I videogiochi LEGO sono ormai una tradizione sulle console Nintendo, ogni macchina, che sia essa fissa, portatile o ibrida, ha sempre ricevuto la sua bella dose di mattoni danesi in formato digitale. Nintendo Switch non poteva essere da meno e uno dei primi titoli LEGO ad arrivare sulla console è l’attesissimo LEGO Worlds, clone di minecraft con un tocco di plastica.
Il titolo è diviso in due modalità principali: la modalità avventura e quella sandbox.
Nella modalità avventura il giocatore viene lanciato nello spazio su un piccolo pianeta da esplorare dove gli verrà chiesto di raccogliere alcuni mattoncini dorati per riparare la propria astronave. I mattoncini dorati sono sono di fatto l’obiettivo principale di tutta la modalità avventura: al termine di ogni missione affidataci da un NPC ne otterremo uno, ognuno di essi ci permetterà passo dopo passo di salire di rango e di sbloccare nuovi strumenti per sconfiggere nemici e muoversi nell’ambiente di gioco.
Nel giro di una manciata di ore nella modalità avventura sarete in grado di ottenere tutti gli strumenti dell’editor: si va da una semplice arnese che permette di manipolare il terreno a una pistola per colorare gli scenari, a quella per copiare intere sezioni di gioco.
La modalità avventura, che di per sé è una bella idea, però è davvero ripetitiva e scarna di contenuti. Le missioni mancano di varietà, gli obiettivi sono tutti uguali e i nemici non richiedono nessuna particolare strategia se non quella di pigiare più velocemente il tasto d’azione.
Non ci sono boss, non ci sono armi speciali, non ci sono scene di intermezzo, e la telecamera fa le bizze di continuo nonostante sia altamente customizzabile.
Nei primi mondi di gioco, dopo aver recuperato alcuni mattoncini, ci verrà intimato dalla voce narrante, che è davvero fantastica, di spostarci su un nuovo pianeta per conquistarne di nuovi. I pianeti che vengono generati proceduralmente secondo i biomi preimpostati del titolo sono moltissimi e da un punto di vista prettamente visivo sarebbe molto interessanti se non ci fossero delle rognose magagne tecniche a rovinare la festa.
Volete un’ambientazione zeppa di fiori di ciliegio e un sacco di neve? Done. Preferite una cittadina spettrale in un paesaggio vulcanico? Eccolo qui. Insomma la varietà dei mondi tiene a galla, di poco, l’avventura principale. Bruttino dover constatare che il secondo mondo di gioco che viene sbloccato sia quello spaziale che è da acquistare tramite il nintendo eShop come DLC per tutti coloro che hanno acquistato la versione digitale.
È assente qualsiasi componente survival, come ad esempio in Minecraft, o qualsiasi elemento di raccolta dei materiali necessari a costruire questa o quella struttura. Costruire una piccola mangiatoia per il fieno per aiutare il contadino disperato non richiede altro che entrare nel menù, selezionare la mangiatoia e piazzarla alla bene e meglio. Qualora non fosse disponibile tra gli oggetti già sbloccati, il 90% delle volte è disponibile nei paraggi e basterà copiarla con l’apposito tasto.
Bellissimo poter affrontare tutta l’avventura in cooperativa locale: peccato che ad oggi non ci sia traccia della modalità mutiplayer online che dovrebbe essere introdotta tra qualche tempo con un aggiornamento gratuito.
L’altra faccia della medaglia di LEGO Worlds è la modalità libera: in questa modalità è possibile dare libero sfogo al proprio estro in un editor, identico a quello della modalità single player in termini di funzionalità, però in questa modalità è tutto sbloccato sin dall’inizio: ogni set, ogni mattoncini, ogni personaggio e ogni veicolo è disponibile e può essere generato nel mondo di gioco senza nessun costo. L’editor è profondo e permette di creare praticamente qualsiasi cosa.
La mia creazione più grande ed interessante è stata la ricostruzione di una sorta di cittadella medioevale con un piccolo villaggio nel bosco, il porto con un bastione e un castello diroccato con una rocca sotterranea segreta dilaniata da una lotta tra maghi. È stata un’esperienza divertente per me, figuriamoci per un bimbo che non vede l’ora di dare sfogo alla sua fantasia.
Ed è qui tutta la forza di LEGO Worlds, le possibilità infinite del mondo lego, con un editor quasi impeccabile. A mettere i bastoni tra le ruote del giocatore ci pensa però una UI al limite dell’utilizzabile: le decine di funzioni dell’editor sono gestiste attraverso un menu circolare che da accesso ai sottomenu dei singoli strumenti di manipolazione del mondo di gioco. Una sorta di giungla di comandi, sezioni e sottosezioni che potrebbe spaventare i più e disorientare i più piccini.
Una volta padroneggiato il sistema di controllo dell’editor si è però in grado di dare forma alle proprie fantasie senza limiti.
Il maggior difetto del titolo sta tutto nel comparto tecnico che non ho timori a definire imbarazzante. Se la moderazione poligonale è sufficiente e il il lavoro sulle texture è discreto, anche se gli shader che rendono il titolo sulle altre console si sono persi nel processo di porting. Il frame rate è molto instabile ma sopratutto il pop in, il pop out e la draw distance sono semplicemente imbarazzanti.
La geometria del mondo di gioco degli elementi di contorno come case, fiori, alberi e nemici sparisce in un raggio pochissimi metri dal giocatore nella maggior parte delle volte, e spesso rispondere alle esigenze degli NPC risulta difficile perché gli oggetti richiesti, o gli animali da ricondurre in un recinto, o un nemico da acchiappare, spawnano casualmente o non sono individuabili immediatamente se non muovendosi per vederli a pochi metri di distanza. Forzare il motore di gioco scavando buchi enormi a suon di dinamite o di trivelle vuol dire andare incontro a problemi di pop up degli effetti grafici da mani nei capelli, in alcune circostanze anche far crashare il gioco.
LEGO Worlds però non un gioco da insufficienza piena. Il titolo ha delle enormi potenzialità e l’editor è davvero strabiliante. Sopratutto siamo dinnanzi a un gioco con un’anima propria che non scimmiotta forzatamente Minecraft, ma che ha delle lacune evidenti. Alcune patch potrebbero essere in grado di mettere una pezza a tutte le magagne di quello che ad oggi è un porting riuscito a metà. Insomma, è bravo ma non si applica.