è la medesima per ogni battaglia, con il Pokémon in grado di utilizzare il Gigamax schierato per ultimo, come risorsa finale, senza alcuna possibilità di variazione.

I was made for catching you baby…

Le Terre Selvagge rappresentano la più grande novità dei due titoli e il primo assaggio di quello che probabilmente sarà il futuro di Pokémon su home console. Si tratta di una macro area situata al centro della regione di Galar, tappa obbligata nella trama e (quasi) liberamente esplorabile, popolata di Pokémon di ogni tipo e dalle condizioni meteorologiche variabili.
All’interno delle Terre Selvagge non ci sono Centri Pokèmon per curarsi, ci sono pochi npc con cui interagire e sono presenti numerose tane di Pokémon, da cui è possibile affrontare i Max Raid.
Per la prima volta nella serie, la telecamera può essere ruotata a destra o sinistra, non ancora libera ma è pur sempre un inizio.

In ogni momento è possibile allestire un Campeggio dove potere interagire con i Pokémon in squadra o cucinare piatti per recuperare punti salute e punti potenza. Il Pokédex è infatti affiancato dal Currydex, uno storico che registra tutti i piatti preparati, rigorosamente e saggiamente a base della spezia più buona di Galar e del mondo reale intero, il curry.
La cucina è composta da due fasi: nella prima bisogna alimentare le fiamme premendo il pulsante A o scuotendo il Joy-Con, nella seconda gli ingredienti e le bacche selezionate vanno mescolate ruotando lo stick analogico.
A preparazione ultimata, il piatto viene diviso tra noi e i nostri Pokémon e in base alla qualità viene assegnata una valutazione, anche se attualmente il contenuto dei piatti e la provenienza della carne rimangono parzialmente avvolti nel mistero.

Curry vegetariano, adatto a tutti i palati

I Max Raid sono battaglie contro Pokémon selvatici ereditate da Pokémon GO e sono il modo migliore per ottenere Pokémon potenti e le rare forme Gygamax. Lungo le Terre Selvagge sono disseminate numerose tane, dal loro interno può scaturire un raggio di luce rossa (o viola nel caso il Pokémon sia dotato di IV alte e abilità segrete), segnale della presenza nella tana di un mostro da sfidare. La battaglia viene affrontata da quattro giocatori, in locale o online, con allenatori di supporto gestiti dall’ia pronti ad affiancarci per arrivare a numero.
Una volta accettata la sfida, il Pokémon apparirà nella sua forma Dynamax e ricorrerà a mosse e abilità esclusive, oltre a poter utilizzare uno scudo per proteggersi temporaneamente in caso di difficoltà.
Una volta sconfitto, il boss può essere catturato lanciando una Poké Ball.
La difficoltà dei raid varia da 1 a 5 stelle, maggiore è il livello di sfida e migliori saranno i premi a fine battaglia.

Pokémon Spada & Scudo puntano sulla connessione tra giocatori online come mai prima d’ora e le Terre Selvagge rappresentano l’area di Galar in cui poter giocare in libertà con utenti di tutto il mondo.
Tramite la semplice pressione del tasto Y in ogni momento è possibile accedere al menù delle funzioni Y-Comm, una comoda interfaccia che permette di monitorare le attività dei giocatori online, di scambiare, lottare e inviare la propria card personale in tutto il mondo.
Dal menù Y-Comm si possono inviare richieste di aiuto per i Raid o accettarle e anche utilizzare lo Scambio Magico, il tanto amato Wonder Trade che permette di scambiare Pokémon in modo casuale via internet.

Selezionare gli sticker aiuta a filtrare le richieste e le informazioni sugli altri allenatori

Una volta connessi alla rete, le Terre Selvagge si trasformano in un hub con giocatori di tutto il mondo presenti sulla stessa mappa.
Parlando con loro riceveremo strumenti e cibo utile per cucinare nel campeggio e all’orizzonte appariranno dei fasci di luce bianchi e gialli per evidenziare la presenza di un allenatore accampato, disponibile a condividere il campeggio e la cucina.
Non è la prima volta che un capitolo di Pokémon connette giocatori in tempo reale, Game Freak ha sperimentato sin dalla quinta generazione ma con le Terre Selvagge di Galar ha raggiunto un buon punto di partenza per i capitoli a venire. Ma proprio le Terre Selvagge rappresentano il punto di partenza ideale per parlare dei problemi di Pokémon Spada & Scudo e della superficialità di Game Freak.

L’esperienza nelle Terre Selvagge sfruttando la connessione online si rivela divertente e appagante a patto di chiudere molteplici occhi e sapersi accontentare. Tecnicamente, la macro-area è estremamente povera di dettagli, le aree sono piatte e i famosi alberi con pochissime texture visivamente vecchi di due o tre generazioni sono presenti, in tutta la loro magnificenza. Gli allenatori che condividono la nostra mappa e il loro passaggio provocano grossi cali di frame-rate con frequenti momenti di freeze sommando gli effetti meteo e l’ambiente circostante.

The Legend of Zelda: Ocarina of Time è il gioco preferito di molti negli studi Game Freak

Per anni cavalcare un Pokémon è stato un sogno, finalmente realizzato con Pokémon Let’s Go Pikachu & Eevee e ora, immediatamente e speriamo solo temporaneamente abbandonato.
Niente più voli su Charizard o cavalcate su Arcanine, il mezzo di locomozione principale è nuovamente la bicicletta e osservando quanto il titolo fatica a mantenere un frame-rate stabile in un’area open-world, meglio rimanere, per il momento, con il ricordo fluido e appagante delle cavalcate di Kanto.

Un’altra grossa rinuncia è il Global Trade Station, il GTS, funzione introdotta nella quarta generazione che permetteva di scambiare Pokémon online. Ogni giocatore poteva depositare un proprio Pokémon in rete chiedendone un altro in cambio, stabilendo parametri di ricerca come specie, il livello o la nazione di provenienza. Analogamente, era possibile cercare un Pokémon tra quelli depositati da altri giocatori ed effettuare lo scambio rispondendo ai requisiti richiesti.
Gli scambi online da tutto il mondo in Pokémon Spada & Scudo non hanno criteri o requisiti e rispondono unicamente alla volontà dell’allenatore, data l’assenza di qualsiasi chat vocale o testuale e complice la difficoltà di individuare i propri amici, non avendo gli utenti salvati nella console nessuna precedenza o lista esclusiva.
Rinunciare al GTS significa, in poche parole, tornare indietro di 13 anni, rendendo molto più complesso trovare Pokémon desiderati e rari.

Avere sempre il PC a portata di mano è un’opzione molto comoda

I Pokémon presenti nel Pokédex di Galar sono oltre 400, il taglio del Pokédex Nazionale, comunemente ormai chiamato Dexit, ha interessato oltre metà del totale, compresi quasi tutti gli starter, quasi tutti i leggendari e tutte le Mega-Evoluzioni. Con la lista completa dei mostri presenti nella regione di Galar è difficile capire la logica dietro il taglio, i modelli poligonali dei Pokémon fino alla settima generazione sono presi direttamente dal 3DS, senza variazioni, senza animazioni migliorate o senza una cura maggiore nei dettagli, semplicemente adattati all’hardware e alla risoluzione di Nintendo Switch.

Le animazioni delle nuove mosse degli starter di Galar, dei leggendari e delle forme Gigamax sono curate, moderne e spettacolari da vedere. Lo stesso purtroppo non si può dire delle animazioni delle mosse già presenti fino alla settima generazione, rimaste praticamente inalterate alle passate generazioni.
Non ci sono animazioni da contatto per le mosse fisiche, non c’è nessun nuovo movimento da parte dei Pokémon per colpire l’avversario, l’azione avviene sul posto e il danno appare a distanza.
Gli attacchi speciali partono per ogni Pokémon da un punto centrale, senza sfruttare le parti del colpo dedicate o senza che ci sia una vera e propria creazione dell’attacco. L’apice avviene con gli attacchi Dynamax, ogni colpo viene lanciato da una posizione fissa e non è raro vedere sfere d’erba che partono dalla fronte, cannoni d’acqua o fiamme dal’addome.
E purtroppo, il discorso vale anche per le animazioni dei protagonisti della storia, riprese dai titoli per 3DS, riciclate e ancora limitate nel numero e davvero poco realistiche. Viene spontaneo chiedersi quali e dove siano le “animazioni di qualità” che erano state promesse durante lo sviluppo.

La dimensione eterea, o Stanza dello Spirito e del Tempo, dove lottare o accamparsi…

Galar, come detto, è una regione bellissima da vedere ma esclusa la vasta area delle Terre Selvagge, risulta tristemente desolata.
Desolata di abitanti e di possibilità, poiché tutta la quest principale consiste nel percorrere un enorme corridoio, un percorso che parte dal fondo della mappa e arriva in cima, senza possibilità di uscire dalle strade tracciate sulla mappa. Intorno a noi vediamo campi sconfinati, montagne, case e strutture che ci vengono a volte presentate ma non c’è mai la possibilità di uscire dal percorso ed esplorare. C’è sempre una staccionata, un muro, qualcosa che impedisce di andare oltre. E anche le città, così affascinanti e ispirate, consistono in una serie di strade che si intrecciano, spesso con negozi finti e abitanti che rimangono fermi sul posto, senza mai muoversi, di giorno o di notte.

Gli interni delle case sono, purtroppo, la definizione videoludica di superficialità. Le abitazioni visitabili hanno per ogni città un modello interno predefinito e l’arredamento identico per ciascuna, compresa la posizione degli oggetti, delle scarpe, dei mobili, dei quadri, di ogni dettaglio. All’interno di ogni casa cambia solo l’inquilino. Non esiste nessuna variazione, un semplice e rapido copia-incolla.
In modo analogo, non c’è nessuna differenza tra gli allenatori in attesa di combattere lungo i percorsi dell’avventura. Ad esempio, nella miniera di Galar troveremo “minatori” e “minatrici” pronti alla lotta e indipendentemente dal loro numero, per ognuno di loro è stato usato un unico modello poligonale, con la variazione del sesso e del nome.
Un vero peccato, considerate le possibilità di personalizzazione offerte all’allenatore in termini di colore degli occhi, carnagione, taglio di capelli e abbigliamento.

Ognuna delle sei case dell’immagine ha l’arredamento esattamente identico, copia-incolla

Dal punto di vista della storia Pokémon Spada & Scudo non osano e sono ben lontani dai capitoli migliori della serie. La storia non è al centro dell’avventura e in diverse occasioni sembra essere più importante completare il giro delle palestre piuttosto che occuparsi degli strani avvenimenti che accadono a Galar.
Considerando le ultime generazioni, la trama di Spada & Scudo si avvicina per qualità e complessità a X & Y, un gradino sotto Sole & Luna e distante da Bianco/Nero e Bianco 2/Nero 2. Una storia che si focalizza sui rapporti tra fratelli, tra allievi e maestri e sulla crescita personale. Divertente e godibile, può regalare emozioni ma anche piena di forzature, buchi e pretesti poco sensati nei momenti chiave e lasciare domande che probabilmente, almeno per il momento rimarranno senza risposta.
Il character design dei protagonisti è di discreta qualità e su tutti spicca Hop, fratello del Campione con un peso enorme sulle spalle, indubbiamente il migliore per caratterizzazione e sviluppo.

L’avventura principale ha una durata variabile in base all’approccio ma mediamente dura dalle 16 alle 30 ore. La storia post-game può essere completata in una o due ore al massimo e la longevità di Spada & Scudo è garantita dai Max Raid, con un rilascio graduale delle forme Gigamax e di alcuni Pokémon non ancora presenti all’interno del Pokédex.
Il livello di sfida è il più basso della serie e l’avventura principale può essere completata con un utilizzo minimo di pozioni e revitalizzanti, grazie a costanti cure da parte dei nostri Pokémon.
Galar è una regione totalmente priva di qualsiasi tipo di dungeon, escluse le palestre non esistono enigmi da risolvere ne grotte o labirinti da superare, non esistono verticalità ne sfide ambientali lungo il percorso, per procedere basta seguire la strada e farsi guidare dai nostri compagni d’avventura.

Benvenuti nella Londra di Galar, pronti per un giro sulla ruota panoramica? Ehm…

All’esterno delle Terre Selvagge il frame-rate del titolo rimane stabile sui 30fps, senza cali ne rallentamenti. Purtroppo sono numerosi i bug grafici, a cominciare da un effetto pop-in a comparsa scelto per gli elementi all’orizzonte. Pokémon e umani sbucano letteralmente dal nulla, balzando fuori dal terreno per scomparire appena ci allontaniamo, senza nessuna armonia con l’ambiente circostante.
Nelle sfide con gli allenatori dentro le palestre spesso le lotte sono su un terreno senza nessuno sfondo circostante, sospese in una dimensione eterea e nelle lotte nel mondo di gioco, spesso lo sfondo non combacia con l’ambiente intorno a noi. Capita di pescare un Pokémon pesce in un porto e di ritrovarci a combatterlo in una pianura, senza alcun senso.
Nella cura complessiva dei dettagli, Spada & Scudo rappresentano un grosso passo indietro rispetto a Pokémon Let’s Go Pikachu & Eevee.

Di buon livello il comparto sonoro, in tema con l’ambientazione di Galar diversi brani hanno un sapore celtico, con ampio uso di cornamuse, perfettamente integrati con i nuovi arrangiamenti dei brani classici.
C’è spazio per melodie epiche e veri e propri brani rock suonati da band “speciali”, in una colonna sonora che non annoia e fa da perfetto sottofondo anche dopo decine di ore di gioco.
Un vero peccato l’assenza del voice acting, una caratteristica che avrebbe contribuito a dare spessore ai personaggi, visti anche i numerosi filmati presenti durante la main story.

Alcuni scorci di Galar sono davvero evocativi e ispirati

Pokémon Spada & Scudo sono destinati a dividere come mai fatto prima d’ora da un capitolo della serie. La percezione del titolo e la capacità di passare sopra ai suoi problemi sono strettamente legate all’età del giocatore, alla sua esperienza videoludica e alla conoscenza della serie.
Agli occhi di un fanciullo molte cose passeranno in secondo piano e per un giocatore di vecchia data che torna alla serie dopo anni di pausa lo stupore sarà nettamente maggiore.

I due titoli sono stati visibilmente sviluppati frettolosamente e in modo superficiale, probabilmente senza una direzione precisa, visto che alcune aggiunte fondamentali e sacrosante come i Pokémon nell’overworld sono stati implementati in un secondo momento.
Forse, insieme all’intero concetto delle Terre Selvagge, poiché immaginarle senza mostri visibili è difficile e proprio queste aggiunte salvano il titolo dall’essere solamente un Pokémon per 3DS in alta definizione.

Farsi inseguire dai Pokémon è sempre divertente, ma a volte è bene non provocarli…

L’attenzione ai dettagli può essere un fattore che fa la differenza in una valutazione, ma bisogna considerare il contesto.
Pokémon, al momento, è un brand che fattura come nessun altro al mondo e l’Ottavo Avvento darà il via a una catena di marketing impressionante.
In tre anni di sviluppo Game Freak ha partorito un titolo divertente, godibile, creando una regione evocativa e seconda a nessun’altra, con ottime idee e novità in termini di gameplay, ma che avrebbe richiesto, probabilmente, almeno un altro anno di sviluppo per essere pronto.
Le idee si perdono, purtroppo, dietro a tanta superficialità e un pressapochismo per la cura dei dettagli finora inedito per la serie.

Niente impedirà al titolo e a tanti giocatori, me compreso, di spendere decine e decine di ore di gioco, tra raid competitivo e ricerca degli shiny, perché in fondo parliamo di Pokémon. Ma forse, è arrivato il momento che Pokémon smetta di essere il motivo per cui i fan comprano la console in virtù del nome e dell’affetto verso la serie. Tutti siamo cresciuti con Pokémon, tutti amiamo Pokémon e tutti in fondo, ne abbiamo sentito parlare, grazie anche alle carte, al merchandising o a Pokémon GO.
Forse, è arrivato il momento che Pokémon diventi il motivo per acquistare un Nintendo Switch perché è una killer application che nessuna console vanta, e ancora, quel momento appare lontano.
Le Terre Selvagge probabilmente rappresentano la strada giusta, speriamo di vedere al più presto un titolo completo che renda davvero giustizia al peso e all’importanza del nome e della console su cui gira.



Ho acquistato il titolo e ho terminato l’avventura principale in 18 ore reali, per arrivare attualmente a oltre 60 approfondendo ogni aspetto dei giochi
Pro: Una regione bellissima da vedere, le Terre Selvagge introducono finalmente la serie al concetto di open-world
Contro: L’avventura principale è un lungo corridoio, estremamente facile. Trama debole e forzata, tanta superficialità e poca cura per i dettagli
6,5

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