Un nuovo regno ci aspetta
Fire Emblem Three Houses è stato mostrato al mondo durante il Direct E3 2018. Potrei tirare fuori una frase ad effetto come “finalmenet dopo 12 anni Fire Emblem torna su una console ammiraglia”. Ma Nintendo imbroglia perché ora ha una sola console, dove dovevano farlo il nuovo Fire Emblem? Nella nostra redazione sono già iniziate le battaglie per accaparrarsi la recensione. Nel frattempo, vediamo di fare un approfondimento del trailer mostrato.
Il sottotitolo del gioco è molto diretto. Il trailer si apre con una mappa del mondo di gioco, sulla quale è possibile vedere tre stemmi nobiliari distinti, evidenziati dai colori rosso, giallo e blu. Con una probabilità estremamente elevata, queste saranno le tre casate del titolo. Come curiosità, il sottotitolo giapponese, Fūkasetsugetsu, indica invece il cambio e la meraviglia delle quattro stagioni. Curioso come cambio di traduzione. Però effettivamente, osservando la mappa, i nomi evidenziati con il font medievale non sono 3, ma 4.
Fergus a nord, Adrastea a sud, Leicester ad est ed i monti di Garg Mac al centro. La mappa è inoltre costellata di nomi di regioni ed altri stati. Questo è il primo cambiamento che mi ha sorpreso. Uno degli aspetti che più mi intrigava dei Fire Emblem passati era la mappa del mondo dettagliata che aiutava a comprendere le geopolitica e le dimensioni delle proprie avventure. Fantastiche quelle di Judgral, Elibe e Tellius. Utile come uno scolapasta senza buchi quella di Fire Emblem Fates. Mi vengono in mente le parti narrate tra i capitoli di Radiant Dawn che aggiungevano tanto spessore all’avventura. Vorrei ritornassero.
Dai che forse è meno Shonen
Il nome del mondo è Fódlan ed è influenzato dalla religione della Divina Seiros. Il mondo attualmente è assediato dalla guerra per via di una diatriba sui segni, testimonianze del potere della dea. La traduzione italiana dei sottotitoli è fuorviante. Il termine inglese è crest, che è un sinonimo di emblem. Potremmo quindi avere numerosi Fire Emblem, oppure uno solo tra tutti lo sarà. In ogni caso, sembra saranno i MacGuffin di Three Houses.
Finiamo con i protagonisti prima di andare a guardare il gameplay. Edelgard, Dimitri e Claude sono i tre personaggi principali. Ognuno di loro ha una mantella di un colore corrispondente alle 3 casate sulla mappa, ma indossano tutti la stessa uniforme, indicando l’appartenenza ad una possibile accademia. Il colore dei loro mantelli si ricollega al titolo giapponese, con rosso per la primavera, blu per l’inverno e giallo per l’autunno. L’estate potrebbe essere il nostro avatar: Byleth. Nel trailer Edelgard si riferisce a lui con il termine teacher. Istruttore. Un notevole cambio di importanza per un avatar. Saremo una figura apparentemente mentore. Potremmo avere un ruolo più da spettatore e meno centrale, il che sarebbe particolarmente interessante. E ripercorrerebbe più da vicino il ruolo dell’avatar di Fire Emblem Blazing Sword.
Alterare senza stravolgere
Ora passiamo al gameplay, perché questo capitolo sembra pieno di novità. La prima è riscontrabile nei comandi che il giocatore ha a disposizione. Attacco e Magia sono ora comandi separati, aprendo la possibilità ad avere magie che facciano altri effetti oltre al danno e cura. Esiste anche un’opzione per le combat arts, che quindi ritornano in qualche forma da Echoes Shadow of Valentia. Ci sono poi le formazioni, legate all’altra grande novità di questo titolo. Le unità non saranno più dei semplici eroi, ma rappresentano un’unità di guerrieri con le stesse armi che combatte insieme all’eroe. Le battaglie si presentano quindi molto più campali e numerose. Non è ancora ben chiaro se il loro ruolo sarà attivo o più da supporto per abilità o perlopiù contorno scenico. In ogni caso, questo cambio, insieme alla mappa più dettagliata, parla di un gioco più “grande” dei predecessori.
Si può notare questa voglia di scala anche da qualche sequenza successiva, dove si può osservare una condizione di battaglia diversa, dove tutte le unità sono visibili a schermo insieme e combattono con una modalità mai vista nella saga. Potrebbe essere un semplice diverso livello di zoom, che si sostituisce alla visuale a volo d’uccello, oppure una nuova modalità.
Ritorna la durabilità delle armi, sparita da Fates e Echoes, quindi dovremo di nuovo tenere a bada la durata delle nostre armi e comprarne in numero adeguato. Speriamo non ci si riduca a prendere solo armi di ferro perché sono quelle che durano di più senza effettivi svantaggi.
Il triangolo delle armi dovrebbe essere intatto, visto che Edelgard e Dimitri in alcuni momenti mostrano avere statistiche di mira consoni con i bonus classici, ma non ci sono indicatori evidenti di ciò.
Il framerate che va giù nei trailer però no eh
Da un punto di vista grafico, il gioco non appare una superproduzione, ma cerca comunque di fare qualcosa di diverso e di spingere numeri diversi. La maggior potenza di Switch è stata sfruttata per ampliare i combattenti nelle battaglie più che per aumentarne il dettaglio. Anche se il salto dal 3DS è giustamente elevato. L’altro passo in avanti è stato fatto negli ambienti esplorabili. Continuando il lavoro iniziato con Shadow of Valentia, in Three Houses saremo in grado di visitare il nostro castello/accademia e parlare con gli NPC al suo interno. Potrebbe essere un’evoluzione dell’hub di Fates, o potremmo avere numerose mappe nel gioco.
E questo è quanto è possibile osservare dal trailer, che si chiude con una ragazzina manakete che dorme su un trono. Che sia Tiki? Forse no, però da quando esistono le dimensioni parallele ed i viaggi dimensionali nella saga, oramai mi aspetto di tutto.
Quel che si evince da questo trailer, è che dopo aver svecchiato tecnicamente e tonalmente la serie con i capitoli per 3DS, ora Intelligent System sembra pronta ad andare a ritoccare un po’ delle meccaniche della strategia base, per servire uno scopo di guerra più massiva. La mia preoccupazione è che tutto questo sia fumo negli occhi. I bonus alle formazioni devono essere incisivi per essere sfruttate al meglio e spero non ci siano i soliti personaggi rotti che asfaltano le mappe da soli, che di solito azzerano ogni concezione di tattica in un gioco del genere.
Ma a parte questo, sono abbastanza fiducioso. Il tono sembra essere rimasto quello di Echoes e mi rincuora molto l’animo. Voi che idee vi siete fatti da questo trailer? Ho saltato qualche dettaglio? Ditemelo nei commenti!