The Lego Movie 2: The Videogame – The Recensione!

Ci hanno cantato che "è meraviglioso" e più recentemente "che ti resta in testa" ma si può dire lo stesso di The LEGO Movie 2: The Videogame? Scopriamolo con la recensione!

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Genere: Action Adventure
Multiplayer: 1 – 2
Lingua/e: Italiano

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Con più di trenta giochi all’attivo, la serie LEGO ha vissuto alti e bassi, divertendo grandi e piccini. E se vi sembro svogliato in questo incipit di recensione, ci avete preso, mi sembrava la maniera più coerente per allinearmi a questa produzione, del resto, se non si impegna Warner Bros, che è una multinazionale, perché dovrei farlo io?
Il problema di the LEGO movie 2 the videogame è tutto qui: dovevano farlo uscire ed eccolo. La storia dei videogiochi straripa di casistiche simili (anche se invero la situazione riguardo i tie-in era molto più drammatica in era 8/16 bit), tuttavia è un dispiacere a più livelli; innanzitutto LEGO come azienda dovrebbe avere più cura dei suoi prodotti, special modo se il nome messo in primo piano è appunto LEGO e non racconta in chiave parodistica un altro brand. Poi il secondo film non è un blando “more of the same”, ma si rivela efficace nel portare avanti un determinato discorso (e nel divertire nel frattempo), e questo gioco non gli rende onore.

Siamo tornati per divertirvi meno del solito!

Infine LEGO sembra non avere rispetto neanche dei TT Fusion, costretti in maniera palese a far uscire un prodotto raffazzonato per carenza di tempo e budget ed è evidente soprattutto perché viene tutto sommato ripreso davvero poco dal film (collateralmente ottimo per chi non vuole spoiler), anzi, vengono aggiunte sottotrame affidate alla narrazione di Wildstyle (unica voce originale presente del film, altro indizio negativo) inserite in una trama che risulta confusa, poiché piena di elementi, personaggi e situazioni poco memorabili e poco riconoscibili se non si è già visto il film – e probabilmente a prescindere anche da questo.
L’aspetto almeno è generalmente pulito e ben curato, le musiche invece si nascondono per la vergogna

Quello che aiuta TT nel costruire così tanti giochi è poter usufruire di strutture ben consolidate, cosa che da un lato rassicura chi cerca più o meno sempre lo stesso feeling, dall’altro apre il fianco a critiche di immobilismo. A dire il vero con quasi ogni gioco, TT Games ha introdotto piccole novità e variazioni sul tema, e per quest’ultima iterazione TT Fusion ha preso di pari peso tutto quanto è stato introdotto con LEGO Worlds, una sorta di Minecraft in salsa mattoncino. Chi se lo è perso quindi, paradossalmente, si troverà davanti a un titolo molto più fresco dei classici titoli LEGO, dove le cose da costruire erano prestabilite in maniera troppo ovvia e con ben poco spazio per la fantasia.
Anche se poi la maggior parte delle volte ti dicono cosa fare

Per chi non lo sapesse, prima di LEGO Worlds e LEGO Movie 2, si andava in giro a distruggere tutto, e se rimanevano a terra dei mattoncini “sbrilluccicosi e galleggianti” allora da quei mattoncini si costruiva qualcosa di utile al prosieguo dell’avventura. Adesso invece, si sceglie un oggetto, veicolo o struttura dall’inventario e lo si costruisce con i mattoncini raccolti in precedenza. Da un lato questa variante è più fedele allo spirito dei LEGO “fisici”, e amplia enormemente la libertà di scelta del giocatore, dall’altra però rende la costruzione più macchinosa, proprio per l’esigenza di dover scorrere un ampio inventario, un sistema che ha bisogno di trovare una quadra e che probabilmente verrà economizzato con i prossimi titoli del franchise, così come c’è voluto tempo per giungere al classico sistema radiale dei titoli LEGO.
Finalmente si possono costruire veri e propri set

Va da sé che se gli sviluppatori hanno deciso di dare finalmente libertà di scelta al giocatore su cosa costruire, questa libertà si estende anche alla scelta di veicoli e personaggi, liberandosi anche delle loro abilità tipiche, che sono stati spostati agli oggetti, liberamente utilizzabili da qualsiasi personaggio. Questo però finisce per togliere sostanza a un titolo, o peggio ancora, a una infrastruttura, che già è carente su quel campo. Perché dovrei utilizzare Batman, se non ho più bisogno di lui per usare il rampino? Insomma è stato sicuramente un azzardo abbandonare tante caratteristiche instaurate coi precedenti titoli e consolidate all’estremo con LEGO Dimensions, un flop commerciale dal quale allontanarsi al più presto, non prima però di avere un’alternativa altrettanto valida in serbo. E non si può dire che questo tentativo sia davvero convincente.
Siete in una specie di mondo alla Mad Max e avrete a che fare con gli alieni, ma tanto che te ne fai della trama?

Piuttosto che questo nuovo modo di interagire, che probabilmente diverrà lo standard, però è proprio tutto il contesto a non convincere appieno. Se da un lato infatti il gioco si dimostra pieno di roba da fare, con tantissimi mondi (ognuno dei quali un open world con ambientazione a sé stante) e obiettivi da portare a termine (il più delle volte 50 a mondo, anche se per la progressione nella main story vanno bene 15 circa), e una vera e propria tempesta ormonale in arrivo per i collezionisti sfegatati, che passeranno il tempo a scansionare oggetti con il binocolo di Wildstyle per poterli avere nell’inventario, pronti per essere costruiti, dall’altro manca proprio la spinta ad andare avanti perché tutto è buttato un po’ lì, ed è la qualità la grande assente, soprattutto qualità nella scrittura.
I pochi Boss che ci sono, sono ingegnosi, alla Shadow of Colossus

Onestamente fatico a ricordare un gioco LEGO che non mi abbia strappato almeno un sorriso, questo prima di LEGO Movie 2. Non c’è una battuta scema che sia una, o variazione di tono, sembra quasi che l’incaricato dei dialoghi abbia subito lutti familiari causati da gag umoristiche o qualsiasi altra cosa possa provocare divertimento e si sia ben guardato dall’inserirle nel suo gioco. Tutta l’avventura è un insieme di task da fare senza troppa convinzione, con tanti aiuti grafici su schermo e zero imprevedibilità, ogni abitante sembra avere un problema che potrebbe risolvere benissimo da sé, ma tanto c’è lo schiavo (ovvero il giocatore) che ti spiccia casa, capirai. Nulla è importante, non ci sono momenti in cui pensi “questo è epico” o semplicemente “questo è meglio di quello che ho fatto prima”. E l’assenza di trama, o meglio, la sua non-narrazione, in addizione a “più libertà/meno personalità” ereditato da LEGO Worlds, rende tutto “standard”. Sembra quasi un controsenso poi che del film vengano riprese giusto un paio di canzoni, e pochissime cutscene, quasi il gioco fosse fatto da fan che non avevano i diritti della IP.
I tantissimi colletibles sono dentro loot box, altra scelta poco sensata

A conti fatti i mondi slegati dalla trama principale si rivelano più interessanti, perché almeno hanno quel tocco surreale di cui il film è pervaso, ma la poca convinzione con cui è stato assemblato il tutto sembra lasciar intuire che è stato speso più tempo in testing e in debug, dato che, pur essendoci le solite aberrazioni quali cali di framerate o telecamera che impazzisce in spazi angusti, questo è forse il titolo LEGO in cui non rilevato grossi difetti che alterino l’esperienza come freeze o compenetrazioni assurde sperimentate in precedenza. C’è da dire che tutto peggiora in co-op, con addirittura il lag di effetti sonori e comandi, tanto da consigliare il gioco singolo e basta. La poca convinzione è poi elevata all’ennesima potenza dal pianeta Sorellapocalistella, un open world praticamente vuoto dove esprimere la propria libertà costruendo ciò che si vuole, ma che è confinato alla solitudine della propria console, senza possibilità di condividere il proprio mondo o di visitare quelli degli amici, a mo’ di Animal Crossing A New Leaf.
Sono previsti anche tre mondi aggiuntivi gratuiti, se qualcuno avrà voglia di realizzarli

Insomma, da fare ce n’è, i motivi per farlo latitano. Probabilmente sarebbe bastata una direzione artistica più decisa, quantomeno per togliere l’olezzo stantio a questa produzione che, mancando di un carattere ben definito, si rivela a conti fatti il gioco LEGO più deludente dell’ultimo ciclo, dopo due titoli ottimi come LEGO DC Super-Villains e LEGO Gli Incredibili, quest’ultimo sempre ad opera di TT Fusion.

Ho montato e smontato lego per decine di ore, andando oltre alla main story e decisamente oltre alla voglia di passare ad altro, grazie a un codice gentilmente fornito dal distributore
Pro: L’aspetto generale del gioco è gradevole e pulito, e non ci sono errori madornali di cui lamentarsi con veemenza. I completisti ci andranno a nozze, perché c’è tanto da fare e tanto da vedere
Contro: A TT Fusion è toccato il bastoncino corto, evidentemente in affanno dopo l’ottimo LEGO Gli Incredibili, con The LEGO Movie 2 sembra essersi limitato al compitino, o aver fatto il meglio possibile con poche risorse. Siamo lontani dalle vecchissime produzioni LEGO dei primordi, a volte ingiocabili per i bug, ma anche lontani dalla media del franchise, che ci ha abituato quantomeno a una buona dose di gag, totalmente assente. Peccato!
6.5

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