Il fallimento di CiNG è stata una terribile doccia gelida per gli amanti delle avventure grafiche, che includono nelle loro schiere la sottoscritta. I titoli della software house erano ben realizzati, intriganti ed emotivamente coinvolgenti, ed hanno davvero colpito nel segno, restando nel cuore di molti. È perciò davvero ovvio che la notizia dell’arrivo sui nostri Nintendo 3DS di Chase: Cold Case Investigations abbia suscitato un certo entusiasmo, anche se solo una piccola parte del team di Hotel Dusk è effettivamente a bordo nel progetto, realizzato da Arc System Work. Taisuke Kanasaki però c’è eccome, perciò le mie aspettative e speranze erano piuttosto alte: Chase sembrava un’incredibile opportunità per rientrare in quel mondo misterioso ed affascinante.
Iniziare a giocare a questo titolo è una grande emozione: la soundtrack ricorda immediatamente quella della serie di Hotel Dusk, ed il character design dei personaggi è altrettanto familiare. I due detective Shounosuke Nanase e Koto Amekura sembrano usciti direttamente dalle avventure grafiche precedenti, ed il primo impatto è senza dubbio incoraggiante. Shounosuke ricorda moltissimo Kyle Hyde, ma il suo temperamento è decisamente differente: l’attuale protagonista è molto più burbero e freddo, specialmente con la sua partner, e nasconde un passato tormentato, oltre a manifestare una certa insofferenza per il suo attuale lavoro. La Cold Case Unit si occupa dei casi archiviati per mancanza di prove, di quegli eventi cioè considerati quasi irrilevanti, in bilico tra delitto e casualità ed ormai nascosti tra gli scaffali di una stazione di polizia. La loro noiosa routine quotidiana viene disturbata da una telefonata, che li porta ad indagare su un evento di ben cinque anni prima, e ad interagire con diversi testimoni, addentrandosi nei meandri di una storia decisamente complessa ed oscura. La trama di questo titolo, mantiene il buon livello raggiunto dai racconti dei giochi precedenti di CiNG, ed è sufficientemente interessante per tenere il giocatore attaccato alla console, ma il gameplay non è minimamente all’altezza dei suoi predecessori. Il bassissimo budget a disposizione del team di sviluppo ha ovviamente penalizzato le loro possibilità, ed è dunque palese come non ci si potesse aspettare un titolo di spicco, ma rimane comunque piuttosto deludente che l’azione si svolga unicamente nel nostro ufficio, dal quale non possiamo uscire.
Il tutto si limita perciò ai confronti con i testimoni, intervallati da sporadiche ricerche di dettagli in alcune foto e ragionamenti di Shounosuke nei quali dobbiamo selezionare la giusta ipotesi. Non ci si riesce ad annoiare mai, complice anche la scarsa durata del titolo: l’ho terminato in un’ora e mezza soltanto, senza nemmeno correre particolarmente, realizzando come questo gioco fosse in realtà un piccolissimo tassello di un puzzle. Distant Memories è infatti ovviamente un sottotitolo, che indica solamente il primo capitolo di una serie di avventure che dovrebbero svelare un grande quadro complessivo di eventi, comprensivo del vero passato del protagonista, del quale vediamo solo brevissimi flashback fumosi. Non ci sono però, al momento, annunci di futuri DLC o di ulteriori titoli in arrivo, lasciandoci decisamente in sospeso, e leggermente preoccupati di non sapere mai come la storia si debba sviluppare. Mi trovo in difficoltà, perciò, a consigliare questo titolo anche solo agli appassionati: vi trovereste di fronte a 90 minuti di buon intrattenimento, caratterizzati da un gameplay ridotto all’osso, ma da una trama emozionante ed un’ottima musica di accompagnamento, ma non avreste alcuna certezza di vivere un finale degno di questo nome. Distant Memories termina infatti con un cliffhanger, che sarei molto più ben disposta ad accettare se avessi già una data (o almeno un annuncio certo) per un sequel. Il tutto si riassume adeguatamente in una sola domanda, da porsi prima di acquistare questo titolo: iniziereste a seguire la prima stagione di una buona serie televisiva, sapendo che c’è il forte rischio che ne venga cancellata la produzione?