Earthlock: Festival of Magic è il secondo progetto di SnowCastle Games, piccola software house indipendente norvegese, che qualche giorno fa ha raggiunto l’ammontare di dollari necessari per far partire in pompa magna lo sviluppo del gioco, come di consueto la raccolta fond è stata lanciata su Kickstarter. La demo messa a disposizione dalla software house ci ha permesso di conoscere le meccaniche e le idee alla base di questo nuovo gioco: possiamo dirvi fin da subito che, alla fine della prova, Earthlock ci ha lasciato molto fiduciosi.
Una coltura di piante di ghiaccio per sopravvivere all’arido deserto
La prima meccanica di gioco che viene introdotta all’interno della versione demo, è quella dedicata alla coltivazione e alla crescita di alcune piante: i loro semi e i loro frutti sono l’elemento fondamentale di Earthlock. Amon, il protagonista del gioco, per sconfiggere i nemici che gli si parano dinnanzi utilizza una sorta di archibugio che, caricato con i semi e i frutti giusti, può rivelarsi letale per i mostri che popolano il mondo di Umbra. Dare inizio ad una coltivazione di frutti di ghiaccio ci permetterà di passare indenni le zone desertiche, in quanto popolate da creature particolarmente deboli all’elemento stesso, mentre coltivare piante di elemento tuono ci permetterà di avere il sopravvento sulle creature d’acqua e così via. Scavare, piantare, annaffiare, raccogliere, uccidere! Il dover pianificare quali e quanti semi mettere nel proprio inventario introduce una marginale componente survival: si potrebbe infatti rimanere a corto di munizioni utili nel bel mezzo di una importante battaglia con un boss, così come esaurire i semi da piantare nel momento del bisogno. Un po’ di strategia in più, fuori dalle battaglie.
Amon non è l’unico personaggio utilizzabile all’interno della demo, che presenta un team comprendente altri tre personaggi: Gnart, molto simile ad un porcellino, farmacista e healer che ci ha aiutato a non soccombere contro i nemici più forti e al contempo non ha lesinato validi consigli circa la coltura di piante; Ive, eccellente pilota dell’aviazione di Suvian, molto simile ad Amon come caratteristiche offensive, che utilizza una balestra al posto dell’ archibugio di Amon, e infine Taika, giallo felino con una potenza magica fuori dal comune.
Sguardo fiero e postura retta, Amon si compiace della vittoria
I quattro personaggi, sul campo di battaglia possono alternarsi di continuo, ad un colpo di archibugio può succedere una magia curativa, ad una freccia scoccata con la balestra può corrispondere un successivo attacco magico di tuono. Il battle system è quindi in linea con la media del genere, statico, ma che lascia ampio spazio alla strategia, non mancando infatti delle classiche magie di buff e debuff. Per quanto riguarda lo sviluppo dei personaggi, oltre ad una schermata che notifica al giocatore l’avanzamento di livello a fine battaglia e il relativo aumento delle statistiche, non è stato possibile verificare in game come i parametri fossero modificati o se il tipo di mostro ucciso influisse in qualche modo sul loro potenziamento .
Elemento fondamentale per un gioco di ruolo ben realizzato è chiaramente il bestiario: un gioco che riesce a proporre grandi quantità di mostri, tutti con pattern d’attacco, punti deboli e abilità differenti è sicuramente un titolo che almeno a livello di varietà non potrà che soddisfare. Earthlock, è sulla buona strada. All’interno della demo abbiamo incontrato cinque tipi differenti di mostri, che però non presentavano tattiche offensive molto differenti tra di loro, limitandosi principalmente ad eseguire serie di attacchi fisici.
“A GIANT ENEMY CRAB!” (CIT.)
Chiaramente, il titolo non si limita alla sola coltivazione e ai soli combattimenti: nella versione di prova siamo stati anche messi alla prova da un piccolo puzzle ambientale, incentrato sull’acquisizione di una fonte di energia da alcuni altari, tramite l’amuleto presente sul braccio di Amon, per ricaricarne altri – dello stesso colore – successivamente, attivando così il meccanismo nascosto. Inoltre, per raggiungere un tempio situato nel bel mezzo del deserto, siamo stati costretti a rifugiarci il più spesso possibile all’ombra dei menhir: il sole cocente annebbia i sensi e la vista, Amon e i suoi amici non sono in grado di attraversare tutto il deserto senza un po’ di riposo ogni tanto. Niente di epocale, niente enigmi alla The Legend Of Zelda per intenderci, ma due diversivi abbastanza divertenti. Per quanto riguarda le ambientazioni, la demo non si è dimostrata molto generosa, ma appunto, è una demo. Il deserto, una delle due zone esplorabili della versione di prova, è ben caratterizzato, con buone texture e buona modellazione poligonale. Nonostante il gioco sia in fase alpha, dal punto di vista grafico non può che ben sperare, anche in ottica Wii U, essendo il titolo interamente sviluppato con Unity.
Il sole annebbia i sensi… il tempio era davvero così lontano?
Niente da segnalare sul fronte della soundtrack o degli effetti, il gioco è in una fase troppo precoce per dare un giudizio anche solo provvisorio e inoltre si hanno ben poche informazioni: tutto ciò che si sa è che il titolo utilizzerà le librerie audio di Unity create in collaborazione con Tazman Audio’s Fabric.
Ci sarebbe piaciuto giocare ancora un po’ a Earthlock: la struttura di gioco alla base del titolo è solida, certo ha ancora bisogno di moltissimo lavoro: la release di Earthlock: Festival Of Magic è prevista durante il Q2 del 2015, quindi il team ha ancora ad disposizione oltre un anno per dedicarsi al progetto e se, come si dice, chi ben comincia è a metà dell’opera, possiamo dormire sonni tranquilli per la versione finale del gioco.



























































