Il pensiero di localizzare Animal Crossing fece inizialmente ridere l’incredulo Satoru Iwata

Satoru Iwata
Satoru Iwata scoppiò a ridere quando gli fu presentata l'idea di localizzare Animal Crossing per le regioni al di fuori del Giappone.

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L’ex presidente credeva che Animal Forest fosse troppo “giapponese” per una localizzazione efficace.

Il successo di Animal Crossing è sempre stato sotto gli occhi di tutti. In particolare l’ultimo capitolo, Animal Crossing: New Horizons, è stato quello che ha venduto di più rispetto agli altri della serie e, più in generale, uno dei titoli più venduti di sempre per Nintendo Switch (complice anche la pandemia di COVID).

Fa strano, dunque, pensare che c’è stato un momento in cui Nintendo non aveva neanche preso in considerazione la possibilità di tradurre il gioco per i vari mercati al di fuori del Giappone, questo perché la grande “N” pensava che l’impresa di tradurlo e viverlo in altre lingue fosse impossibile. L’originale Animal Crossing (Animal Forest) sembrava destinato a non uscire dal Giappone, tanto era pieno di contenuti strettamente dedicati al pubblico del Sol Levante. Ovviamente, è rimasto in Giappone per un po’ di tempo, ma alla fine ha fatto il salto da Nintendo64 a GameCube giungendo ai giocatori delle altre regioni del mondo.

In un’intervista con Time Extension, Leslie Swan (ex responsabile della localizzazione per Nintendo) ha parlato di come si è deciso di dare il via alla localizzazione di Animal Crossing. Tutto è iniziato da una richiesta di traduzione da parte di Takashi Tezuka di Nintendo, cosa che è stata sufficiente per far si che l’ex presidente Satoru Iwata ridesse all’assurdità dell’idea. Ecco, di seguito, un brano dell’intervista in questione.

Ero in riunione con il signor Iwata e alcuni altri capi del gruppo di sviluppo, e stavamo facendo un giro di pareri dicendo “Ecco su cosa abbiamo intenzione di lavorare”, ed io ho semplicemente detto, “Bene, il signor Tezuka ci ha chiesto di lavorare ad Animal Forest” e lui [ndr: Iwata] scoppiò a ridere. Rise e disse, “Non so riuscirete a farlo”. Ed è vero, praticamente tutto in quel gioco era così tipicamente giapponese.

Leslie Swan

Sembra che l’intuizione di Iwata fu esatta, inizialmente, in quanto il processo di traduzione fu faticosissimo. Swan afferma che impiegarono dai sei mesi a circa un anno per completarlo ma, benché fosse stato un lavoro immenso, la decisione ebbe i suoi frutti, in seguito: quel primo titolo della serie Animal Crossing spianò la strada per i successivi capitoli, vendite incrementate e l’esplosione di successo vista con “New Horizons”.

Cosa ne pensate dell’iniziale incredulità di Iwata riguardo alla traduzione di Animal Forest? Secondo voi è sempre possibile localizzare un gioco, con il giusto team?

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