Vorrei ringraziare pubblicamente Thiago Gobet Spada.
Questo eroe ha creato un breve pezzo musicale che ci introduce a Island Flight Simulator regalandoci l’impressione di avere davanti un prodotto che ci donerà allegria o quantomeno una dose di intrattenimento sufficiente a far innalzare le estremità delle nostre labbra.
Ascoltatela, non è male.
Ora conservate ogni sensazione positiva tratta da questo pezzo per affrontare con coraggio quello che segue, ovvero un titolo eShop che arriva su Wii U per coprire un buco piuttosto evidente (i simulatori di volo “realistici”) con risultati… curiosi.
La cornice in cui si dipana la nostra esperienza è quella di un arcipelago di isole la cui unica speranza di collegamento siamo noi e il nostro aeroplano. Sì, drammatizzo, ci tenevo a dare un po’ di corpo ad un pretesto invero deboluccio.
Nostro compito è dunque soddisfare le richieste dei clienti di qualsivoglia tipo per sostenere le nostre spese. Purtroppo la vita del corriere del cielo non è fatta di feste e bagordi.

È curiosa la visione che il titolo offre della parole “simulatore”, ripresa nella sua accezione più diluita possibile in quanto tra linearità dell’esperienza, assenza di personalizzazioni e sistema di volo assolutamente permissivo, più che una simulazione di volo quella creata da Joindots assomiglia ad una celebrazione del tedio e della lentezza.
Per carità, nessuno si aspetta gameplay e trama da un titolo simile, ma quando le uniche possibilità di intrattenimento si limitano a raggiungere un punto A, poi un punto B ed infine tornare alla base, c’è poco margine per costruire una struttura di gioco realmente coinvolgente. Le uniche preoccupazioni dell giocatore diventano tenere d’occhio la benzina e aggiornare il proprio velivolo quando le destinazioni si dovessero rivelare eccessive per il mezzo attualmente in dotazione.

Anche l’atterraggio, non facile da padroneggiare, viene privato di importanza nel momento in cui è sufficiente far atterrare l’aereo sull’isola di destinazione per vederlo posizionato correttamente per la partenza… sempre che non decida di riportarvi all’isola precedente in caso non posizioniate il mezzo in una zona adatta – bug o scelta?
Tale semplicità nel gameplay potrebbe anche essere accettabile in presenza di una realizzazione tecnica quantomeno soddisfacente e ambientazioni in grado di affascinare (siamo pur sempre per mare e su isole… non dovrebbe essere difficile) ma l’assenza assoluta di interazioni e di esplorazione riduce drammaticamente ogni velleità di intrattenimento, limitando tutto al volo, che a sua volta risulta poco entusiasmante una volta impostata la traiettoria.
Se una volta librati in aria poi si incorre in un dettaglio grafico a mala pena sufficiente, aliasing marcato e framerate – spiace dirlo – imbarazzante per quanto mosso a schermo, l’esperienza diventa decisamente sconsigliabile.

Eppure in tutto questo ho come la sensazione che esista un pubblico per questo Island Flight Simulator, che potrebbe essere disposto a spendere 7.99€ per librarsi in volo e vivere uno dei viaggi meno entusiasmanti di sempre.
Siete avvisati.



























































