Finalmente, quasi come un atto liberatorio, vi possiamo proporre la recensione di The Binding Of Isaac: Rebirth. Ebbene sì, come un vero e proprio atto liberatorio in quanto il titolo, per quanto riguarda le console Nintendo, ha avuto una genesi tanto lunga quanto travagliata. Sostenuto dal presidente di Nintendo of America, Reggie Fils-Aime e inizialmente rifiutato dalla casa nipponica, l’indie più controverso degli ultimi anni ha goduto anche del lunghissimo corteggiamento di Edmund McMillen, fatto di continui nuovi video o riferimenti alla versione 3DS tramite il suo account Twitter. Arrivò pure la voce positiva dell’ex dipendente di Nintendo Dan Adelman, che in un tweet considerò il titolo come “una delle sue ultime vittorie“. Ma queste, oramai, sono storie vecchie.
Il gioco è stato pubblicato ed è stato pure giocato!

The Binding Of Isaac: Rebirth appartiene alla categoria dei giochi roguelike, quei videogiochi di ruolo caratterizzati da alcuni elementi comuni come mappe casuali generate proceduralmente e sempre diverse tra loro, morte permanente e, spesso, combattimenti a turni – ma non è questo il caso in quanto il tutto si svolge in tempo reale.
Gli eventi hanno inizio con la madre del nostro protagonista che sente la voce di Dio chiederle un sacrificio per dimostrare la sua fede. Isaac, terrorizzato alla vista della madre armata di coltello, fugge nel seminterrato ritrovandosi di fronte ad un mondo demoniaco, costellato da decine e decine di nemici diversi: cavalieri dell’apocalisse, peccati capitali e chi più ne ha, più ne metta. Il suo e nostro compito è quello di sopravvivere attraverso i vari dungeon per tentare di risalire verso la superficie e sconfiggere la madre, oramai impazzita completamente.

Le versioni esaminate di seguito sono quella per Wii U e per New Nintendo 3DS. Il sistema di controllo è molto semplice: con lo stick analogico o le freccette muoviamo il protagonista, con l’analogico di destra o il C-Stick o, ancora, i quattro pulsanti A, B, X ed Y spariamo le nostre lacrime contro i nemici, con R usiamo gli oggetti raccolti ed infine, con L, usiamo le bombe. Tanto semplice quanto efficace, la risposta è immediata e ci si sente subito a proprio agio. I livelli sono generati in maniera casuale tramite un seed, una stringa di caratteri e numeri che viene utilizzata come base per tutto il processo decisionale nel gioco.
Se una determinata mappa ci è particolarmente piaciuta basta quindi salvare il seed (a parte, visto che il gioco non consente di farlo), reinserirlo manualmente all’inizio di una nuova partita e rigiocarla. Se vogliamo invece giocare in maniera randomica ci possiamo divertire per un bel po’, dato che i seed casuali possibili sono circa 4 miliardi. Sulla versione Wii U è consentito il gioco off-screen tramite GamePad. Attivandolo compare anche l’hud su schermo mostrante mappa ed oggetti posseduti che, in caso di gioco solo via TV, sono mostrati sul GamePad. Su New 3DS l’hud è invece visualizzato sullo schermo inferiore e c’è da sottolineare che il titolo è sprovvisto dell’effetto 3D. Non una grave mancanza, a parer mio, visto che comunque il titolo appare estremamente pulito e ben dettagliato, anche più della versione Wii U.

All’interno dei vari livelli sono presenti centinaia e centinaia di oggetti diversi. Per essere precisi, sono in tutto 343 oggetti, ognuno dei quali ha un effetto diverso. Sono presenti quindi i buddy, piccoli amichetti che ci seguono e ci aiutano nelle nostre partite, modificatori che ci consentono di potenziare le nostre lacrime, attribuirgli effetti diversi o modificarne gittata e movimento oppure modificatori che migliorano gli attributi del personaggio, aumentando ad esempio la velocità o riducendo i danni subiti.
Oltre a questi sono presenti altri tre oggetti, pillole, carte e rune. Alle prime viene assegnato un determinato colore per ogni effetto all’inizio di una nuova run, che si va poi a modificare nelle partite successive. Possono attribuire sia bonus che malus al protagonista. Le carte e le rune hanno anch’esse vari effetti che, spesso, hanno una durata limitata alla stanza di utilizzo. Sulla versione Wii U, una volta raccolto un qualsiasi potenziamento, si ha un brevissimo quanto inspiegabile freeze del titolo, totalmente assente su New 3DS.

Oltre agli oggetti è possibile imbattersi anche in svariati tipi di stanze diverse. Oltre alle classiche stanze dei boss e dei mini-boss possiamo trovare gli shop, dove scambiare le nostre monetine con vari oggetti, le stanze arcade, dove spendere le monete alla slot sperando che Dio ce la mandi buona per una volta, stanze del tesoro, dove trovare bonus, stanze sfida, dove si devono sconfiggere una serie di nemici per sperare di avere un buon oggetto, stanze demoniache, dove possiamo stringere un patto col diavolo ed ottenere potenti bonus in cambio di cuori, stanze angeliche, dove ottenere bonus gratuitamente, e molte altre, comprese anche le stanze segrete, la cui porta deve essere rivelata tramite una bomba, in pieno stile Legend of Zelda.
Nella versione Rebirth sono stati aggiunti anche degli stanzoni, all’interno dei quali la visuale segue il personaggio e quasi sempre straripanti di nemici, il cui gran numero porta sporadicamente a causare dei brevi rallentamenti nella versione New 3DS.

I personaggi da utilizzare in questo titolo sono in totale undici, ognuno dei quali caratterizzato da vari elementi come i kit di partenza. Ad esempio, se iniziamo una nuova partita con Isaac siamo da subito forniti di una bomba e, una volta sbloccato durante una partita, anche dell’oggetto D6. Se invece partiamo ad esempio con Azazel (il mio personaggio preferito e tra i più forti del gioco), le lacrime sono rimpiazzate da un potente laser, possiamo volare e abbiamo la carta The Fool, che ci permette di teletrasportarci alla stanza di inizio del dungeon in caso di emergenza.
Per sbloccare i vari personaggi bisogna soddisfare dei requisiti, come collezionare un buon numero di cuori o di monete in una partita o stringere vari patti col diavolo, sempre all’interno di una singola run. Una volta ottenuti possiamo utilizzarli liberamente.

A tutta questa pluralità di oggetti, personaggi e stanze c’è da aggiungere anche l’estrema rigiocabilità del titolo, che continua a sbloccare elementi ad ogni completamento delle varie partite. Una volta sconfitta la madre di Isaac, ad esempio, verrà sbloccato un nuovo boss, il Mom’s Heart, che dovrà essere sconfitto per undici volte per accedere ad un nuovo boss finale che, a sua volta, una volta sconfitto, ci permette di accedere a due nuove zone con altrettanti nuovi boss da sconfiggere, oggetti da raccogliere e nuove sfide, affrontabili tramite il menù principale ed aventi ognuna un modificatore particolare. Fa estremo piacere notare inoltre che non è stata applicata alcuna censura al titolo, lasciando intatto lo spirito quasi malato ed inquietante del gioco.
Una lacuna, nel parco titoli Nintendo, che è stata finalmente colmata con uno dei titoli più accattivanti del panorama odierno, anche se con leggero ritardo!
n.b.
Ricordiamo che The Binding Of Isaac: Rebirth è giocabile solo sulle console New Nintendo 3DS e New Nintendo 3DS XL. Non è possibile dunque fruire del gioco sui 3DS e 3DS XL tradizionali.