Gli sparatutto in prima persona sono un genere che personalmente non amo. Un po’ perché mi piace guardare il mio avatar che cammina in giro all’interno del suo mondo virtuale, un po’ perché amo l’azione troppo frenetica. Oggi, da buon giocatore sia di PC che di Nintendo Wii U, mi ritrovo a parlare di Paranautical Activity, bizzarro indie che combina meccaniche roguelike ad elementi tipici degli FPS più classici, come Unreal o Doom. Per chi non lo sapesse, roguelike fa riferimento ad una tipologia di giochi i cui elementi di gioco vengono generati randomicamente, e in cui la morte del proprio personaggio è irrimediabile. Il titolo, dopo un’accoglienza positiva su PC, approda anche su Wii U: sarà mio dovere esaminare i pro ed i contro di questo porting, che arriva a un’anno di distanza dalla piattaforma di origine.
Il menù iniziale è molto semplice e propone la possibilità di avviare le varie modalità single player normal mode, hardcore mode e infinity mode, oltre alla classica possibilità di leggere ed osservare gli obiettivi raggiunti e le opzioni di gioco. Alla vostra prima partita non avrete questa libertà di scelta, dato che dovrete terminare la normal mode per sbloccare le altre due. Prima di entrare nel vivo dell’azione, saremo chiamati a scegliere la disposizione iniziale di armi e statistiche che si adattano meglio al nostro stile. Le scelte variano in base alla tipologia di approccio che intendiamo utilizzare contro i nostri nemici ma è solo un setup iniziale che andrà a modificarsi, anche drasticamente, con l’utilizzo di oggetti e potenziamenti in fasi successive.

Diciamolo subito: Paranautical Activity non è un titolo adatto ad un giocatore che cerca un’esperienza semplice o intuitiva da portare a termine e, al contempo, non è adatto a chi cerca nei videogame una sfida progressiva. Questo perché, come i migliori titoli roguelike che si rispettino, si basa su meccaniche e dinamiche fortemente governate dalla casualità della generazione procedurale degli elementi. Quello che non cambia è la struttura: avremo a disposizione 8 livelli da terminare, divisi in piani separati. Ogni piano sarà composto da stanze, rigorosamente formate da ambienti di dimensione quadrata, che possono contenere mostri, oggetti da acquistare, boss di fine livello o semplicemente nulla. Anche se l’obiettivo è semplice, soddisfarlo è un altro paio di maniche e richiederà un grande impegno ed un pizzico di fortuna. L’obbiettivo è sempre portare a termine i piani, che saranno generati sempre in maniera e con contenuti casuali, sconfiggendo il boss di turno, che sarà molto più forte dei mostri comuni, e procedere al piano successivo. Ogni piano avrà difficoltà crescente non per tipologia dei mostri incontrati ma per altri elementi quali composizione diversa del terreno e quantità di mostri aumentata ma fortunatamente alcune stanze possono essere tralasciate, l’importante è poter raggiungere l’ascensore per accedere al piano superiore.

Non è presente alcun salvataggio, per cui avremo a disposizione sessioni uniche in cui dovremo scatenare la nostra furia e sperare di uscirne vittoriosi. La media di una partita in cui si riesce a terminare tutti i livelli senza far mai morire il nostro personaggio è di circa 40-50 minuti e ho terminato la modalità normale in oltre 10 ore di tentativi andati a vuoto, con tanta frustrazione ripagata pienamente dalla soddisfazione finale di portare a termine il tutto, anche se con un po’ di fortuna. I potenziamenti non sono tutti ugualmente utili, possiamo incappare in un aumento dei punti vita (davvero comodo per sopravvivere a lungo), come migliorie del tutto inutili o quasi nelle fasi finali, ad esempio una potenza di fuoco leggermente aumentata piuttosto che un potenziamento alla difesa che permette di avere una resistenza più efficiente ai danni subiti, o salti più elevati per poter schivare meglio i nemici che ci piombano addosso o sopravvivere contro boss sempre più fastidiosi. La casualità con cui vengono generati questi potenziamenti aumenta di gran lunga la difficoltà del titolo.

Esaminando gli aspetti tecnici del gioco, purtroppo Paranautical Activity presenta parecchi difetti. Partiamo dai tempi di caricamento, davvero troppo lunghi ed estenuanti per un videogame che pesa poco meno di 500 MB su Nintendo Wii U. Più volte mi sono ritrovato ad osservare lo schermo notando come molti giochi dalle dimensioni in termini di MB molto più elevata hanno tempi di caricamento decisamente più ridotti. A livello grafico, le animazioni sono povere e, anche se è voluto il richiamo grafico ai giochi “old-school”, si poteva fare decisamente uno sforzo maggiore a riguardo. Il frame rate in generale è abbastanza stabile, con qualche piccolo rallentamento nelle situazione più caotiche. Il comparto sonoro è semplice, proponendo poche tracce audio e ben pochi suoni ma che in fin dei conti non deludono, contando che spesso non ci si presta attenzione, presi dalla frenesia del doversi salvare la pelle dai mostri di turno.

Il vero punto dolente, che rende questo gioco veramente sconsigliato rispetto alla versione PC, riguarda i comandi. Un FPS in cui ogni secondo utilizzato per il movimento o il salto sono fondamentali, ha bisogno di una dinamicità che l’utilizzo di uno qualsiasi dei controller a disposizione (in questo caso il Gamepad Wii U, il Wii U Pro Controller o il Classic Controller con Wiimote) non riesce a garantire. I movimenti sono affidati al sensore analogico sinistro, il cambio di visuale è affidato all’analogico destro mentre l’utilizzo delle armi da fuoco sono affidate ai dorsali, come il passaggio dall’utilizzo di arma primaria a secondaria, mentre l’utilizzo degli oggetti è affidato ai pulsanti e alle frecce direzionali. I controller da me testati, il gamepad e il Wii U Pro Controller, non reggono minimamente il confronto con la precisione di una tastiera e si arriva a storcere il naso di fronte a questa lacuna che purtroppo rende il gioco una pessima scelta per un giocatore esperto di FPS.

Concludendo, possiamo dire che Paranautical Activity è un esperimento riuscito a metà su Nintendo Wii U. Il titolo risulta divertente e potenzialmente infinito, per via della creazione del tutto casuale delle stanze e dei contenuti, tuttavia alcuni difetti di fondo come i caricamenti fin troppo lunghi ed un sistema di controlli che aumenta esponenzialmente la difficoltà del titolo, lo rendono non adatto a tutti i tipi di utenza. Sicuramente un prezzo leggermente inferiore, che ricordiamo è di 9,99 Euro, avrebbe reso il prodotto più appetibile. Adatto agli amanti degli FPS di vecchio stampo con l’inserimento di elementi roguelike.



























































