Il futuro non è mai stato così veloce
Era il 2017 quando partecipai al LET’S PLAY di Roma, un evento durante il quale provai diversi giochi in sviluppo da molti ragazzi talentuosi italiani, tra cui quelli di 34BigThings. Già all’epoca parlammo di Redout per Nintendo Switch e loro stessi mi confessarono come portare il gioco sulla console ibrida fosse nei loro piani, per quanto già sapevano sarebbe stato un lavoro difficile.
È passato molto da quel giorno, addirittura fino a qualche mese fa si pensava che Redout per Nintendo Switch fosse stato cancellato, ma poi alla fine è arrivato e sfrecciare a folli velocità è davvero stupendo, seppur con qualche riserva.
Quando si parla di racing game futuristico, con macchine che sfrecciano a folle velocità, con una soundtrack che va dal rock al techno, il tutto su console Nintendo, non può che accendersi una lampadina che fa pensare a F-Zero. La casa giapponese sembra aver dimenticato questa fantastica IP, ma fortunatamente ci sono ragazzi come quelli di 34BigThings che ci mettono una pezza, facendoci provare per quanto possibile le stesse emozioni. Come intuibile da ciò che ho scritto fino ad ora, Redout è un racing game futuristico che prende molto da capisaldi del genere come F-Zero, appunto, ma anche Wipeout da cui il titolo del gioco sembra voglia prendere il più possibile.
La somiglianza con il suddetto in realtà la troviamo anche una volta avviato il gioco, visto che i menu sono semplici, minimali e veloci proprio come l’amato gioco di Psygnosis. Magari poco originale, ma se qualcosa funziona perché non copiarlo? E Redout ci riesce benissimo. Pochi fronzoli e si scende subito in strada, pronti a mettere piede sull’acceleratore per raggiungere e superare in pochi secondi i 1000km/h.
Il gioco offre diverse modalità, per quanto quella principale sia sicuramente la Carriera: non una vera e propria modalità storia, ma una lunghissima (più di cento!) serie di missioni/gare da portare a termine in diversi modi. Non ci si limita infatti al solo gareggiare per arrivare primi, ma anche corse a tempo, corse ad ostacoli, corse ad eliminazione e corse Boss, le più adrenaliniche e spettacolari.
Il titolo offre ben sessanta piste diverse divise per dodici località, alcune più riuscite (ho amato l’Abruzzo) di altre sia per bellezza grafica che per design delle piste in sé, ma quel che le accomuna tutte sono l’enorme senso di velocità che tutti i tracciati riescono ad infondere nel giocatore, con l’adrenalina che sale sempre più anche grazie alla soundtrack davvero ispirata, per quanto anche in questo caso abbiamo alcune tracce meno “potenti” di altre e poco adatte ad un gioco del genere.
Per quanto padroneggiare le decine e decine di automobili, se così vogliamo chiamarle, non sia semplicissimo, imparare a giocare è davvero immediato anche grazie a tre diverse combinazioni di pulsanti che gli sviluppatori hanno messo a disposizione dei giocatori. Il mio consiglio va per la combinazione classica chiamata “Redout”, con la quale ho subito trovato il feeling giusto dopo poche partite. Pilotare i nostri bolidi è semplicissimo, almeno per arrivare sani e salvi fino al traguardo: con l’analogico sinistro si sterza, con quello destro si sposta il veicolo lungo un asse che resta fermo, con i pulsanti ZR e ZL si accelera e frena, con il pulsante Y si attiva il power up attivo e con il pulsante L si attiva il boost.
Ho citato la parola “attivo” parlando di power up, proprio perché in Redout abbiamo a che fare con due tipologie di potenziamenti, tutti utili e indispensabili per primeggiare nelle diverse tipologie di gare. Una volta selezionato il veicolo, con la possibilità di potenziarlo e personalizzare i colori, tocca quindi alla scelta di due power up, uno attivo e l’altro passivo. I primi devono essere attivati manualmente e permettono di avere in quel momento un vantaggio enorme, che va da un’incredibile accelerazione improvvisa, alla riparazione della nave, al congelamento del boost degli avversari ed altro ancora. I potenziamenti passivi invece sono attivi automaticamente per tutta la gara e vanno scelti con molta cura, cercando magari di andare a colmare le lacune che ha il nostro veicolo scelto.
Come già detto imparare a giocare è davvero semplice, arrivare fino al traguardo un po’ meno. Padroneggiare i veicoli che sfrecciano ad una velocità incredibile, con gli avversari guidati da un’ottima CPU non è affatto semplice e, purtroppo, complice di questa difficoltà è anche il comparto tecnico.
Redout su Nintendo Switch è bello da vedere, la maggior parte dei tracciati sono ben pensati e articolati, il senso di velocità è incredibile, ma purtroppo il lavoro di downgrade che gli sviluppatori hanno dovuto effettuare si nota, e parecchio. Il gioco gira a 30fps fissi sia in modalità docked che portatile e, per quanto potrebbe far storcere il naso non vedere i 60fps in un gioco simile, la fluidità è ottima. Quel che davvero fa male agli occhi, in tutti i sensi, è la risoluzione dinamica che in certi frangenti porta lo scenario e i veicoli a diventare un vero e proprio ammasso di pixel. Descriverlo a parole, o meglio a lettere, è difficile e potrebbe anche essere percepito in modo più grave di ciò che sembra. Redout è giocabilissimo nonostante questi cali di risoluzione, non sbaglierete mai per colpa di una grafica troppo sgranata, la folle velocità non vi farà notare che gli alberi sullo sfondo hanno perso tutto il loro vigoroso fogliame per somigliare agli alberi di Super Mario 64, ma di sicuro l’impatto generale ne risente.
Purtroppo i ragazzi di 34BigThings hanno dovuto combattere con la potenza limitata di Nintendo Switch, cosa che li ha costretti a determinate scelte, come quella di non inserire una modalità multiplayer offline, probabilmente perché la console non avrebbe retto lo split screen. Abbiamo quindi solo il multiplayer online, ma qui devo sottolineare che in tutte le ore che ho provato a giocare non ho mai trovato un solo sfidante, non so se per mancanza effettiva di giocatori o per problemi ai server.
Redout per Nintendo Switch è senza alcun dubbio una versione castrata di ciò che è possibile giocare sulle altre console e su PC, ma non per questo il titolo non diverte. Certo, su Nintendo Switch abbiamo anche FAST RMX, forte dei suoi 1080p e 60fps, con tanto di multiplayer locale, quindi qualcosa in più con Redout si poteva sicuramente fare. Il gioco italiano, dalla sua, offre però un senso di velocità senza pari, che solo un F-Zero riuscirebbe a dare in egual modo, ma la risoluzione dinamica e in generale le texture slavate dei tracciati e delle auto lascia l’amaro in bocca, nella speranza che una patch futura possa migliorare un po’ le cose.
Avendoci parlato due anni fa e vedendo come abbiano mantenuto la promessa di portare Redout su Nintendo Switch, non posso che essere contento e ringraziare i ragazzi di 34BigThings: il loro gioco merita di essere provato e apprezzato, la folle velocità riuscirà sicuramente a farvi chiudere un occhio su un comparto tecnico non all’altezza.