Snake Pass – Recensione

Snake Pass
Snake Pass è arrivato strisciando e serpeggiando sui nostri Nintendo Switch: come se la sarà cavata il nostro amico dalla lingua forcuta?

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Genere: Platform, Rompicapo
Multiplayer: 1
Lingua/e: Italiano

ATTENZIONE! I ricercatori di Sumo Digital hanno da poco scoperto un nuovo esemplare di serpente che vive all’interno di Nintendo Switch! L’animale, chiamato Noodle, dovrebbe essere innocuo ma i suoi eccentrici comportamenti potrebbero influenzare le vostre vite di videogamer, costringendovi sia a divertirvi, che a lanciare i vostri Joy-con in preda allo stress. Siccome noi di NintendOn non ci facciamo spaventare da queste cose, abbiamo subito inviato uno dei nostri esperti ad Haven Tor per studiare questo esemplare. Di seguito troverete le incredibili scoperte fatte su Snake Pass da Vampirolol, che unisce la precisione e la padronanza linguistica di Piero Angela, al sex appeal e savoir faire del figlio Alberto.

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Dedicato a Bear Grills, morto mangiando un’amarissima cartuccia di Just Dance 2017.

La vita ad Haven Tor non è per niente facile: dirupi, trappole, controlli discutibili. Da quando un mostro misterioso ha invaso il posto, i teletrasporti non funzionano più e spostarsi è diventato un vero problema, soprattutto se si è un tenero serpente che ama dormire. La gente del posto lo chiama Noodle, credo. In effetti non esiste gente del posto, ma esistono molti simpatici animaletti; tra questi vi è un simpatico colibrì azzurro, Doodle, che oltre a svolazzare qua e là con animazioni davvero ottime, sembra vivere in simbiosi col biscione. Per essere precisi i due sono amici, e da quanto ne so hanno deciso di salvare Haven Tor ritrovando i Keytone sparsi per i livelli.

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“Qua la zampa!… ops, dimenticavo che non ne hai una”

Come tutti i serpenti, Noodle striscia in modo incomprensibile per l’omino medio, che ancora si chiede se questi animali non nascondano migliaia di piccoli piedi sotto la pancia. In realtà il segreto degli ofidi, strettamente legato al motore fisico del gioco in cui si trovano, sta nella distribuzione del peso: così, tenendo premuto L e spostando la grossa testa del serpente a destra e sinistra con l’analogico, ho imparato a far strisciare Noodle con inquietante soddisfazione. Per quanto tale sensazione mi abbia sorpreso positivamente, e nonostante esista una versione semplificata dei controlli, dopo ore di convivenza con la creatura ho continuato a chiedermi “come accidenti ci sto riuscendo?”

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Fortunatamente le schermate di caricamento danno informazioni molto utili…

I movimenti di Noodle sono sicuramente la parte più affascinante dell’animale, ma anche quella più pericolosa: non escludo che, a forza di vederlo cadere e scivolare, qualcuno potrebbe perdere la testa e arrivare ad odiarlo. O peggio, finire all’ospedale con violenti crampi alle mani dovuti alle sfide che Haven Tor propone. Perché nel tempo passato insieme a Noodle e Doodle, ho dovuto esplorare livelli strutturati in maniera molto intelligente che, oltre a nascondere le tre reliquie necessarie per attivare il teletrasporto, offrono la possibilità di collezionare strane bolle blu e malefiche monete d’oro, nascoste probabilmente da un essere sadico e meschino.

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Ricordo quando le monete si trovavano nelle sale giochi, sotto i cabinati

Sotto i miei occhi attenti e preoccupati, ho potuto quindi vedere l’esemplare arrampicarsi lungo strutture di bambù, contorcersi per attivare leve, risolvere piccoli enigmi, e addirittura nuotare sott’acqua per scoprire passaggi segreti. Con mia sorpresa, ho scoperto inoltre che il volatile Doodle è in grado di afferrare la coda del serpente per aiutarlo quando sta per cadere… che amiconi!  Certo, tutto questo è molto bello, ma quante volte ho visto il serpente cadere deluso nel baratro dell’infinito, per poi ricomparire nel più vicino checkpoint pronto a provarci ancora e ancora. Contento lui…

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Quando impieghi un quarto d’ora per arrampicarti e sei solo al primo Keytone

Come in un collectathon d’altri tempi (rimembro nel ’64 quando dovetti studiare un orso e il suo amico volatile) Noodle si muove nei livelli in totale libertà, e onestamente, più che cercare reliquie, sembra cercare di divertirsi migliorando i punteggi e sbloccando qualche sorpresa. Difficile contraddirlo, anche se bisogna ammettere che la curva di difficoltà all’interno di questi posti è un tantino irregolare, proprio come un serpente vegetariano in preda agli spasmi (avrà mangiato troppi fagioli?). Insomma, la vita qui è lontana dalla perfezione, ma entrando in sintonia coi due animali ci sarà sicuramente di che gioire.

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Io comunque in acqua con quel coso non ci entro!

Analizziamo ora l’aspetto dell’animale e dell’habitat, creati entrambi da una divinità chiamata Unreal Engine 4: le brillanti e colorate squame di Noodle si adattano perfettamente all’ambiente che lo circonda, e il modo in cui si muove è davvero grazioso; cosa ammirevole se si pensa che ci troviamo di fronte a un pitone, cioè un orrido serpente lungo svariati poligoni. Anche Harmony è bella da vedere, con quelle linee morbide e quegli effetti apprezzabili, peccato però che tutto intorno a me fosse leggermente sgranato, come se mi trovassi pernnemente a 720p. Diciamoci la verità: il mio Nintendo Switch ha visto di meglio, e ogni tanto il framerate è andato a farsi benedire, ma il risultato finale è più che buono.

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Il serpente Noodle intento a osservare un suo antico ritratto

Le sorprese comunque non sono finite qua. Già dopo pochi minuti dal mio arrivo infatti, ho potuto udire musiche misteriose che davano vita a ciò che avevo intorno, come se la natura stessa volesse farsi trasportare da quel suono così vivace, orecchiabile. Che meraviglia, che stupore! Trattasi forse di allucinazioni? Un fantasma, magari? All’inizio pensavo fosse così, poi ho scoperto che un dio della musica (che mi aveva mangiato metà delle razioni) si era nascosto tra gli alberi con una serie di strumenti, per fare da colonna sonora a tutta l’avventura. Il nome di questo essere leggendario è David Wise, idolo indiscusso che in vita sua ha suonato per gorilla, rane, volpi e pignatte. Una vera goduria sentirlo ancora così in forma!

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“Senti David, non è che potresti snodarmi da qua?”

In definitiva ho passato circa sei ore insieme a Noodle e Doodle, accompagnandoli in mezzo a foreste, grossi laghi, fiumi di lava, fino alla cima di Haven Tor. Qua ho capito due cose: l’avventura non è durata molto, però la voglia di tornare non mi ha abbandonato. Forse i movimenti di Noodle mi hanno messo in difficoltà, e non piaceranno a tutti. Magari i livelli non saranno proprio perfetti nel modo in cui presentano le sfide. Però ragazzi, che divertimento esplorare la giungla insieme ai miei due nuovi amici! Gentili spettatori, se siete curiosi di provare una avventura particolare, o se avete nostalgia dei vecchi collectathon, preparate i vostri Switch e partite anche voi con Noodle, non ve ne pentirete!

Giocato per 6 ore su Nintendo Switch
Pro: Controllare Noodle può dare grandi soddisfazioni, i livelli sono ben fatti, la colonna sonora è da urlo e Haven Tor si presente bene
Contro: Controllare Noodle può indurre alla pazzia, la difficoltà non è bilanciata perfettamente e il framerate è instabile
7.5

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