È ormai un paio di anni che lo aspettiamo. Ogni console, ogni direct, lo attendiamo con trepidazione: “Questa è la volta buona” ci ripetiamo come un mantra. Ma la volta buona non arriva mai. F-Zero non si fa vedere da più di una decade. Tutto ciò che ci rimane è Captain Falcon, rigorosamente in outfit rosa, in Super Smash Bros.

Fortuna che ci sono gli indie, fortuna che c’è Shin’en che pensa ai Nintendari.
Alla Games Week di Milano ho avuto modo di provare FAST Racing NEO, e, dannazione, è il sostituto di F-Zero che aspettiamo da una vita. Veloce, cattivo e senza scrupoli. Un titolo pronto a sbatterti in faccia la tua incapacità di governare un proiettile a motore lanciato a tutta velocità contro un muro, perché sì, questo sarà il vostro destino.
A livello di gameplay il gioco si presenta quanto mai semplice: si guida, si fluttua sulle piste a tutta velocità evitando i nemici e cambiando di continuo l’assetto del velivolo con i tasti dorsali del gamepad. Gli sviluppatori, per aggiungere un tocco di pepe alla formula di gioco, hanno pensato bene di inserire delle passerelle, blu o arancioni, che se percorse con la “fase” del colore corretto caricano la barra del turbo, altrimenti rallentano il giocatore senza via di scampo. E il turbo, credetemi, da un calcio alla schiena non indifferente e utilizzandolo si subisce una spinta micidiale, quasi mortale. Sfrecciare nei tracciati disegnati dalla software house è magnifico: ben dettagliati, diversi tra loro e attivi nell’ostacolare l’ascesa del giocatore verso l’agognato podio.
Ovviamente non si gioca da soli, l’intelligenza artificiale del titolo è combattiva e difficilmente si farà mettere i piedi in testa dall’ultimo arrivato. Insomma, non si tratta certo di un gioco ostico ma di un titolo che offre una sfida. Mi sarebbe piaciuto poter ricorre a degli oggetti offensivi e difensivi, come in Mario Kart o in Wipeout, per rendere più varia l’azione di gioco. Se la sfida sarà equilibrata o no sarà da valutare in fase di recensione.

La velocità è elevatissima anche al livello più basso di difficoltà: il titolo presenta le equivalente delle cilindrate di Mario Kart declinate in salsa sci-fi. Solo che la più bassa, occhio e croce, corrisponde ai 200cc dell’ultimo capitolo per Wii U. Ovviamente a facilitare la manovrabilità dell’astronave intervengono dei deflettori laterali che aiutano a raddrizzare la navicella, ma non troppo. I mezzi di locomozione nella demo erano circa una decina ma non sono riuscito ad apprezzare differenze significative durante la prova in fiera.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, come al solito la software house tedesca ha svolto un lavoro da applausi. Nonostante la build fosse vecchiotta il frame rate era abbastanza stabile: 60 fotogrammi al secondo con qualche calo e un po’ di tearing a guastare la festa. La qualità dell’immagine del titolo non è altissima: complici i pannelli dello stand Nintendo alla Games Week e il trade off che si deve pagare per la scelta di un frame rate così alto. Risoluzione rigorosamente 1280 x 720.
Ottimo titolo, ottimo contenuti, un gioco promettente che non vediamo l’ora di provare in versione definitiva.