Tumblestone – Recensione

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Genere: Puzzle
Multiplayer: 4 locale, online
Lingua/e: Italiano

Ricky Gervais, comico e scrittore di successo, famoso per la serie “The Office”, ha un amico ignorante, stupido e bigotto di nome Karl Pilkington. Un giorno ha pensato che sarebbe stato uno spasso mandarlo in giro per il mondo e riprenderlo ovviamente, amplificando a livello mondiale le sue magre figure. Per intenderci il livello culturale è tale che, davanti a una foto delle piramidi, Karl ha affermato “se le avessero edificate nel mio quartiere il comune le avrebbe fatte abbattere, è solo una pila di mattoni”.

Ecco, al primo approccio con Tumblestone, mi sono sentito come Karl Pilkington, e Ty Taylor, game designer del titolo (insieme a Mario Castañeda, Alex Schearer e Justin Nafziger), era il mio Ricky Gervais personale, pronto a insultarmi e mettermi all’angolo, a confrontarmi con la mia mancanza di lungimiranza intellettiva.

Essendo cresciuto a Game Boy e Tetris, per poi passare da Columns a Magical Drop, il mio vissuto da puzzler match-3 si è accresciuto a tal punto che il primo atteggiamento verso un nuovo rappresentante di categoria è assolutamente scettico. Ci vuole ben più di un semplice twist alle regole per attirare la mia attenzione. Ciononostante il concept di Tumblestone è una ventata d’aria fresca e, incredibile a dirsi, senza precedenti. Come in tutti i puzzle di questo genere, dovremo far fuori degli elementi, in questo caso i cubi o meglio, le tumblestone, a gruppi di tre dello stesso colore, dalla cima di una delle colonne. L’eliminazione dei tre cubi non farà apparire nel campo di gioco altri Tumblestone, né eliminerà righe o colonne. Tuttavia vi permetterà di scoprire i cubi immediatamente dietro e se avete pianificato bene le vostre mosse, avrete un nuovo gruppo di tre di colore uguale da poter eliminare, altrimenti vi siete bloccati e dovrete ricominciare il livello daccapo.

Ogni mondo ha trenta livelli, incluso una sfida testa a testa con il boss
Ogni mondo ha trenta livelli, incluso una sfida testa a testa con il boss

Inizialmente avevo scambiato per crudeltà non poter tornare indietro nelle proprie mosse, nemmeno di una posizione. In realtà è un espediente cristallino di game design: Tumblestone non concede errori e dovrete arrivare da soli alla risoluzione del puzzle. Ogni livello ha una, e una sola, maniera di essere completato e sta a voi riuscire a capire come risolverlo, pena non andare avanti. Vi posso assicurare però che queste impostazioni di gioco sono, sì severe, ma senz’altro attivano quell’adrenalinica cocciutaggine che è dentro ogni gamer e che forse, in questi tempi di giochi che ti tengono per mano, mancava da troppo tempo.

La meccanica andrà a complicarsi ulteriormente col proseguire dei livelli e con l’introduzione di nuovi fastidi alle spalle del giocatore: che siano blocchi alternanti, o blocchi che vi impediscano di scegliere lo stesso colore di cubi di quelli eliminati in precedenza e altro ancora, ogni mondo vi costringerà a prendere nuovamente in esame il vostro approccio tattico. Il merito maggiore di Tumblestone è probabilmente il focus sull’obiettivo reale. Punteggio e trofei sono infatti alla stregua di inutili orpelli (che sono comunque presenti, lo specifico per coloro i quali ritengano questi dei fattori importanti) comparati alla soddisfazione stessa di aver completato il livello, quasi cibo per la mente.



La modalità storia denota poi una cura eccelsa: una decina di mondi e trenta livelli in ognuno si traducono in una longevità che unita alle altre modalità, singole e multiplayer, ci si potrebbe aspettare da un gdr. I personaggi, le loro conversazioni e la trama di contorno sono surreali e solari, il tono generale è rilassato e tenue ma con una comicità leggerina e frizzante che si adatta benissimo ai disegni, realizzati a mano, che pur rifuggendo la spettacolarità sono ben caratterizzati e simpatici quanto basta a strapparvi un sorriso. La mappa, in stile Mario, contiene alcuni castelli in cui la sfida consisterà nel superare un certo numero di puzzle in sequenza. Questa è probabilmente la fase più frustrante dell’intera esperienza: dover ripetere dal primo perché non si è riusciti a superare l’ultimo puzzle richiesto vi farà sbuffare come ippopotami annoiati e in questi livelli non è nemmeno possibile utilizzare un gettone che permette di saltare al livello successivo, elargiti tra l’altro con taccagneria esemplare nel corso dell’avventura.

Tralasciando per ovvi motivi le classiche e libere modalità single player maratona, batticuore e puzzle infinito, un discorso a parte lo merita la modalità multiplayer, locale e internet, senza differenze vere e proprie come da prassi su console Nintendo. Qui la vostra capacità di risolvere il puzzle verrà messa a dura prova dalla necessità di battere i vostri amici sul tempo e quindi lo stesso gioco, spremi meningi in singolo, diventa frenetico ed esilarante in multi, mettendo in pericolo i vostri rapporti col buon vicinato a causa degli schiamazzi e degli improperi.

Il gioco non vi permetterà di raccogliere tumblestone di cui non c'è un trio anche se in questo caso... boh!
Il gioco non vi permetterà di raccogliere tumblestone di cui non c’è un trio anche se in questo caso… boh!

Oltre che contro avversari reali, è possibile giocare contro l’IA a diversi livelli di difficoltà e zavorrare il padrone di casa con l’handicap, utile per concedere possibilità di vittoria anche all’amico che non ha mai giocato. Personaggi e modificatori diversificano le sfide anche in multiplayer, da segnalare però che si tratta di unlockable da ottenere tramite modalità storia. Forse questo è uno dei difetti, se così si può definire una precisa scelta di game design. Si può usufruire di una modalità party, nel quale tutto viene sbloccato, ma non si può andare online quando questa opzione viene attivata. The Quantum Astrophysicists Guild ha farcito a puntino la sua ultima fatica, prima di metterlo in forno e il prezzo richiesto per gustarsi questa delizia è 24,99€, un prezzo che viene comunemente percepito come assurdo per un gioco del genere.

Nonostante questo mi risulta impossibile sconsigliare Tumblestone: con una modalità storia che supera facilmente le trenta ore di gioco effettive, un multiplayer potenzialmente chiassoso come ai tempi di puzzle fighter e l’unicità delle meccaniche di gioco, rese sfavillanti e a prova di noia dai diversi modificatori studiati dagli sviluppatori e che cambiano le carte in tavola di parecchio, Tumblestone è l’esempio pratico di come le droghe siano superflue in un mondo in cui esistono puzzle game come questo.

Ho giocato a Tumblestone per 15 ore circa, arrivando soltanto a metà della modalità Storia e giocando svariate volte in multi. Il codice è stato offerto dallo sviluppatore verso il quale covo un rapporto odio/amore. E la scimmia ringrazia.
Pro: Tumblestone riporta in auge un genere massificato e involgarito da pallidi ricicli di idee di gameplay stantii da anni. Lo fa con idee nuove, un multi caciarone e un single player che è un mostro di longevità.
Contro: Il prezzo potrebbe scoraggiare all’acquisto, sebbene sia difficile competere con Tumblestone in quanto a qualità e quantità dell’offerta. Inoltre si tratta di un puzzle game tosto, quindi consiglio ai mentalmente pigri di starne alla larga (dai videogiochi possibilmente).
9.0

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