Dalla nascita di NintendOn di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. Ci piace sempre evidenziare come il nostro sito sia una realtà costruita sull’amicizia e sulla passione verso la grande N, ed è vero oggi come allora. Quello che è cambiato in questo lasso di tempo è che abbiamo potuto ampliare i nostri orizzonti e offrirvi una mole di contenuti sempre più significativa e con una qualità sempre più alta, e questo lo dobbiamo alla nostra bellissima community, che ha saputo valorizzare quello che i nostri redattori hanno prodotto, la maggior parte delle volte grazie soltanto ai propri mezzi e alle proprie tasche. Siamo lieti quindi di potervi offrire un’anteprima di Nintendo Switch, in attesa di un’analisi più approfondita in arrivo nei giorni venturi.

Nintendo Switch si presenta con una fierezza che poche console Nintendo di solito sfoggiano. I materiali scelti sono assolutamente solidi e pregevoli, e conferiscono un’autorità professionale a quella che alla fin fine è “solo” un’altra console destinata a intrattenerci per i prossimi anni. La prima sensazione che si prova una volta tirato fuori Nintendo Switch dalla sua scatola è quella di un concentrato di tecnologia, di infiniti poteri cosmici in un minuscolo spazio vitale (cit.).
Tolti i Joycon, si fa quasi fatica a credere che la console sia tutta lì, che sia così piccola, tanto che forse il compito principale del dock non sia “soltanto” l’upscaling dei giochi a 1080p, ma proprio quello di fare “sembrare” Nintendo Switch una console più grande e appariscente, portandola a un’estetica che non sfiguri in salotto. Eppure è tutta lì e dietro lo schermo c’è tutto quello che dovrebbe esserci in una console da casa: scheda, cpu, sistema di raffreddamento, alimentazione. Fa davvero impressione vedere quanto è piccina la dock station, comparabile a un Mini-NES e soprattutto i Joycon, che sembrano sparire all’interno delle mani.

Lo schermo, finalmente simile a quelli gorilla ai quali siamo già stati viziati per anni da smartphone e tablet, è uno splendore già a console spenta, pronto a risplendere ancora di più una volta accesa. L’impressione va oltre alla solidità costruttiva, al contrario dello sfortunato Wii U e del suo ingombrante Gamepad, tutto sembra essere stato studiato con accuratezza, e una perizia nell’economizzare gli spazi magistrale. Lo slot della microSD, per esempio, è stato posizionato proprio sotto il supporto di plastica che fa da piedistallo, mentre il jack cuffie è nella parte superiore, soluzione ovvia: se fosse stato posizionato nella parte inferiore avremmo potuto usare le cuffie solo in modalità handheld.
A proposito del supporto per metterla in piedi: la prima volta che lo si tira fuori sembra quasi fragile. Pensandoci bene però è lo stesso tipo di soluzione adottata dalle tastiere per PC, e confidiamo che i pressure test siano stati sufficienti. Switch senza i joycon sembra un GPS, e anche se a una prima occhiata può sembrare una console troppo “piccola”, in realtà le misure richiamano più la versione XL di Nintendo 3DS, portabile sì, tascabile mica tanto!

Forse però a meravigliare più di tutto è il peso: Nintendo Switch è leggerissima e assolutamente non stancante da tenere in mano anche per lunghe sessioni, meno pesante e ingombrante del gamepad di Wii U o di Nintendo 3DS XL, e più vicino al peso di un pad voluminoso come il pro controller di Switch o il pad di XboxOne.
Infine la dock station, prevedibilmente, fa quello che deve fare, ovvero rendere elegante e posizionare in maniera degna Nintendo Switch, affinché non stoni accanto alle altre console. Uno sportellino copre comodamente e in maniera pulita i cavi destinati all’alimentazione (USB Type-C) e all’uscita video (HDMI). Pesa meno di Switch e nonostante la sensazione di “vuoto dentro” sembra abbastanza stabile.

Alla prima accensione tutto appare semplicissimo e immediatamente accessibile. La console ino nostra dotazione aveva la batteria carica per metà e si è accesa immediatamente. Lo schermo sorprende per qualità e pulizia dell’immagine, soprattutto se comparato a quello del Wii U. I Joy Con sono già rilevati e connessi dalla console all’avvio e sorprende come sia possibile utilizzare la console e i controller in tante diverse modalità, spiegate e illustrate da un breve tutorial all’avvio della console. Al momento è possibile connettere la console a internet ma non ancora al Nintendo Network, è richiesto infatti un aggiornamento hardware che probabilmente arriverà al day-one. Sono già attive invece la sezione notizie, la creazione del Mii (temporaneo, in attesa del Nintendo Network), ancora più comoda grazie ai tratti somatici raggruppati in un’unica scheda, e la registrazione degli Amiibo.

La sorpresa che Nintendo si è riservata per la presentazione di Nintendo Switch, e forse i componenti che hanno destato più curiosità all’interno della redazione: la prova con i Joycon ha suscitato sensazioni contrastanti; troppo piccoli, della grandezza ideale, meglio grigi, meglio colorati. Di sicuro c’è soltanto che ci hanno sorpreso. Nonostante l’impatto iniziale di avere tra le mani dei controller così leggeri e piccini non scompaia del tutto, basta qualche minuto e i Joycon diventano l’estensione naturale del proprio braccio, l’alleato fondamentale del nostro gaming.
Anche qui, parlando di sensazioni, sembra di trovarsi di fronte alla classica quadratura del cerchio, o meglio, al perfezionamento di Wiimote+Nunchuk, adesso senza fili tra loro e senza bisogno di barra sensore. Gli analogici, cliccabili, sembrano più piccoli di quanto dovrebbero essere e con meno corsa. Durante la prova con i vari giochi in quel di Milano , non è sembrato affatto un problema, ma ci riserviamo il giudizio finale dopo test più approfonditi. Purtroppo ancora una volta, e inspiegabilmente forse, i tasti dorsali non sono analogici. La comodità è indiscutibile ma ci domandiamo se quel click dei dorsali, ci negherà giochi di un’eventuale virtual console gamecube che facevano uso dei dorsali analogici del mitico pad del gamecube, come Wave Race o Super Mario Sunshine.

La comodità dei joycon viene ridimensionata drasticamente quando si passa dalla posizione verticale a quella orizzontale: in questa posizione effettivamente la grandezza delle vostre mani può avere un’influenza maggiore sull’ergonomia, e i tasti azione, comodi da raggiungere in modalità handheld, sono forse troppo vicini all’analogico. Il joycon destro, per giunta, ha l’analogico in posizione più distante rispetto al pollice, cosa che potrebbe infastidire chi ha le mani piccole. Nulla di drammatico, ma sicuramente qualcosa a cui ci si dovrà abituare.
La mancanza della croce per alcuni di noi invece è sconcertante. E per “alcuni di noi” intendiamo i più vecchi di noi. Scherzi a parte, è quasi impensabile giocare il D-pad a giochi di stampo classico, previsti al lancio, come Ultra Street Fighter II e Super Bomberman R. Preparatevi a prendere in seria considerazione l’acquisto del Pro Controller. Anche perché…

Il joycon grip, con il suo aspetto da cagnolone pacioccone, dalle foto sembra un accessorio molto sobrio. In effetti lo è alla vista, ma una volta afferrato emerge come dentro sia cavo, e affiora alla mente una sensazione di plastica troppo sottile e morbida, quasi fragile. Ovviamente inserire e disinserire i joycon è un’azione comoda e catartica sul grip come su Switch, ma due etti in più avrebbero senz’altro fatto una migliore impressione, problema che non dovrebbe subentrare con il charging grip, che ha i manici neri trasparente anziché neri, come il grip senza batteria che troveremo in dotazione con la console.

La sensazione di avere i tasti troppo vicini ritorna fastidiosamente. Ancora una volta, la percezione potrebbe variare da persona a persona. Il nostro parere però è quello che giocare con un joycon per mano, senza il grip, possa essere più comodo per certi giochi. Rimane esemplare come Nintendo abbia creato una console che, con le sue diverse configurazioni di console e controlli dedicati, possa soddisfare più palati con una soluzione unica.
Avremo modo di approfondire e testare a fondo il nuovo hardware Nintendo nei prossimi giorni, e di scriverne ancora. Nel frattempo, potrete chiederci qualsiasi cosa vogliate (e che sia in topic) nei commenti, vedremo di includere le risposte nel prossimo articolo.



























































