Snack World: Esploratori di Dungeon – Gold, un’anteprima deliziosa

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Snack World: Esploratori di Dungeon - Gold sorprende per il suo essere tanto GdR quanto ironico. Ecco la nostra anteprima per Nintendo Switch.

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Snack per ogni gusto, ma non sono quelli che immaginate

Me ne sono innamorato dal primo trailer, quel corto animato che faceva da vera e propria sigla che sin dall’inizio mi ha ricordato Adventure Time. Sarà stato lo stile ironico, un po’ deformed, bambinesco ma con tematiche e battute “adulte”, fatto sta che Snack World: Esploratori di Dungeon – Gold mi ha colpito da subito e le aspettative che mi ero fatto su di esso sono state pienamente soddisfatte e, addirittura, superate.

Un gioco apparso prima su 3DS e su mobile, ma mai arrivato da noi, si appresta ora a deliziarci (è proprio il caso di dirlo) su Nintendo Switch con la sua ironia, non prendendosi sul serio e addirittura facendosi beffe dei videogiochi in sé, con sigle tipiche dei GdR storpiate, o battute che prendono in giro altri videogiochi o cartoni animati.

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Siamo in un GdR, ma non ditelo a nessuno.

Snack World è un gioco di ruolo roguelike classico nelle meccaniche, ma che non stanca mai pur nella sua ripetitività: una storia semplice, almeno fin dove ho potuto mettere le mani attualmente (anche se non mi aspetto di certo una trama profonda), che però si lascia seguire con interesse poiché ogni missione principale presenta nuovi personaggi unici, divertenti, che si fanno amare anche se si trovano dalla parte dei nemici.

Dopo aver creato l’avatar e aver fatto conoscenza con la combriccola di protagonisti, si è pronti all’avventura, ma non prima di aver fatto un giro nei menu; qui la prima grande, e forse unica, difficoltà. Sin dall’inizio Level-5 ci propone una marea di possibilità: da armi ad attrezzature indossabili, alle mode del giorno (che sfruttano i giorni reali), ai colori in voga quel momento, alle debolezze dei nemici e agli effetti attivi e passivi delle armi, fino ai bonus e malus che ogni gadget, che sia un orecchino, cappello, collana o bracciale apportano al nostro personaggio.

Un po’ di caos, ma è bello dare le botte ai simpatici mostriciattoli.

Magari fosse finita qui: abbiamo uno smartphone con diverse funzioni, dalla riproduzione video alle canzoni sbloccabili con monete ottenute in gioco, ma anche un’enciclopedia con tutti i mostri, armi e personaggi che incontriamo nel corso dell’avventura, ognuno con il proprio modello 3D da visualizzare e con relativa descrizione. Basta? Ma non scherziamo nemmeno, altrimenti Macho-Donia (chi è? Non so se volete davvero saperlo) si arrabbia. Punti abilità da assegnare a diversi aspetti come bellezza, furbizia, fortuna, resistenza e chi più ne ha più ne metta, ognuno dei quali andrà ad aumentare determinate statistiche.

Quando tutto sembrava finalmente chiaro, arrivano i Pokém… emm gli Snack. No, non quelli che si mangiano, seppur tutto nel mondo di gioco ricordi il cibo (Macho-Donia ne è un chiaro esempio). Gli Snack non sono altro che dei mostriciattoli contro cui combattiamo nel corso delle missioni e che, una volta sconfitti un determinato numero di volte, possiamo immortalare con la fotocamera dello smartphone del nostro avatar per farli unire alla nostra squadra. E qui, di nuovo, si apre un mondo.

Uno slime, che lo stesso gioco tiene a precisare essere presente anche in “altri GdR”

Snack abili nell’attacco, altri nella difesa, altri nel supporto; ognuno di essi ha specifici attacchi e abilità che possono rendersi utili in base alla missione che andiamo ad affrontare. È quindi importante decidere come formare la nostra squadra, con un vero e proprio imbarazzo della scelta: i mostri in totale sono più di 200, tutti bellissimi (più o meno), ben caratterizzati e simpatici alla sola vista.

Un piacere per gli occhi, seppur con qualche inceppo ogni tanto, ma soprattutto un piacere per le orecchie: completamente doppiato in italiano, i personaggi e i mostri parlano con frasi fatte spassosissime anche se, alla lunga, abbastanza ripetitive.

Qual è però lo scopo del gioco, a parte farci venire fame? Il titolo dice già tutto: partire per delle missioni alla ricerca di tesori, vagando per dei dungeon generati in maniera procedurale mediante un sistema che si adatta alle abilità e al livello del nostro personaggio. Tutto funziona bene, seppur il sistema di combattimento sia davvero basilare e ci si ritrova più che altro a spammare il pulsante di attacco piuttosto che pensare a delle vere e proprie tattiche; chissà, magari andando avanti la componente tattica diverrà maggiormente importante.

Per farvi capire lo spirito del gioco.

Le missioni sono affrontabili in single player e con gli amici, sia in locale sia tramite internet: al momento però non ho avuto modo di giocare con altre persone, ma ho dovuto accontentarmi di una CPU abbastanza reattiva, che però non sempre utilizza le magie che ti servono in quel momento (ricorda un certo Paperino di un’altra saga) o gli attacchi devastanti che mi avrebbero risparmiato qualche Game Over.

Come detto inizialmente, ero partito con aspettative buone ma non altissime, visto che l’impressione che mi ero fatto era di un gioco simpatico, per “bimbi” e molto leggero. Parte di questi pensieri si sono effettivamente riscontrati, ma quel che mi sono trovato di fronte è un gioco molto più ricco e, chissà, forse profondo di quanto immaginassi.

D’altronde Snack World: Esploratori di Dungeon – Gold è pur sempre un GdR in cui bisogna addentrarsi in caverne, foreste e sotterranei. Sono sicuro che il profumino che sento qui in superficie nasconde un piatto molto succulento giù in profondità.

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