La serie tv Cobra Kai è un esempio riuscitissimo di saga del passato recuperata con dignità e coerenza. Lo show – prima di YouTube, poi di Netflix – ha riportato sugli schermi le vite dei protagonisti di Karate Kid, Johnny Lawrence e Daniel LaRusso riprendendole ai giorni nostri, ad oltre trent’anni dal primo film (1984), con coerenza e rinnovata freschezza e senza abbandonare il contesto giovanile – si tratta di una serie sul karate in una cornice di teen drama.
Dopo due stagioni apprezzatissime, nell’attesa della terza fissata a gennaio, è uscita – proprio come da prassi anni ’80 – la trasposizione videoludica, sviluppata dalla brasiliana Flux Games per GameMill Entertainment, azienda dedita alla produzione di giochi tratti da show televisivi.
Equipaggiamoci quindi di Nintendo Switch, karategi e ignoranza statunitense, e prepariamoci allo scontro.

Come la serie Cobra Kai è un continuo tributo agli anni ’80 – coi riferimenti ai film della saga e alla cultura di quegli anni, lo stile estetico Johnny imprigionato in quel decennio, la soundtrack infarcita di hair metal, così il gioco tributa il decennio dei mullet e degli scaldamuscoli nella sua essenza, attraverso una delle forme videoludiche direttamente riconducibili a quegli anni: il picchiaduro a scorrimento.
Controllando e incontrando i numerosi personaggi della serie, ci faremo strada a cazzotti – anche in due, in multiplayer – attraverso le location viste sulle piattaforme streaming. Questo è senz’altro uno dei punti forti del titolo, che proseguendo si trasforma però nel suo più evidente difetto: le vicende della trama sono infatti abbastanza superflue, e se da una parte non c’era certo da aspettarsi un intreccio troppo complesso, dall’altra sarebbe stato più opportuno sfruttare meglio l’universo narrativo not, soprattutto perché molto apprezzabile. Ad ogni modo, potremo portare a termine il gioco siamo come seguaci del terribile Cobra Kai che del più benvoluto Miyagi-Do, per interpretare i fatti da due punti di vista opposti.
Il tutto accade attraverso un comparto tecnico che svolge bene il suo lavoro – ma che forse si limita a questo. In un primo momento la scelta della grafica in cel-shading non mi ha entusiasmato particolarmente, tuttavia nel corso dell’esperienza di gioco si fa apprezzare e contribuisce all’atmosfera televisiva, pur non trattandosi di una realizzazione portentosa, scalfita anche da qualche rallentamento (limitato a pochi e concitati momenti di gioco). Il sonoro presenta buoni effetti e voci, la colonna sonora è cafona al punto giusto e consonante rispetto al mood generale.

È nel gameplay che Cobra Kai convince, a tratti sorprende. In ogni livello – principale o secondario che sia – potremo controllare, uno per volta, quattro personaggi appartenenti al nostro dojo, ognuno dei quali dotato di proprie mosse speciali. Queste possono essere sbloccate nell’hub di gioco, in cambio dei punti ottenibili completando le varie sezioni della modalità storia o eseguendo determinate azioni. Molteplici saranno anche i nostri avversari, tutti caratterizzati e distinguibili facilmente per estetica e stile di combattimento.
Sono ovviamente i combattimenti a dirigere la scena, continui, divertenti, resse mai completamente caotiche, tanto semplici quanto imprevedibili. Un unico livello di difficoltà che gradualmente ci porterà a dover aumentare le nostre skill e la nostra conoscenza delle mosse speciali – difficile in caso contrario uscire vittoriosi da certi scontri o da certe boss fight, specialmente verso la fine dell’avventura. Eseguire combo ci permetterà di far recuperare energie al gruppo, oltre che di liberarci delle minacce con maggiori chance di vittoria. Tra colpi base, speciali, prese, armi, oggetti e corredi d’ambiente con cui interagire, il karate di Cobra Kai risulta coinvolgente ed esagerato – questa sì una combo perfetta per un beat’em up a scorrimento. C’è da dire che la difficoltà dell’avventura non è quasi mai veramente ostica, e tuttavia giocando in modalità portatile Nintendo Switch conferma di non essere la console più comoda al mondo – this means crampi pronti all’attacco, dal momento che una volta presa familiarità coi comandi ci ritroveremo a premere quasi tutti i pulsanti a disposizione con velocità.

Cobra Kai: The Saga Continues è un divertente tie-in della serie tv. A bilanciare una trama non avvincente e un comparto tecnico migliorabile figura un gameplay efficace rafforzato dai molti dettagli e l’ambientazione fedele allo show televisivo. Un’ottima prova degli sviluppatori di São Paulo, disponibile al prezzo di €39,99 e consigliata soprattutto a chi segue le nuove avventure su schermo di Johnny e Daniel.