Quando parli di un gioco che si chiama Dragon Skills capisci che non puoi scherzarci sopra. Ci sono scrittori che perdono giorni, settimane per esprimere in poche parole un pensiero, ma nessuno di loro è mai arrivato a dire “Dragon Skills”. Suona bene tanto quanto rende l’idea: abilità del drago. Rigidi insegnamenti millenari tramandati dal misterioso mondo asiatico, frutto della filosofia di quell’essere mitologico che per secoli si è fatto protagonista di sogni e incubi, il drago. Vieni, giocatore, apprendi anche tu questo inestimabile tesoro chiamato Dragon Skills. “Sì ma cosa sarebbe?” Niente, è un clone di Breakout (all’inizio volevano chiamarlo Dragon Ball poi si sono detti che un prodotto dal nome così ridicolo non avrebbe mai e poi mai avuto successo NdElflum).
Va detto che quando copi da uno dei migliori giochi arcade di sempre, difficilmente puoi sbagliare. Di base, il gameplay è quello che conosciamo tutti: muovendo a destra e sinistra il bumper con il touch screen, si fa rimbalzare una pallina che ha lo scopo di distruggere i blocchi posti in giro per il livello. Più la pallina distrugge blocchi, più si muove velocemente e diventa quindi difficile da colpire. Dragon Skills segue rigorosamente questa idea senza rivoluzionare il genere, ma aggiunge alcuni elementi che riescono ad aumentare il lato tattico del gioco.
Per prima cosa, credo di aver capito che il “Dragon” del gioco sia la scia che la pallina lascia dietro di sé. Inizialmente pensavo fosse lì solo per distrarmi, invece ha una funzionalità molto particolare: passandoci sopra con la palla, si aumenta il moltiplicatore di punti. Ne consegue che come in tutti gli arcade che si rispetti, anche in questo caso ottenere record è il vero scopo, anche se il numero di livelli è davvero molto alto e le boss fight aggiungono un po’ di varietà. Guardate che carina questa aragosta karateka.
Ad aiutare (e ostacolare) il giocatore ci pensano i pontenziamenti che cadono dopo aver distrutto alcuni blocchi: da quelli classici che regalano palline bonus o allargano il bumper, a quelli particolari come mine da piazzare e tomi magici che affideranno il controllo della pallina ai sensori del Gamepad. L’importante è evitare quelli pericolosi che possono togliere un vita, bloccare il bumper o farlo impazzire. Infine, raccogliendo abbastanza gemme dai blocchi distrutti, si possono comprare miglioramenti per gli oggetti, dando la possibilità al giocatore di facilitare l’esperienza.
Fosse finita qua, Dragon Skills sarebbe uno dei migliori cloni di Arkanoid (o Breakout, come preferite) in circolazione, ma ci sono una serie di difetti che gli impediscono di elevarsi a tale livello. Per prima cosa, capita spesso che ci siano gravi rallentamenti che rischiano di far perdere la pallina (mi è successo innumerevoli volte). Inoltre, per utilizzare alcuni oggetti è necessario aprire uno zaino col touch screen e poi chiuderlo, anche quando è vuoto, e non sempre i controlli funzionano bene.
La simpatica decisione degli sviluppatori di includere una mosca che infastidisce la palla è un’arma a doppio taglio: a volte vi aiuterà, ma spesso perderete senza aver sbagliato nulla, perché l’insetto sarà apparso esattamente dove passava la pallina o perché, chi lo sa, qualcosa l’ha deviata. Sono casi sporadici, ma da un clone di Breakout nel 2016 ci si aspetterebbe un’esecuzione perfetta. E ve lo dice uno che ha giocato alla versione che c’era su Tele +, basata su Tom e Jerry (roba da vantarsene alla fiera dell’hardcore gamer NdElflum), da giocare col telecomando all’incredibile performance di un frame per secondo.
Dovendo riassumere il lato tecnico di Dragon Skills lo paragonerei a un’insalata russa scaduta: pieno di colori ma abbastanza nauseante. Quell’esserino verde con le corna è l’unica cosa che riuscirei a ricordare del gioco, il resto è un’amalgama di stili che non ha un vero e proprio carattere e se mai ne avesse uno, sarebbe fastidioso. E poi i rallentamenti, in un gioco del genere, sono imbarazzanti. Infine, il sonoro ha alcuni tra i peggiori effetti che abbia mai sentito e le musiche in loop, per quanto gradevoli, diventano ben presto una tortura degna di un girone dantesco.
In definitiva Dragon Skills è un mediocre clone di Arkanoid e come tale, è almeno divertente. L’alto numero di livelli, la possibilità di utilizzare e migliorare gli oggetti raccolti e le boss fight sono punti a favore. D’altro canto i rallentamenti e le imperfezioni, alla lunga, rendono l’esperienza abbastanza frustrante e dimenticabile, complice anche la deludente veste grafica e sonora. Al momento della recensione, il gioco costa 7,99€, un prezzo a mio avviso troppo alto per un gioco del genere. Però oh, io almeno posso dire di aver ottenuto le famose Dragon Skills…