“Tutto ciò che serve è una brutta giornata per ridurre l’uomo più sano di mente alla follia. Ecco tutto ciò che mi separa dal resto del mondo. Solo una brutta giornata. Tu hai avuto una brutta giornata, una volta. Ho ragione? So che è così. Voglio dire. Hai avuto una brutta giornata e tutto è cambiato. Perché altrimenti ti vesti come un topo volante?”
Joker
Batman: Arkham Origins Blackgate, originariamente nato per le portatili di questa generazione, apre le porte alle console casalinghe, Wii U compreso, in un’edizione deluxe. Sul lavoro di Armature Studio, che ha realizzato questo spin-off in stile metroidvania, pesa il successo della trilogia “Arkham” partorita da Rocksteady e universalmente riconosciuta come di grande qualità. Il team, formato da ex componenti di Retro Studios, riuscirà ad essere all’altezza?
Il logo della versione casalinga
Il gioco è ambientato cronologicamente tre mesi dopo gli avvenimenti di Batman Arkham Origins, dove il Cavaliere Oscuro è chiamato a riportare pace e ordine all’interno delle mura della prigione di Blackgate. Il tutto comincia col primo incontro tra Batman e Catwoman, in un inseguimento spettacolare tra gli edifici della struttura – che funge anche da tutorial – dove vengono illustrate le meccaniche 2.5D del gioco. Il titolo al primo impatto sembra davvero ben studiato e bello da vedere, tra scene d’azione spettacolari e intermezzi video in stile graphic novel davvero ispirati. Insomma, le premesse ci sono tutte, le potenzialità pure, ma andiamo avanti.
Potrai mai fidarti di una gatta?
La prigione è divisa in varie zone: inizialmente sono solo tre quelle disponibili e al giocatore viene concesso di scegliere da quale cominciare. Ognuna di queste è controllata da tre dei peggiori criminali di Gotham City – Joker, Pinguino e Maschera Nera – e la nostra missione è quella di catturarli e salvare gli ostaggi. La vostra esperienza nei panni del Cavaliere Oscuro potrà spingervi a sottovalutare la cosa, ma non è il caso: il gioco è un metroidvania duro e puro, con tanta libertà e tanto backtracking, e si sviluppa su architetture articolate e complesse. Potrà capitare di perdersi, o di fermarsi a ragionare un po’ per studiare la mappa (questa volta isometrica, a sostituire quella bidimensionale dell’edizione originale) per ritrovare la giusta via.
La formula del gioco mantiene una certa fedeltà a quella già collaudata da Rocksteady: tocca infatti farsi strada con le stesse attrezzature viste nei titoli main, come il rampino, il boomerang e altri dispositivi, fondamentali per raggiungere tutte le stanze e scovare gli upgrade della tuta di Batman presenti nel gioco. Non mancano neanche le porte da decifrare e, soprattutto, la Modalità Detective, supporto indispensabile anche in questa occasione.
Un regalino dalla WayneTech. Che sarà mai?
Durante le nostre escursioni nella prigione dovremo fronteggiare, come al solito, gli scagnozzi dei boss che controllano le varie zone, facendoci strada a suon di cazzotti. Anche il sistema di combattimento è derivato dai capitoli apparsi su home console, sposandosi alle meccaniche del gioco grazie alla sua semplicità e solidità. Ritroveremo quindi in breve familiarità con gli elementi che lo caratterizzano, come il contrattacco, l’uso del mantello per stordire i nemici armati, lo scatto/schivata e, naturalmente, calci e pugni. Ma attenzione, non mancherà neanche la modalità stealth: in alcuni punti non è possibile andare avanti affrontando i nemici a viso aperto, ma toccherà liberarsene silenziosamente nell’oscurità. Sbarazzarsi dei nemici standard è roba da nulla, per via di un’IA quasi inesistente, mentre battere i pezzi grossi non è un’impresa facile: preparatevi perché i 3 “big” sopracitati non sono gli unici boss presenti nel gioco, e in ognuno di questi scontri è necessaria una profonda fase di studio.
Botte da orbi!
Il gioco, come già anticipato, visivamente è bello da vedere, ma naturalmente molto lontano dai livelli della serie Arkham: spesso ci ritroveremo di fronte a qualche pixel di troppo, o altre imperfezioni, lasciando trapelare la sensazione che qualcosa in più si potesse fare. Insomma, sono evidenti i limiti dovuti alla genesi di gioco per console portatili e, verosimilmente, non ci si poteva aspettare miracoli in questa trasposizione in HD. Stessa cosa per la colonna sonora, con i suoi alti e basi, di certo non memorabile nel complesso.
La storia è sicuramente il punto debole del titolo. Dopo l’iniziale (e spettacolare) inseguimento della gatta, ci si aspetta qualcosa di più intrigante: invece la rivolta dei tre villain di Gotham rappresenta un picco di interesse seguito dal piattume più assoluto. Peccato.
Batman: Arkham Origins Blackgate non è molto longevo e infatti può essere completato in circa 6/7 ore (escludendo tutti gli extra), ma si propone come titolo rigiocabile grazie alla presenza di tre finali differenti, determinati dalla sequenza in cui si affrontano i boss principali.
Che bella vista!
Batman: Arkham Origins Blackgate – Deluxe Edition è un titolo da apprezzare, soprattutto per il visibile impegno degli sviluppatori di Armature Studio. Gli sviluppatori hanno sicuramente ancora tanto da imparare da questo genere, ma la base c’è, ed è solida. Nonostante qualche difetto, il gioco non solo è un “must have” per i fan del pipistrello, ma è una valida proposta per gli amanti dei metroidvania, genere in cui si pone come elemento di buon livello, capace di soddisfare chi ama le sfide legate ad enigmi ed esplorazione.




























































