Unruly Heroes, una recensione coraggiosa

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Genere: Platform, Action
Multiplayer: Locale/Online
Lingua/e: Multilingua

Quattro anime, un mondo da salvare

Unruly Heroes

è piovuto come un fulmine sui nostri Nintendo Switch con un annuncio passato un po’ in sordina. I più attenti di voi, tuttavia, avranno sicuramente notato dei tratti a dir poco familiari nella creatura di Magic Design Studios e il motivo è presto detto: alcuni dei componenti della software house hanno lavorato, in passato, nientemeno che negli studi di Ubisoft, luoghi che hanno dato i natali, tra i tanti, a un certo Rayman Legends.

Abbiamo tra le mani, quindi, artisti e programmatori di un certo spessore che, pur attingendo da altre opere del congenere, sono riusciti a creare un action platformer con un’identità ben precisa e qualitativamente ben sopra la media di tutte le produzioni indipendenti degli ultimi anni. E noi siamo sicuri che, grazie alle immortali due dimensioni, il titolo d’esordio dello studio di Montpellier saprà regalare momenti a dir poco magici a tutti gli appassionati.

Uhm. Come ci arrivo dall’altro lato?

La trama del gioco si ispira al famoso romanzo cinese “Il viaggio in Occidente“: la sacra pergamena viene fatta a pezzi e dispersa agli angoli del mondo, evento che permette a malefiche creature di vagare indisturbate e seminare il panico. Solo quattro eroi possono far fronte a questa tragedia; in viaggio lungo luoghi misteriosi e fantastici, si mettono in cammino alla ricerca dei brandelli dell’artefatto distrutto.
Il saggio Sanzang. La scimmia antropomorfa Wukong. Il goffo maiale Kihong. E Sandmonk, il bitorzoluto e possente guerriero. Questi quattro eroi si cimenteranno in un’impresa a dir poco titanica, uniranno le forze per combattere il male e scopriranno cosa vuol dire far fronte alla fine del mondo e al contempo agire come un singolo individuo.

Wukong attacca con il suo bastone colpendo sia i nemici vicini che quelli più distanti.

Il gameplay alla base di Unruly Heroes mischia sapientemente elementi appartenenti ai più classici platform con sezioni action a scorrimento orizzontale. Ogni eroe ha un attacco standard, un attacco pesante e un attacco in aria, ai quali si aggiunge una mossa speciale che si attiva dopo il riempimento di una sorta di barra del mana. Oltre ad attaccare è possibile schivare i colpi, sia a terra che in aria, ed effettuare una presa sui nemici col fine ultimo di lanciarli via.
A seconda della corporatura e delle abilità innate di ognuno degli avventurieri, cambia l’approccio al combattimento, ma soprattutto alle sezioni platform. Wukong, col suo doppio salto, è forse il personaggio più versatile in tal senso, mentre in altre situazioni potrebbe tornarvi comoda la levitazione di Sanzang e Kihong. Sandmonk, con la sua forza bruta, è l’unico in grado di radere al suolo pilastri di pietra altrimenti impossibili da valicare.
Sanzang sa benissimo come farsi rispettare. Palletta di luce e i giochi sono belli che conclusi.

Al di fuori della lotta, in presenza degli enigmi ambientali, ogni eroe riesce a ritagliarsi un ruolo indispensabile: la scimmia antropomorfa sfrutta il potere del suo bastone per congiungere le estremità di due precipizi, il saggio dai poteri magici può lanciare orbite luminose in grado di attivare specifici meccanismi e il roseo maialetto è in grado di gonfiarsi come un palloncino e di librarsi nel cielo in modo da raggiungere cime rocciose sopraelevate.
Non solo: tra un combattimento e l’altro è possibile prendere il controllo di alcune creature o utilizzare strumenti magici. In queste fasi si sfruttano abilità diverse rispetto a quelle dei quattro eroi, in grado di variare piacevolmente il gameplay e di permettere al gioco di sperimentare — grazie a delle trovate a dir poco sorprendenti, soprattutto dopo la prima metà della campagna — e giocare col level design.
Kihong, ti vedo un tantino ingrassato. Ah, è tutta aria quella?

Scimmie, maiali, perché non impersonare anche un lupo?

L’avventura dei quattro eroi consta di quattro mondi e in totale di 29 livelli. Ogni mondo presenta un suo cattivissimo boss principale dalle meccaniche davvero impegnative e stimolanti, e un buon numero di midboss, ognuno unico nell’aspetto e nel modo di combattere. Un buon punteggio alla fine di ogni livello può essere ottenuto solo rispettando determinate fasce di tempo e un limitato numero di fallimenti.
L’impalcatura di Unruly Heroes presenta una curva della difficoltà che cresce con disarmante gradualità, fino ad impennare negli ultimi stage, dove si raggiungono rari e vertiginosi picchi associati a sessioni condite da un leggero trial and error. Niente che risulti proibitivo, ma alcuni livelli riescono a far serrare le mascelle anche ai più abili saltatori di piattaforme.
I midboss sono perfetti per spezzare impegnative sessioni platform.

C’è anche un pizzico di personalizzazione: ogni eroe può cambiare skin con l’apposita moneta di gioco, sparsa negli angoli più ostici da raggiungere. Se tutto questo non dovesse bastarvi, sappiate che il titolo supporta il multiplayer locale, caratteristica che permette di assaporare l’esperienza sotto una luce tutta nuova e che rende possibili combinazioni di poteri letteralmente impalpabili in singleplayer.
Se il gameplay risulta essere ottimamente variegato e bilanciato, non possiamo che fare un plauso anche al comparto artistico e sonoro messo in piedi dallo studio. Gli esseri viventi e i luoghi che i nostri eroi incontrano lungo il proprio cammino sono animati con maestria, colorati con splendidi colori pastello e riccamente dettagliati. La colonna sonora descrive alla perfezione momenti di pathos ed altri eventi meno incalzanti. Un lavoro di fino, curato ed originale, che non potrà passare inosservato.
Sì, c’è anche la Nuvola Speedy.

Unruly Heroes si candida, senza troppa fatica, a piazzarsi tra i migliori indie dell’anno. Tanto bilanciata quanto divertente nella struttura, la prima opera di Magic Design Studios si afferma con una personalità forte e a tratti ineguagliata nello scenario indipendente, che tuttavia riesce “solo” a sfiorare il titolo di capolavoro. Il motivo? Per quanto grandioso nella sua complessità, non raggiunge vette di eccellenza in tutti i settori. Rimane, in ogni caso, un’opera imprescindibile per tutti gli appassionati del genere. E non solo.
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Completata la campagna principale grazie ad un codice gentilmente offerto per la recensione.
Pro: Gameplay variegato ed appagante, stilisticamente e artisticamente magnifico. Difficile al punto giusto, modalità coop in locale.
Contro: Non presenta nulla di sostanzialmente nuovo per il genere.
8.6

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