Letter Quest Remastered – Recensione

Letter Quest Remastered

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Genere: Puzzle
Multiplayer: No
Lingua/e: Inglese

Il mondo dei giochi mobile si è rivelato una vera e propria fucina di titoli per Nintendo Wii U, forse offrendoci un assaggio di ciò che potrebbe avvenire con Nintendo NX. Molti software dunque, alcuni validi e altri meno: un tratto comune a molti di essi è il loro approdo su lidi nintendari con un ritardo abissale rispetto alla pubblicazione originale. L’ultimo rappresentante di questi giochi ritardatari è Letter Quest Remastered che tenta almeno di giustificare la poca puntualità con questa (bella) versione migliorata, realizzata con Unity, rinnovata nella soundtrack, con una manciata di nuovi trofei da sbloccare e una modalità endless mode per i più stoici.

Letter Quest Remastered fa parte di quei titoli che uno non si aspetterebbe, uno di quegli strani connubi a cui non daresti il minimo credito e che invece – oh meraviglia – funzionano: come avevo già raccontato in questo vecchio speciale spesso miscugli di genere che apparentemente hanno poco o nulla in comune, possono creare dei mix azzeccati, divertenti e coinvolgenti. Certo, come ai ragazzi di Bacon Bandit Games sia venuto in mente di mettere insieme un RPG e un puzzle game basato sulle lettere lo sanno solo loro ma, dopo aver provato il titolo, bisogna ammettere che hanno avuto pienamente ragione.

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Allora, calma e sangue freddo: vediamo di ricavare qualche parola di senso compiuto da questo groviglio di lettere…

Ancora una volta, come spesso avviene nei titoli indie, semplicità è la parola d’ordine: se gli elementi RPG fanno sostanzialmente da contorno alla vicenda, il cuore del gameplay è rappresentato da un tabellone di 3×5 tesserine, recanti ognuna una lettera dell’alfabeto, con le quali dovremo comporre parole, tante parole, parole che più lunghe saranno, meglio sarà. Se pensate di aver già sentito qualcosa di simile in giro, altro non è che il concetto di base del popolare gioco da tavolo Scarabeo: i due buffi protagonisti del gioco, Grimm e Rose, si troveranno dunque a dover superare una serie di livelli a colpi di parole. La struttura di gioco è quella tipica a livelli di difficoltà via via crescente, da ripetere più volte nel caso si voglia ottenere tutte le stelle e sbloccare tutti gli obiettivi. Se la prima run non implica richieste particolari, le volte successive è necessario soddisfare alcune condizioni per completare il livello, come per esempio utilizzare un numero massimo di parole. Le richieste sono le più disparate e aggiungono un pizzico di varietà a una formula che rischia di diventare ripetitiva.

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Quel vecchietto laggiù ha l’aria minacciosa: dovremo affrontarlo in una gara di insulti?

In questo semplice impianto di gioco vanno poi ad innestarsi meccanismi tipici dei GDR che rendono Letter Quest così particolare. Tramite la composizione di parole, sarà infatti possibile attaccare i nemici, attacco la cui potenza varierà in base alla qualità della parola composta. Proprio come nello Scarabeo, parole lunghe e che includano lettere poco utilizzate, come una “Q” o una “Z”, porteranno più punti e quindi un attacco più potente. Mentre il nemico attaccherà nel proprio turno in maniera più convenzionale con armi o altro, l’unica possibilità per Grimm di avanzare è far fuori l’avversario a colpi di parole: comporre vocaboli troppi corti e semplici prolungherà lo scontro con buone probabilità di perire sotto i colpi dei nemici.

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FATE non sarà una gran parola, ma per avere la meglio con quel fantasmino blu è più che sufficiente!

Le cose poi andranno a complicarsi. Proprio come in un GDR ogni nemico va colpito nel suo punto debole, anche qui alcune creature richiederanno parole particolari per essere sconfitti, ad esempio utilizzando solo parole con più di tre lettere o vocaboli che iniziano per vocale. In aggiunta a ciò, il tabellone con le lettere sarà colpito da differenti effetti di stato che renderanno impossibile o meno efficace l’utilizzo di alcune lettere. La possibilità di resettare la board e avere a disposizione nuove lettere può spesso togliere il giocatore da situazioni di impasse (al prezzo di un attacco subìto), cosa che succederà abbastanza spesso, specie in caso di regole restrittive di composizione. Accumulando poi dei piccoli cristalli è possibile accedere a un sistema di potenziamenti per il nostro piccolo eroe che potrà essere equipaggiato con armi, pozioni, e abilità.

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Gli obiettivi sono parecchi e come ricompensa ci forniranno preziosi cristalli coi quali potenziare Grimm.

Tutto molto bello dunque. Peccato che tutto questo si infranga inesorabilmente contro un fatto che per molti risulterà insormontabile: il gioco è esclusivamente in lingua inglese. Ora, io non sono uno che si lamenta particolarmente per la mancanza di localizzazione italiana. A parte alcuni titoli pesantemente basati sul dialogo (che so, Professor Layton o Ace Attorney), il dover confrontarmi con la lingua albionica non provoca particolare disagio. Ma qui stiamo parlando di un gioco che si basa totalmente sulla conoscenza di vocaboli inglesi. Il gioco ha un vocabolario molto ricco, quasi 200.000 lemmi, ma per poterci ricavare un minimo di soddisfazione dovrete avere conoscenze più che discrete; al contrario Letter Quest Remastered è un gioco  totalmente inutilizzabile.

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Pur essendo impersonificazione del temuto mietitore, Grimm non è esattamente l’archetipo del personaggio minaccioso…

Questo è veramente un peccato, perché sotto tutti gli altri aspetti il titolo merita davvero. Tecnicamente e dal lato sonoro è molto gradevole e ben realizzato, l’accenno di storia è portato avanti con dei buffi fumetti tra un livello e l’altro e la longevità è buona, soprattutto se si ha la volontà di completare tutti gli obiettivi secondari. Certo, il pericolo della ripetitività c’è e potrebbe cogliervi prima di aver completato tutto, ma il gioco fa veramente ogni sforzo per tenere alto l’interesse. Il prezzo di vendita su eShop è di 9,99€ e rientra dunque già in una fascia leggermente superiore rispetto molti altri titoli indie ma, considerato ciò che il gioco ha da offrire, può davvero valere la pena investirci.

Il voto che vedete sotto è dunque un compromesso. Per chi non mastica, o la fa in maniera basilare, l’inglese, Letter Quest Remastered non è solo sconsigliato, è caldamente sconsigliato poiché non potrete giocarci in alcun modo; per chi è avvezzo al favellar dell’umida Albione il gioco risulterà invece tanto più godibile quanto più approfondita sarà la sua conoscenza: per chi ha un vocabolario particolarmente ricco la valutazione può anche essere alzata di un altro punto. Il fruitore “medio” avrà invece qualche difficoltà in più, ma potrebbe sfruttare l’occasione per imparare qualche vocabolo nuovo.

Ho giocato a Letter Quest per cinque ore (divise a metà tra modalità normale e difficile) con un codice offerto dallo sviluppatore
Pro: Letter Quest Remastered è un titolo dalla formula di gioco inaspettatamente divertente. Vario e intrigante, riesce a non annoiare nonostante la linearità di fondo del gameplay
Contro: Lo scoglio della lingua inglese sarà una barriera insormontabile per molti. Alcuni obiettivi sono parecchio complicati da raggiungere ed è probabile che la ripetitività di fondo colga il giocatore ben prima del completamento al 100% del gioco
7.0

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