Irresistibile genio
Inutile girarci troppo attorno. Ogni volta che penso a Shantae mi brillano gli occhi e non vedo l’ora di avviare il gioco sulla mia console per poter scorrazzare liberamente tra le strade di Scuttle Town, città principale in cui si svolgeranno le avventure della nostra eroina preferita impegnata a combattere da sempre contro orde di malvagi esseri, pirati e chi più ne ha, più ne metta.
L’occasione di mettere nuovamente le mani su un titolo sviluppato dai ragazzi di WayForward è stata troppo ghiotta, tanto da portarmi a giocare Shantae and the Pirate’s Curse nella sua versione neo-pubblicata su Nintendo Switch, console che rappresenta un’isola felice per titolo del genere, e non solo. Il titolo, fino a poche settimane fa, era disponibile per tante piattaforme differenti, ma in casa Nintendo si fermava al 3DS ed a Wii U. Perchè sprecare l’occasione di rivivere questa splendida avventura anche su Switch?
WayForward si riconferma nuovamente una software house estremamente meticolosa e precisa nei lavori che pubblica. Shantae and the Pirate’s Curse è un titolo appartenente alla scorsa generazione videoludica, ma grazie alle splendide animazioni che da sempre contraddistinguono i lavori della software house, all’ottimo gameplay ed alla storia simpatica ed avvincente, possiamo tranquillamente considerare questo capitolo di Shantae attuale, quasi al pari con il seguito Half-Genie Hero già presente su Switch.

Come detto poco sopra, la storia è simpatica ed avvincente: dopo aver sconfitto Risky Boots, la sua storica avversaria, Shantae si sta godendo un sano riposo nella sua magione in Scuttle Town. Ma si sà, gli eroi non dormono mai e nel giro di pochissimo la città viene invasa da un ciclope dotato di un enorme carro armato, Ammo Baron, che grazie ad alcuni escamotage piuttosto originali riesce ad acquisire il titolo di sindaco di Scuttle Town, malgrado la fiera opposizione di Shantae. La nostra eroina sarà quindi obbligata a collaborare con la sua acerrima nemica, Risky Boots, per poter scoprire il segreto dietro al risveglio del Pirate Master, una pericolosa entità malvagia che si sta risvegliando dal suo sonno profondo a causa di Baron.
Inizialmente Shantae non avrà a disposizione nessun potere se non i suoi capelli, che come abbiamo imparato a conoscere nel corso delle sue avventure rappresentano un’arma piuttosto pericolosa per qualunque nemico osi avvicinarsi troppo a lei con cattive intenzioni. Nel corso di tutta l’avventura, in ogni caso, Shantae acquisirà tante altre abilità che le permetteranno di districarsi in mezzo ai numerosi livelli e di affrontare le più svariate bossfight, alcune anche abbastanza difficili da portare a termine senza lasciarci i capelli ma che regaleranno un grande senso di soddisfazione ad ogni nuova vittoria. La difficoltà dell’intera avventura si attesta su livelli abbastanza buoni, permettendo di affrontare un’avventura piena di sfide sia per l’appassionato ed esperto del genere, sia per chi si approccia al titolo per la prima volta.

Il gameplay, sostanzialmente, rimane invariato rispetto alle versioni passate. I comandi di movimento sono eseguiti tramite l’ausilio della levetta sinistra, mentre le varie azionsono utilizzabili grazie ai tasti frontali e selezionabili, inoltre, grazie alla levetta destra. La vita è rappresentata da dei cuori in alto a sinistra, che si svuoteranno più o meno velocemente in base alla forza del nostro avversario ed alla nostra bravura nell’evitare colpi ed a superare livelli intricati e pieni di pericoli. Non manca un contatore per le gemme sulla destra che, una volta tornati a Scuttle Town, ci permetteranno di acquistare oggetti e potenziamenti, oltre che a pagare alcune attività secondarie che potranno intrattenerci ulteriormente.
Insomma, parliamo di un porting di un gioco passato, che grazie al lavoro certosino di WayForward sembra ancora moderno e perfettamente godibile anche su Nintendo Switch. Una vera e propria dichiarazione d’amore per il genere dei platform, un vero e proprio segno di affetto nei confronti degli utenti che vogliono solo il meglio da una saga di qualità come quella di Shantae.

Il dettaglio grafico è assolutamente di prima qualità. Lo stile in pixel-art del titolo è costruito alla perfezione, con delle animazioni incredibilmente belle da vedere ed estremamente fluide da eseguire. Complici i 720p della versione portatile, nonchè l’ancora migliore 1080p e 60 fps della versione docked, giocare a Shantae and the Pirate’s Curse si rivelerà ben presto una gioia per gli occhi e per le nostre dita, occupate a premere tasti sui joy-con o sul controller per effettuare azioni sempre precise e sempre puntuali, senza nessuna sorta di input lag. Anche la colonna sonora del gioco (rimasta invariata rispetto alle altre versioni) si attesta su livelli ottimi, grazie ad una qualità altissima dei brani sempre in grado di offrire un sottofondo musicale ideale per la continuazione dell’avventura. Potrebbe addirittura capitarvi di riascoltarle spesso anche utilizzando canali secondari come YouTube e SoundCloud.
L’unico vero difetto, se proprio vogliamo trovare il pelo nell’uovo, potrebbe risiedere nel prezzo. Al momento, portarsi a casa questo gioco richiederà di sborsare 16.22€, cifra lievemente alta per un gioco della precedente generazione videoludica portato su Switch con pochi aggiustamenti del caso. Ma una cosa rimane certa; 16.22€ per un titolo del genere potrebbero essere tra i meglio spesi degli ultimi tempi:
Non solo ci porteremmo a casa un titolo di assoluta qualità dotato di alcuni spunti a livello di design, grafica e personaggi eccezionali, ma avremo anche la possibilità di continuare a finanziare i progetti futuri di WayForward che, come abbiamo potuto vedere nei loro progetti più recenti, paiono non voler sbagliare neanche un colpo proponendo sempre più giochi di qualità.