Shantae è entrata nel cuore dei Nintendari, ed il fatto che molti la volessero come nuovo personaggio giocabile in Smash Bros. lo dimostra chiaramente. Alla fine è stata un’altra lottatrice-strega che utilizza i capelli come arma e balla bene a vincere il ballot, ma la mezza-genietta dalla chioma viola rimane un’icona di classe e- diciamolo-sensualità. Dopo essere uscito su DSi, ed in seguito approdato su iOS, Windows e Play Station 4, facendo praticamente tappa su tutte le piattaforme esistenti, Risky’s Revenge giunge su Wii U, nell’edizione Director’s Cut, che aggiunge una modalità magica (che in realtà definirei più appropriatamente modalità sadica).
Per una neofita come me dei metroidvania, Risky’s Revenge non è stato esattamente un passatempo leggero e piacevole: è un titolo con un alto livello di sfida, quello che potremmo definire “un gioco di altri tempi”. Non arriva mai ad essere davvero frustrante però, anche se tende ad essere un po’ confusionario nella componente di esplorazione, non mostrando sempre con chiarezza ciò che si debba fare per proseguire.

Lo scopo, come nel 90% dei gameplay esistenti sul pianeta terra, è recuperare degli artefatti magici, in questo caso tre sigilli che permetterebbero di controllare una -malvagia?- lampada. Essendo noi mezzi-geni, la faccenda sembra essere dannatamente personale, e decisamente da prendere sul serio. Shantae possiede un attacco base che consiste nel frustrare i nemici con la sua coda di cavallo violetta, ed è inoltre in grado di sfruttare diversi attacchi magici acquistabili in negozio. Come se non bastasse, è agile ed estremamente dotata nella danza del ventre: durante il gioco i suoi movimenti aggraziati le permettono di imparare a trasformarsi, guadagnando nuove capacità per proseguire nell’esplorazione ed accedere a nuove zone. Sostanzialmente il nostro compito è girovagare, indagando ogni anfratto per potenziarci, consentendoci così di girovagare ulteriormente in ancora più postacci.

Il level design è decisamente ben fatto: ci sono inquietanti teschietti fluttuanti che indicano burroni in cui si muore, mostriciattoli stazionati davanti a tunnel nascosti, elementi che guidano salti in punti ciechi ed in generale una certa originalità di situazioni ed enigmi, che permette di creare una buona varietà nonostante il mondo da esplorare sia in realtà piuttosto piccolo. Teletrasporti diffusi e stanze di salvataggio con un losco vecchietto – non mi convincerò mai che non stia tramando qualcosa- semplificano un po’ la vita, permettendoci di ripetere alcuni punti più ostici del gioco, anche perché si muore spesso e volentieri. Di per sé la difficoltà è tarata verso l’alto, anche se decisamente fattibile (lo conferma anche il fatto che IO sia riuscita a finirlo!), ma diventa davvero notevole se si decide di non sfruttare gli oggetti in vendita, o di tentare la modalità magica, che aumenta il nostro potere mistico ma dimezza la nostra difesa. In compenso, in questa versione Shantae è molto più svestita. I comandi rispondono abbastanza bene e permettono di effettuare salti piuttosto precisi, e ci si abitua in fretta allo stile di combattimento, gettandosi subito nell’azione.

Ciò che rende il gioco una piccola perla è lo stile: la pixel-art e le musiche sono davvero gradevoli, il tutto è colorato ed adorabile e le animazioni dei personaggi sono ben fatte. Ogni zona presenta un proprio tema musicale specifico, nonché una determinata atmosfera e stile, con nemici diversi, tra cui ammiccanti sirene e inquietanti scheletri. Shantae è deliziosamente indisponente e non si fa mai mettere i piedi in testa, rispondendo sempre a tono. Non si può non adorarla, come è impossibile non divertirsi ad alcune surreali situazioni che si vengono a creare.

Qual è, dunque, il punto debole del titolo? Probabilmente la durata: si può tranquillamente terminarlo in 5-6 ore, se non si è interessati al completismo totale. È vero che parliamo di un gioco che arriva diretto dall’eShop di una console portatile, ma non si può negare che sarebbe stato piacevole avere un paio di ore di gioco in più, anche per goderci semplicemente il maestoso stile del titolo.
In soldoni: prova del tempo superata. Shantae: Risky’s Revenge era bello all’epoca e lo è tuttora. Potete godervelo nel formato originale o allargato su schermo, ma in ogni caso sarà uno spettacolo per gli occhi ed un vero divertimento. Completarlo è una bella soddisfazione – soprattutto se come me non siete esattamente esperti del genere – e la protagonista vi rimarrà nel cuore.



























































