Benvenuti al quinto anno consecutivo in compagnia di Inazuma Eleven! Dopo i due titoli usciti nel 2014 (Inazuma 3: Ogre all’Attacco e Inazuma Eleven GO) tocca a Chrono Stones, seguito ufficiale del primo Go, nelle varianti Fiamma e Tuono.
A un solo titolo di distanza dalla conclusione della seconda trilogia calcistica di Level-5 (e in attesa di conoscerne il futuro), Arion e i suoi amici sono pronti a uscire dai confini del Giappone, per viaggiare attraverso il mondo e… attraverso il tempo.
L’incipit del nuovo titolo è a dir poco spiazzante. Sono passate sei settimane dal trionfo dell’Inazuma nel Cammino Imperiale, il tempo di approfittare delle vacanze estive e tante cose sono cambiate. Al suo ritorno a scuola, Arion scopre che non esiste più un club di calcio e che nessuno dei suoi compagni ha mai giocato con lui. Tutti i loro ricordi e il tempo passato insieme sono stati cancellati. In suo soccorso arrivano Fei Rune, un misterioso calciatore suo coetaneo e Clark von Wunderbar, un orso-automa di colore blu, alla guida di un autobus in grado di viaggiare nel tempo, di colore bianco e…blu. Qualcuno ha detto Tardis? Comunque, Fei proviene da un futuro distante 200 anni e informa Arion dell’esistenza della El Dorado, un’organizzazione che vuole cancellare il calcio dalla storia (piano già sventato cinque volte dai nostri) modificando il passato e manipolando la memoria delle persone. Dopo alcuni viaggi nel tempo e creazioni di realtà parallele, i giocatori dell’Inazuma capiranno che la El Dorado è troppo forte e l’unico modo per vincere è viaggiare nelle varie ere, prendendo in prestito l’aura di undici grandi condottieri del passato e facendola assorbire ai giocatori tramite un processo chiamato Miximax per creare la squadra perfetta, assolutamente imbattibile. Se vi state chiedendo cosa avete appena letto, non preoccupatevi, nel gioco si capisce ancora meno, specialmente all’inizio.
La trama è infatti il vero, grande punto debole di Chrono Stones.
Nei primi capitoli, la mancanza di chiarezza sulle novità del gameplay come il Mixmax e le armature, le dimensioni parallele, le loro conseguenze e le modifiche alle linee temporali creano una grande confusione che non si dirama mai completamente. Per fortuna, dopo aver cominciato a viaggiare nel tempo alla ricerca dei condottieri, il tono cambia ed è interessante vedere le varie epoche e la loro realizzazione con riferimenti storici più o meno veritieri. L’impressione è che Level-5 abbia voluto mettere troppi elementi insieme uscendo dai soliti canoni del torneo calcistico (ed è un bene) ma non riuscendo completamente a gestire il tutto, ottenendo un risultato buono solamente a tratti. In ogni caso, i nuovi personaggi sono interessanti e funzionano, come da tradizione della serie.
La prima grande novità è il Miximax: tramite un apposito processo di fusione, ogni calciatore può assorbire l’aura di un compagno o di un personaggio storico per avere un power-up temporaneo durante la partita. Il Miximax garantisce un vantaggio enorme contro un giocatore che non è trasformato, esattamente come quando evoca uno spirito. Novità n.2, gli spiriti: ora è possibile indossare il proprio spirito come un’armatura, evocandolo immediatamente come protezione fisica o quando sta per scadere l’effetto dell’evocazione spirituale. L’armatura non consuma punti tecnica ma punti energia ed è cumulabile con il Miximax. Inutile dire che un giocatore trasformato e dotato di armatura è pressoché invincibile temporaneamente. Per ovviare alla moltitudine di filmati delle trasformazioni è stato rallentato lo scorrimento del tempo durante le partite, di durata ora sensibilmente maggiore. I giocatori con i power-up inoltre, correranno più veloci e sono in grado di dribblare quelli normali con facilità.
Durante un contrasto è ora disponibile una scelta ulteriore oltre all’utilizzo delle tecniche, è infatti possibile cercare di scartare l’avversario muovendosi semplicemente a destra o sinistra. Se l’avversario seleziona la direzione opposta viene scartato, altrimenti si verifica uno scontro basato sulle statistiche. La possibilità di scartare non si verifica quando si usa una tecnica o si possiede un power-up. Presente anche una barra di affaticamento del portiere, che aumenterà in caso di parate consecutive fino a stordirlo, consentendo di segnare praticamente a porta vuota. Aumentato inoltre il livello generale di difficoltà: perdendo una partita della storia compare il terribile game over, senza la possibilità di rigiocare come avveniva in precedenza. Occorre quindi salvare spesso per evitare dispiaceri e rage quit. Leggermente cambiato anche il recruit system, che ora richiede di sfidare pressoché tutti i giocatori prima di sbloccarne altri.
Inazuma Eleven Go Chrono Stones è un ottimo seguito, confusionario nella storia ma dal gameplay ulteriormente raffinato rispetto a quanto di buono visto nel precedente capitolo.
Ottima la colonna sonora, con musiche particolari per le varie epoche, particolarmente ispirate. Graficamente delizioso, con piccoli miglioramenti all’engine grafico, si notano a volte cali di frame rate durante le cut-scene che comunque non infastidiscono.
Presente una modalità multigiocatore a 4, in locale, e lo scambio dati tra le due versioni per sbloccare nuove sfide e scambiarsi giocatori o dati esclusivi dell’altro titolo.
Come da tradizione, mille giocatori reclutabili, extra a volontà, centinaia di sfide e di ore di gioco appassionanti, all’insegna dell’amore per il calcio.
Peccato non ci sia un modo per recuperare almeno parte dei dati dal precedente titolo, in sole sei settimane i giocatori dell’Inazuma Eleven hanno dimenticato TUTTE le tecniche, hanno perso ogni foto scattata e ogni chiave di ogni porta. Ragazzi, non smettete mai di fare attività fisica per sei settimane, mi raccomando.