Pullblox World – Recensione

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Genere: Puzzle Game
Multiplayer: –
Lingua/e: Italiano

Prima di cominciare, vi chiedo, per un attimo, di pensare a quando eravate ancora dei pacioccosi e spensierati bambini: nei (rari) momenti in cui non stavate videogiocando a qualcosa, è probabile che, durante la bella stagione, foste soliti andare al parco o ai giardini presenti nella vostra città. Oltre alle sempreverdi altalene e scivoli di ogni foggia e dimensione, uno dei giochi più gettonati (almeno nei giardini dove andavo io) era una sorta di struttura (da me pomposamente chiamata “castello”), formata da tubi di metallo, su cui ci si poteva arrampicare fino ad arrivare in cima e far vedere agli altri bambini quanto si era fighi. Perché questa premessa? Perché, recuperando quelle sensazioni, è possibile capire l’idea di fondo su cui poggia il gioco oggetto di questa recensione: benvenuti nel parco giochi di Pullblox World!

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Tira di qui, spingi di là…uff, che fatica!

Sgombriamo subito il campo da equivoci e dubbi: Pullblox World è semplicemente la versione Wii U, riveduta e corretta (nemmeno molto in verità), del gioco già uscito sull’eShop del 3DS qualche tempo fa, quindi chi ha già avuto l’opportunità di giocarlo sul doppio schermo della console portatile Nintendo non troverà, pur non mancando novità, troppo materiale nuovo su cui trastullarsi: cionondimeno questa riedizione è un’opportunità ghiotta per chi non avesse avuto occasione di giocare la prima iterazione del titolo o il suo seguito, Fallblox, sempre su 3DS.

Pullblox World è il prototipo perfetto del puzzle game (o rompicapo, se volessimo utilizzare un termine dell’italica lingua): trama inconsistente (tanto da sfiorarne l’inesistenza), pochi fronzoli, meccanica concettualmente semplice, difficoltà che si impenna rapidamente e necessità, da parte del giocatore, di armarsi di pazienza e costanza. Di rilassante questo gioco ha proprio poco: scordatevi i pucciosi uccellini di Angry Birds o gli psichedelici frutti di Fruit Ninja. Qui il significato di puzzle game recupera lo spirito più originale del suo significato, derivante proprio dal puzzle inteso come oggetto fisico, tanti piccoli tasselli da incastrare l’uno con l’altro fino a comporre una data immagine: un lavoro lungo, complicato e difficile. Se a questo punto non avete ancora smesso di leggere, terrorizzati da quello che vi aspetta una volta impugnato il Gamepad, bene, vuol dire che amate i giochi cervellotici e riflessivi: qui troverete pane per i vostri denti.

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Adesso mi spiegate come un bambino ha fatto ad arrivare in cima a questo mostro…

In cosa consiste, dunque, Pullblox World? Il cuore del gioco è rappresentato proprio dai Pullblox del titolo, cioè delle strutture, più o meno complesse, che il nostro eroe, Mallo, deve scalare per salvare gli irrequieti bambini che sono saliti in cima e non riescono più a scendere. Le premesse narrative sono tutte qui e sarà un simpatico vecchietto, Maestro Blox, a fare da cicerone nei primi livelli di tutorial che serviranno da introduzione alle meccaniche di gioco. Il principio di base del gioco è meravigliosamente semplice: si tratta di agire sui Pullblox, tirandone e spingendone i vari pezzi, al fine di creare un percorso, una scalata, fino al blocco in cui è intrappolato il bambino da salvare. Facile a dirsi, molto più complicato a farsi: il meccanismo messo però a punto dagli Intelligent Systems (sì, quelli di Advance Wars e Fire Emblem: una garanzia di qualità) funziona benissimo e la curva di difficoltà è ottimamente calibrata.

I primi livelli scivoleranno via come gocce d’acqua su una padella oliata e richiederanno non più di una manciata di mosse (e magari meno di un minuto di tempo) per essere risolti, ma la situazione si complicherà presto, e solo in parte a causa della dimensione dei Pullblox: alcuni livelli composti da strutture fatte da solo una manciata di pezzi nascondono infatti al loro interno un concentrato di perfidia insospettabile. Il nostro buon Mallo, eroe dai connotati quantomeno strambi – un paffuto personaggio agghindato come un lottatore di sumo – dovrà quindi armarsi di coraggio e pazienza e affrontare la faticosa scalata. I mezzi a sua disposizione per tentare l’impresa sono comunque molto scarsi, dal momento che le abilità di salto di cui dispone sono discutibili (si limitano a uno spazio in orizzontale e in verticale); in compenso può fare affidamento sui suoi muscoli per muovere i vari blocchetti, che ricordano tetramini giganti e dalle forme astruse, in modo da crearsi una scala per giungere fino in cima alla struttura. Anche in quest’operazione, però, esiste un vincolo importante che sarà necessario tenere ben presente quando ci si accinge a risolvere il rompicapo: i blocchetti possono essere tirati per un massimo di tre spazi a partire dalla loro posizione originale in cui sono “incassati” nel muro. La principale conseguenza di questa limitazione è che un blocco può essere estratto, di regola, di uno spazio in meno rispetto a quello subito sottostante: a Mallo manca proprio lo spazio materiale per spostarsi. Per ovviare al problema comunque è possibile agire sui blocchetti anche di lato, dove magari, a causa della contorta morfologia dei Pullblox, si ha a disposizione maggior spazio di manovra: si potrà così estrarre un blocco anche più di quello che sta sotto.

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Scalare un pappagallo gigante? Fatto!

Le strutture sono costruite in maniera veramente magistrale. Spesso, a una prima occhiata, sembrerà impossibile potersi costruire un percorso e, soprattutto in occasione dei Pullblox più grossi, vi troverete a procedere col buon vecchio metodo del trial & error: proviamo a tirare questo blocco, saltiamo di qui, spingiamo quest’altro e saltiamo di là. Molte volte arriverete immancabilmente a un punto di impasse, ma tali tentativi “alla cieca” vi chiariranno presto le idee sulla struttura del Pullblox e la soluzione vi si paleserà all’improvviso dinanzi agli occhi. Se poi la situazione diventa troppo ingarbugliata, niente paura: alla base di ogni Pullblox c’è un provvidenziale interruttore che riporta la struttura alla situazione iniziale e potrete così ripartire da zero; tenendo poi premuto il tasto L è anche possibile “riavvolgere il tempo” e annullare le mosse precedenti. Ciò è particolarmente utile in caso di un salto mal calibrato o se ci si accorge di aver movimentato un blocco in maniera errata: anziché ricominciare da capo, è possibile tornare fino al punto incriminato e provare un’altra strategia. Progredendo poi nel gioco, gli sviluppatori hanno inserito elementi aggiuntivi allo scopo di aumentare la varietà (e complessità) dei Pullblox, combattendo così il nemico principale di questo tipo di giochi: la ripetitività. Troverete allora interruttori che, una volta premuti, estrarranno completamente tutti i blocchi dello stesso colore; botole che permettono a Mallo di muoversi tra diverse parti della struttura; e Pullblox misteriosi, in cui il movimento di un blocco farà muovere allo stesso modo tutti gli altri blocchi del colore corrispondente.

La longevità del gioco, già buona di per sé, è ulteriormente estesa grazie all’ottimo editor di livelli che permette di creare e di condividere con gli altri giocatori i propri Pullblox: tra le strutture create dagli utenti ce ne sono alcune di notevoli anche se, in generale, mancano della ingegnosità di quelle presenti nel gioco. Sono anche presenti gli ormai famosi “timbri” con cui è possibile ornare i propri post sul Miiverse, sbloccabili risolvendo i Pullblox della sezione “esercizi”, in cui sono raccolti la metà dei livelli.

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Con l’editor potrete sbizzarrire la vostra fantasia

Tecnicamente il gioco non impressiona e mostra chiaramente la sua derivazione da 3DS: la grafica è semplice, colorata e pulita e, anche se afflitta da un aliasing fastidioso, nel complesso risulta gradevole. Quello di cui si sente la mancanza è, mirabile dictu, il 3D: la sensazione di profondità presente nella versione portatile del gioco, lungi dall’essere un mero orpello grafico, consentiva realmente di avere una visione chiara e precisa della struttura tridimensionale del Pullblox. Su Wii U il compito è delegato alla levetta analogica destra che consente un parziale cambio di prospettiva ma tale soluzione non soddisfa appieno, soprattutto a causa della limitatezza dello spostamento di inquadratura: capita quindi che la leggibilità dei Pullblox risulti spesso poco chiara.

Ancora due veloci note prima di concludere: il Gamepad non viene, ahimè, sfruttato in alcun modo se non come schermo di gioco ma, benché questo non fosse il titolo da cui aspettarsi rivoluzioni, questa è ormai una costante cui temo dovremo abituarci. Per quanto riguarda il prezzo, il gioco è distribuito (solo) su eShop a 9,99 €, cifra più che buona considerando quanto il titolo ha da offrire (se vi piacciono i puzzle game, ovvio): inoltre, fino alle 23:59 del 31 luglio, chi ha già acquistato Pullblox o Fallblox su 3DS avrà diritto a uno sconto del 30%.

Cosa fate ancora qui? Correte a comprarlo!

8.4

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