Mario Party: Star Rush – Recensione

Mario Party Star Rush Recensione
Mario Party: Star Rush è finalmente nelle nostre mani, dopo un’attesa che negli ultimi anni ha visto raramente protagonista il party game di Nintendo.

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Genere: Party Game
Multiplayer: 1 – 4
Lingua/e: Inglese, Tedesco, Francese, Spagnolo, Olandese, Italiano, Portoghese, Russo

Mario Party: Star Rush

è finalmente nelle nostre mani, dopo un’attesa che negli ultimi anni ha visto raramente protagonista il party game di Nintendo. Diciamoci la verità, Mario Party aveva proprio bisogno di una svecchiata alle sue meccaniche di gioco, lente e spesso noiose, soprattutto per chi è costretto a giocare soltanto in single player e il cambio di rotta che si percepiva dalla prima presentazione a sorpresa durante il Nintendo Treehouse all’E3 2016 sembrava promettere finalmente quello che i fan della serie aspettano da tempo. Ma quanto sarà cambiato il nuovo titolo per Nintendo 3DS rispetto ai suoi predecessori?
mario party star rush screenshot (9)
La modalità principale di Mario Party: Star Rush non è più la classica modalità Party a cui siamo abituati sin dal primo capitolo della serie e non vede nemmeno come protagonisti i classici eroi Nintendo. Lotta dei Toad,  suddivisa in mondi, proprio come un platform di Super Mario, vede protagonisti i Toad e introduce una delle novità più importanti: il tabellone è completamente stravolto, non esiste più il classico percorso, ma una zona esplorabile in tutto il suo perimento attraverso delle piastrelle, in una mappa che potrebbe somigliare a una di Fire Emblem, soprattutto per quanto riguarda le meccaniche di movimento. La formula per vincere è invariata: è necessario recuperare il maggior numero di stelle e monete vincendo ai minigiochi e battendo in sequenza i boss. Le boss battle sono molto simili ai classici minigiochi, per esempio, per battere il Goomba Gigante è necessario rubare le sue mele mentre dorme, trasportandole più velocemente possibile nel contenitore al lato opposto.
mario party star rush screenshot (6)
I minigiochi sono qualitativamente in linea con quelli già visti nei titoli precedenti, ma la loro economia all’interno del titolo è stata completamente ridimensionata: non solo non si attivano alla fine di ogni turno, bensì raggiungendo dei palloncini comparsi sul piano di gioco, ma addirittura vengono aggiunti solamente dopo qualche tabellone. Che sia indice di una futura deriva della serie? Nel frattempo qui i minigiochi ci sono, e sono gradevoli esattamente come dovrebbero.
Destreggiarsi tra le piastrelle del tabellone non è così difficile come potrebbe sembrare a primo impatto, anzi, non appena presa un po’ di dimestichezza con le nuove meccaniche questo nuovo sistema diventa alla portata di qualsiasi tipo di giocatore, anche quello occasionale. Come già evidenziato in fase di preview, i tempi morti sono stati azzerati in favore di lanci dei dadi effettuati in contemporanea da tutti i giocatori. È stato introdotto anche un breve conto alla rovescia per dare una mossa agli indecisi, velocizzando ulteriormente l’azione. Si tratta di un’importante novità il cui effetto è avvertibile anche nel single player, e che appagherà tutti quei giocatori che non hanno mai valutato l’acquisto di un Mario Party per non dover aspettare gli interminabili turni della CPU.
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I personaggi principali della serie, in questa modalità, sul tabellone diverranno vostri “alleati” passandoci sopra e serviranno, oltre come aiuto per battere i boss, a velocizzare i movimenti grazie ai loro dadi speciali, che si aggiungeranno al punteggio del nostro dado. Al contempo non vorrete trascurare le monete, indispensabili per gli oggetti speciali, pur sapendo quanto sia fondamentale arrivare ai boss prima degli altri avversari, che dovranno premere in modo repentino il tasto A per raggiungerci il prima possibile in battaglia. Gli alleati vi aiuteranno durante i boss ma non è detto che un alleato rimarrà sempre al vostro fianco, infatti durante la partita vengono contesi di continuo con delle piccole sfide di fortuna. Inoltre, il gioco è compatibile con tutti gli amiibo della serie Super Mario e Smash Bros., ad esempio utilizzando la statuina di Luigi durante la scelta dei personaggi è possibile utilizzare da subito il fratello verde di Mario come alleato, con il suo utilissimo dado doppio.
Una volta finito di giocare ci vengono assegnati dei punti esperienza che servono per salire di livello, un altro elemento da gioco di ruolo. Salire di livello serve a sbloccare nuovi contenuti, come nuovi personaggi (che si andranno ad aggiungere anche al roster degli alleati), ma soprattutto nuove modalità di gioco.
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Tra i contenuti sbloccabili c’è la modalità Monetathlon, il nome che calza a pennello. Bisogna affrontare un percorso, simile ad una pista atletica, raccogliendo il maggior numero di monete nei minigiochi che vengono proposti a ripetizione in modo frenetico, senza pause tra di loro, ottimo per una partita mordi e fuggi in singolo o con gli amici, altro “problema” rinomato della serie. Corsa ai palloncini invece si svolge in un tabellone molto più semplice degli altri, le cui caselle sono disposte in modo lineare, e dalla quale bisogna scoppiare i palloncini presenti nel tabellone, vincere i minigiochi e le battaglie con i boss per raccattare le monete, che serviranno per comprare le stelle. Vince chi riesce a collezionarne di più a fine gara. Infine in Tipi da concerto, una modalità che ha davvero poco senso in gioco come Mario Party, vengono messe alla prova le nostre doti musicali con temi tratti direttamente dai titoli principali di Super Mario. In questa modalità bisogna colpire il touch screen del Nintendo 3DS nel momento giusto per andare a tempo con lo strumento scelto, in maniera simile a quanto avviene in un rhythm game, cosa che diventa però presto monotona per la poca varietà di gameplay e situazioni offerte.

Con un grosso rammarico non possiamo non segnalare ancora una volta l’inspiegabile mancanza di una modalità multiplayer online, anche se è da apprezzare la mossa di Nintendo di mettere a disposizione gratuitamente sull’eShop la versione Mario Party: Star Rush – Party Guest, per poter usufruire di una versione più completa per il multiplayer locale utilizzando una sola cartuccia del gioco, che noi abbiamo testato e che risulta essere tanto efficace da chiederci perché una misura del genere non venga presa con tutti i giochi con comparto multiplayer azzoppati in download play, ovvero quando solo uno dei partecipanti possiede la cartuccia, appunto.
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Ci sarebbe ancora tanto da dire di Mario Party: Star Rush, ma la nostra scelta è stata quella di illustrare come le meccaniche siano state totalmente rinnovate, più che approfondire i contenuti in sé, nell’intento di non togliere il piacere della scoperta ai possibili acquirenti. Questo nuovo titolo è davvero variegato e rivoluzionario, difficilmente riuscirete a staccarvi dal vostro Nintendo 3DS una volta avviato il gioco, per scoprire tutte le nuove chicche apportate a questa serie. Nintendo questa volta ha riciclato davvero poco e nulla dai precedenti capitoli, e noi non possiamo che consigliarlo, a chi come sempre ha la possibilità di giocarlo in multiplayer locale con gli amici e, per una volta tanto, anche a chi può soltanto in single player. Promosso!

Giocato per almeno per 10 ore sia in single player che in multiplayer grazie a Nintendo che ha gentilmente inviato i codici download della versione completa e della Party Guest per il multiplayer.
Pro: Nintendo si è data da fare questa volta, svecchiando le ormai noiose meccaniche di gioco di questa serie, e proponendo quindi un titolo più frizzante e divertente, anche in single player contro la CPU.
Contro: Siamo ormai stanchi di scriverlo: dov’è il multiplayer online?
8.0

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