Nel mercato videoludico dei nostri giorni esistono dei franchise che ogni anno, puntuali come il senso di colpa dopo il pranzo domenicale, ci propongono un update del titolo precednete. Spesso si tratta di semplici operazioni commerciali, funzionanti senza dubbio dal punto di vista economico, ma che spesso suscitano, a torto a a ragione, le ire e l’ironia della critica e di quei videogiocatori lontani dal mondo casual. Tra i sopracitati franchise può essere annoverato Just Dance, forte di un successo pluriennale e consolidato su più piattaforme grazie a un gameplay certamente azzeccato e di successo, ma che ha mostrato una certa fatica nel rinnovarsi, se non inserendo di tanto in tanto qualche nuova modalità di gioco.
Come ci siamo oramai accorti un po’ tutti, il 3 marzo 2017, il mondo dei videogiochi ha vissuto un cambiamento epocale con l’uscita di una delle console più innovative dei nostri tempi: Nintendo Switch.

Proprio per la natura di questa nuova console marchiata Nintendo, che si propone come un ibrido tra portatile e casalinga, sarà molto interessante vedere come le software house sfrutteranno queste peculiarità che pare essere molto adatta ai party games, compreso il protagonista della nostra recensione.
Non starò comunque qui a dilungarmi illustrandovi che tipo di gioco sia Just Dance (penso che ormai anche i sassi che, in sostanza, dovete alzare il vostro sederino dalla poltrona e muoverlo a tempo di musica), vorrei piuttosto spendere qualche parola su come le famose meccaniche del titolo Ubisoft si comportano sulla nuovissima piattaforma Nintendo.

Per giocare, intuitivamente, dovrete impugnare saldamente i Joy-con e sventolarli, a tempo di musica, seguendo le indicazioni sullo schermo. E’ in questi frangenti che tornano utili i grip dotati di laccetti, pericolosi come un tagliacarte quando si tratta di toglierli, ma utilissimi se, mentre provate a stupire i vostri amici sulle note di Dragostea Din Tei, volete evitare di far volare i Joycon per la stanza. La caratteristica più importante, esclusiva dei sistemi Switch, è proprio la possibilità di giocare a Just Dance letteralmente ovunque ci venga voglia. Grazie infatti alla portatilità della console, potremo evitare dover staccare cavi e quant’altro nel caso ci venga voglia di portarla a casa di qualche amico: la comodità di Switch dovrebbe dunquefarvi preferire la versione di Just Dance per questa console piuttosto che per altri sistemi.
Lo schermo è comunque piccolino e giocarci a distanza è un po’ scomodo, soprattutto se vogliamo seguire bene i passi sul video. Tuttavia, alla giusta distanza e con coreografie senza troppe piroette, acquista la sua giusta dimensione e sa regalarci ore e ore di puro divertimento in compagnia dei nostri amici.

Le modalità di gioco rimangono sostanzialmente invariate dai Just Dance precedenti, con 40 canzoni già preinstallate nella modalità classica che andranno poi a riproporsi anche nelle altre modalità, come ad esempio quella fitness per agli amanti della zumba, o la nuova Just Dance Machine, che ci proporrà diverse canzoni da ballare in sequenza senza mai fermarci.
Se poi le canzoni preinstallate non vi bastano, potete sempre abbonarvi a Just Dance Unlimited.
Il servizio a pagamento Ubisoft propone infatti un catalogoin continuo aggiornamento di oltre 200 canzoni anche piuttosto famose, e non ci sembra azzardato affermare che la vera anima del gioco è proprio la modalità Unlimited. Cari Nintendari, benvenuti nel mondo dei videogiochi a pezzi, teatro oramai abbastanza conosciuto da tutto il resto dei videogiocatori. Sebbene i prezzi siano contenuti, Unlimited ha un peso parecchio importante nell’economia del gioco e limitarsi alle sole canzoni presenti nella cartuccia di gioco significa perdersi gran parte del divertimento che Just Dance 2017 ha da offrire. Una pecca o un pregio? Dipende dai punti di vista e da quanto siano gonfi i vostri portafogli. Un’altra cosa da tenere presente è che la modalità Unlimited funziona in streaming e rallentamenti e freeze sono abbastanza frequenti in presenza di connessioni poco stabili o performanti.

Alla fine della fiera, ciò che realmente serve per divertirsi con Just Dance 2017 è sicuramente una buona compagnia. In assenza di una telecamera, come già spiegato, Switch ci inviterà ad usare i Joy-con, uno per giocatore. Potremo anche usare i joy-con di un amico che possiede Switch sincronizzandoli da menù, oppure installare l’app di Just Dance 2017 su cellulare e usare quest’ultimo come un normale Joy-con aggiuntivo. Una novità davvero interessante che permette quindi a Switch di allargare il gioco anche ad altri concorrenti in assenza di controller aggiuntivi. Sembra tutto costruito apposta per la nuova console Nintendo ed i possessori non potranno che esserne felici.
Sebbene dunque Just Dance 2017 non porti alcuna novità nel panorama mondiale dei videogiochi, è comunque uno dei migliori party game di tutti tempi, ideale se abbiamo una compagnia con cui poter rallegrare le nostre serate e soprattutto se amiamo il ballo. Sì, perché Just Dance può essere fatto bene tecnicamente, esente da bugs, intuitivo e facile da usare, ma se siamo allergici al movimento conviene starne decisamente lontani. Non sono richiesti tecnicismi particolari perché, anche muovendo a caso il joy-con, il gioco vi registrerà comunque i movimenti corretti, regalandovi quindi tantissimi punti e altrettanti dubbissimi “Perfect”. Un difetto probabilmente per quei videogiocatori che puntano alla sfida, un pregio per chi invece punta a divertirsi.

In conclusione si arriva quindi alla domanda principe: conviene o no prendere Just Dance 2017 per Switch?
Sicuramente la natura della console corre spesso in aiuto a un videogioco che non nasce per essere portato in giro ma che, in questo modo, ci apre a scenari altrimenti irraggiungibili su altri sistemi (e ve lo dice il sottoscritto che ci ha giocato anche a lavoro, da seduto). Quindi, se siete fieri sostenitori della serie, grandi amanti del ballo e disposti eventualmente a spendere ancora per l’abbonamento Unlimited, Just Dance potrà essere un acquisto che vi soddisferà a pieno.



























































