Scava, raccogli, togliti le scarpe prima di rientrare in casa che i pavimenti sono puliti e poi è un macello.
Digger Dan DX è un puzzle game per Nintendo 3DS che trae ispirazione dai vecchi giochi di esploratori di miniere e caverne, come Boulder Dash del 1984 soprattutto, ma anche Digger T. Rock di Rare.
Four Horses confeziona un’esperienza di gioco senza troppi fronzoli ma efficace: nessuna ricerca di barocco nella produzione, ma il divertimento è intuitivo ed immediato.

Sorpassato un menu principale assolutamente minimale, si parte subito con gli scavi. Il gameplay di Digger Dan DX è presto detto: con la croce direzionale o lo stick analogico muoveremo il nostro protagonista, Dan appunto, un ragazzino biondo i cui capelli cercano di far rivivere lo stile di Kurt Cobain, affiancato in alcuni livelli da Kaboom, che altri non è se non la sua marmotta viola addomesticata. E chi non ne ha una, in casa?
Ad ogni passo scaveremo un blocchetto di terra per raggiungere l’obiettivo di ogni stage, ossia quello di raccogliere tutti i tesori nascosti entro un tempo limite; a nostra discrezione potremo poi dedicarci alla ricerca del diamante nascosto e dei lingotti d’oro, che anche questi come dice mia madre sono beni di rifugio e insomma non si sa mai.
Ma la vita non è tutta piccone e ricchezze in compagnia di roditori dai colori bizzarri, si sa: a rendere le cose più complicate intervengono un esercito di mostri ed alcuni ostacoli ambientali come i barili di esplosivo e massi da spostare.
I comandi di Digger Dan DX rispondono molto bene, la manovra scorre fluida, i livelli sono ben congegnati. Questi ultimi sono divisi in 4 categorie, una di allenamento e le altre disposte in ordine di difficoltà crescente, la conclusiva delle quali offre una sfida abbastanza impegnativa. Anche le parti affidate a Kaboom risultano ben disposte: la bestiola, potendosi infilare in cunicoli ben più stretti ma incapace di muovere gli ostacoli, porta il giocatore a sviluppare delle soluzioni in cooperazione Dan-Kaboom, offrendo così interessanti spunti d’azione alternativa. Nel complesso, lo svolgimento del gioco si protrae con un senso di piacevole semplicità che procura delle partite davvero godibili.
(Piccola parentesi sui protagonisti: Four Horses sviluppò per Nintendo DSiWare la primissima avventura di Digger Dan e Kaboom: mentre il gameplay in sé non ha subito alcuna modifica, i due personaggi sono stati pazienti di un vero e proprio restyling, guardare per credere).

Dal punto di vista tecnico, Digger Dan DX si mette nella fila dei titoli simil-smartphone: grafica e audio essenziali nella realizzazione, che tendono a un senso di pulita funzionalità. Ciò può anche non essere necessariamente un male, se si pensa magari alle capacità audio-video che spesso i telefonini mostrano, ma un qualsiasi gamer con occhi e orecchie allenate coglierebbe d’istinto la differenza d’intenti di una produzione grafica e musicale destinata ad una console vera e propria, fatta apposta per giocare o meglio videogiocare, per l’appunto.
Tuttavia lo stile, nella sua nitidezza di colori e quadratura di contorni, si confà alle richieste del gameplay, aiutando la speculazione cognitiva per la risoluzione degli enigmi. Gli effetti sonori e le musiche sono anch’essi essenziali, ma non fastidiosi.

Con Digger Dan DX ci troviamo di fronte ad un giochino ben fatto. Il termine giochino non è casuale: si tratta di un videogioco pensato soprattutto per sessioni di gaming rapide e immediate, ed il cui completamento totale potrebbe non portar via che una manciata di ore. Ma questa immediatezza viene appunto offerta per quello che è, ed il prezzo corrobora questa visione: al prezzo di 1,99 euro, mi sento di premiare il gioco sviluppato da Four Horses, e di consigliarlo agli amanti dei puzzle, soprattutto quelli in stile Boulder Dash.



























































