Mario Party torna per la terza volta su console portatile e, finalmente, lo fa su una con i muscoli, potenzialmente in grado replicare al meglio l’esperienza delle versioni casalinghe. Il Nintendo 3DS si presenta come macchina ideale per via della sua natura naturalmente incline al gioco di gruppo, da sempre cardine della serie Nintendo così come lo è in questo Mario Party: Island Tour.
Sebbene le premesse siano quelle migliori, fin da subito si notano alcune incertezze che potrebbero minare il risultato finale: la modalità multiplayer, che negli anni ha rovinato più famiglie che Risiko, è presente solo in locale e in Dowload Play. Sebbene sia apprezzabile l’intento di estendere la fruizione del titolo a più giocatori anche con una sola cartuccia (e Nintendo lo mette subito in chiaro sin dalla prima schermata), dispiace constatare l’assenza del gioco online, sopratutto in considerazione del fatto che negli ultimi tempi non è mancata in altri titoli.
Purtroppo le problematiche si estendono alle modalità classiche, in quanto il meccanismo del gioco è completamente stravolto: le vittorie non sono più basate sull’abilità, ma quasi sempre sulla fortuna e sul caso. Non abbiamo più neanche le stelle da comprare con i gettoni che guadagnavamo vincendo abilmente i minigiochi a fine turno, ma vi spiegheremo meglio più avanti.
In Mario Party: Island Tour bisogna semplicemente arrivare al traguardo per vincere, passando tra le varie caselle classiche da Gioco dell’Oca del tutto simili a quelle dei capitoli precedenti, come quelle di Bowser, quelle VS, ecc. I minigiochi sono sempre molto divertenti e ispirati, e come in ogni capitolo verranno affrontati ancora alla fine del turno. La cosa che ci delude di più è la durata di ogni tabellone e la scarsa personalizzazione degli stessi. Ne avremo a disposizione sette in tutto il gioco, di cui uno da sbloccare successivamente; mentre per la modalità Download Play è disponibile solo un tabellone, ad uso esclusivo del multiplayer locale. Ogni tabellone ha la sua scheda con le sue caratteristiche come: l’abilità, la fortuna, il numero di minigiochi che troveremo all’interno e le istruzioni per vincere. Per esempio in quello chiamato Tappeto magico di Kamek vengono usate le carte al posto dei dadi e ci si sposta tramite un tappeto volante, oppure in Montagna di Banzai Bill viene usato un dado speciale che può azionare un Pallottolo Bill per farci tornare al punto di partenza. Entrambi hanno una durata compresa tra i 15 e i 30 minuti, ma addirittura Gara a razzo, ispirato allo Star Road di Mario Kart, ne può durare solo 10.
Tra le modalità troviamo anche la Torre di Bowser, che è anche la più piacevole e interessante del gioco. In questa modalità, solo per il single player, dopo aver scelto un personaggio, dovremo percorre tutta la torre per arrivare fino appunto a Bowser. In ogni piano dobbiamo affrontare e battere la CPU in uno a scelta tra due minigiochi proposti per poter avanzare al piano successivo. Una volta sconfitta, il minigame viene aggiunto nella modalità Giochi in Libertà e può essere affrontato a piacimento. Ogni 5 piani, ci ritroveremo faccia a faccia con dei boss classici della serie di Super Mario, che si discostano leggermente dai classici minigiochi. Man mano che si avanza, Bowser, tramite una specie di roulette, può cambiare le carte in tavola, potenziando l’IA dei nemici o farti scendere di qualche piano, rendendo così la sfida ancora più ardua.
Contro il tempo
è un’altra modalità single player, fondamentalmente un time attack, dove affrontare 10 minigiochi consecutivamente per conquistare i nostri nuovi record, che verrano inseriti infine in una classifica. C’è anche una modalità Minigiochi StreetPass, che purtroppo non siamo riusciti a provare, perché al momento il gioco non è ancora stato rilasciato. Però, secondo il sito ufficiale di Nintendo, questa modalità “è il tuo invito a vincere alcune partite contro altre persone giocando a Mario Party: Island Tour, per sbloccare collezionabili speciali e altro ancora”. Quindi non ci resta che attendere il lancio del gioco per testarla e valutarla.
Alla conclusione di ogni partita riceveremo dei punti, che dovranno essere spesi nella sezione Collezionabili. Ed è li che quando ci aspettiamo di trovare minigiochi, tabelloni, personaggi, invece non possiamo che rimanere delusi dallo scoprire che ci sono solo le voci e le musiche del gioco, cosa che non stimola il giocatore a rigiocare più volte.
Graficamente Island Tour non è assolutamente male, anche se non sorprende più di tanto. Sullo schermo del 3DS XL non possiamo non notare i bordi pixellati, cosa che non si vede ormai negli ultimi giochi targati Nintendo. Il 3D non aggiunge nulla all’esperienza di gioco e non ha nessuna utilità, quindi possiamo benissimo anche farne a meno, soprattutto nei minigame dove si fa uso dei sensori di movimenti e quindi bisogna muovere la console.
Conclusione
Mario Party: Island Tour, ha grandi potenzialità, ma è ancora una volta un’occasione mancata da parte di Nintendo. Nonostante tutto, però, potrebbe essere un buon titolo se giocato in famiglia o insieme a qualche amico in multiplayer. Per chi invece volesse una longeva esperienza single player, meglio restarne alla larga se non volete essere travolti dalla noia e dalla frustrazione, in quanto povero di contenuti. Appena sufficiente.