Ten, nine, eight, seven, six, five,
Four, three, two, one, lift off!
In casa Nintendo i metroidvania, sincrasi terribile per identificare i titoli che assomigliano un po’ Metroid e un po’ a Castelvania, negli ultimi anni non mancano di certo. Drinkbox Studios ci ha regalato negli scorsi anni Guacamelee, Thomas Happ Games ha confezionato uno splendido Axiom Verge e MixedBag Games, software house indie torinese, una piccola perla che prende il nome di Forma.8, già pubblicata su Nintendo Wii U e su New Nintendo 3DS. Non c’è modo migliore di celebrare il ritorno della reginetta del genere, Samus Aran, in Metroid: Samus Returns su 3DS il prossimo mese che recensire il prodigioso porting della versione per Nintendo Switch di Forma.8.
Il gioco nato sotto la Mole Antonelliana è minimale come non mai: il titolo non racconta mai la sua storia, se non con due scene di intermezzo, e preferisce lasciar spazio all’immaginazione del giocatore per ricostruire le sue ambientazioni e la sua storia. Quest’opera di costruzione, quanto mai gustosa e ricca di domande, che spesso rimangono senza risposta, è accompagnata da un comparto tecnico, grafico e sonoro, asciutto ma di gran pregio.
La resa grafica del titolo si regge in piedi su scelte cromatiche nette e funzionali al gioco: la navicella controllata dal giocatore, Forma.8, è nera come la pece, tutti gli oggetti collezionabili della storia, power up per la vita o per le abilità speciali, tendono al blu e i nemici hanno tutti un tocco di rosso o magenta. Il gioco si racconta e si spiega al giocatore grazie ai colori. Non c’è bisogno di box di testo, non c’è bisogno di verbosi tutorial, tutto nasce naturale guidato un po’ dalla curiosità.
L’avventura è accompagnata da una colonna sonora delicata, quasi abbozzata per certi versi, che crea un’atmosfera perfetta per le nostre avventure. A tratti sembra quasi di ascoltare un disco dei Boards of Canada con sonorità distanti e sfumate.
Come ogni metroidvania che si rispetti il percorso del giocatore è svelato dalla sua curiosità e dalla voglia di esplorare, scoprire tutta la mappa, esplorare ogni anfratto del mondo di gioco è ricompensato con l’avanzare della storia e con l’acquisizione di nuovi potenziamenti.
Esplorare non è un’attività semplice, né tantomeno facile: il livello di sfida del titolo è adeguato, non ci sono mai situazioni frustranti, escludendo forse le stanze opzionali, e il ritmo è perfetto. Al giocatore è richiesto una buona dose di impegno sia per superare i puzzle sparsi per il mondo di gioco ma anche per affrontare i mostri, e i boss, creati da MixedBag. Nelle 5 ore di gioco necessarie per arrivare al primo finale sarete chiamati a sterminare un buon numero di nemici, sempre vari e mai noiosi, con metodi di neutralizzazione che sfruttano a pieno, quasi sempre, tutte le abilità acquisite dalla navicella protagonista.
I comandi di Forma.8 sono semplicissimi e intuitivi: si muove la navicella con l’analogico sinistro, si richiama la mappa di gioco con il tasto R, con un effetto grafico davvero carino, e ad ogni tasto frontale, A,B,X e Y è assegnata un’abilità differente.
Parlando della mappa di gioco, è grande il giusto, le ambientazioni non sono mai dispersive, né scontate o ripetitive, ogni stanza è diversa, ogni ambiente ha i suoi pericoli, e sue minacce e i segreti da scoprire. Tutto il mondo di gioco è ovviamente collegato, e i power up man mano aprono scorciatoie che vi permetteranno di spostarvi molto rapidamente nella mappa.
Davvero gustosa l’idea di utilizzare una stanza del mondo di gioco per sbloccare i power up per Forma.8: rendono il tutto una sorta di rituale e crea facilmente un punto cardinale per orientarsi.
Perfetto il porting per Nintendo Switch sia in modalità dock che portatile: è possibile completare il titolo con una carica completa della batteria della console più un altro 20%. Il titolo è pulito e fluido: le uniche incertezze nel frame rate che abbiamo incontrato le ho registrate in qualche passaggio da una zona all’altra. Assolutamente niente che penalizzi l’esperienza complessiva. Gli unici due appunti che si possono fare al gioco riguardano l’HD rumble, che è troppo forte e poco significativo, e i caricamenti che, seppur cortissimi, parliamo di qualche secondo, ho odiato particolarmente.
Se amate il buon gioco non fatevi sfuggire questo “mini-metroid” per Nintendo Switch.