Nintendo ed i Sequel – L’empasse di Switch

Come si può andare oltre l'opulenza di Mario Kart 8 e Smash Bros Ultimate?

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Buono questo! Un’altra porzione!

A tutti fa piacere continuare a mangiare qualcosa che ci piace. Non tutti i giorni, ma lo sappiamo tutti, la pizza è sempre la pizza. Se un prodotto piace e vende, è naturale per il produttore continuare a venderlo. A questo punto ci si divide in due categorie. Se si tratta di un bene consumabile, come può essere appunto il cibo, si continua a vendere così com’è. Si possono provare nuove ricette, ma non esiste “LA PIZZA 2”, se non forse nella mente di Sio o già su qualche sua striscia.

Poi ci sono i prodotti non consumabili, che invece vedono iterazioni su iterazioni, un continuo miglioramento, per convincerci a comprare il successivo. Automobili, videogiochi, serie TV, film e via dicendo. Si capitalizza sull’idea, sul prodotto, sulle promesse e si cerca di superare le limitazioni tecnologiche del modello precedente.

È grazie alla voglia di sequel se abbiamo giocato a tanti Zelda negli anni, se abbiamo cellulari sempre più potenti e con più features e così via. E quando si tratta di un prodotto che combina tecnologia e creatività artistica umana, c’è sempre l’avvicendarsi di entrambi i fulcri progressisti nei sequel.

Da simbolo della rinascita economica Italiana, ad auto elettrica più venduta in Europa. La 500 nei suoi sequel è riuscita bene

Lasciando stare da parte l’ovvio aggancio narrativo di portare avanti le vicende o semplicemente concluderle, c’è quella voglia di provare idee scartate nel precedente episodio, sfruttare la maggior memoria delle nuove console per rendere il tutto più ricco, aggiungere più complessità, migliorare la grafica, rivedere completamente la fisica.

I Franchise Nintendo inoltre tendono a non essere eccessivi per ogni generazione di console. Non c’è il Fifa o Call of Duty ogni anno, quindi c’è più tempo per far si che un sequel lo si respiri tanto come sequel vero, con un vero salto o differenze rispetto al passato, spesso saltando di generazione in generazione. Ovvio i Mario Party per una sola console possono essere n-mila perché i minigiochi sono come le vie del Signore.

Nintendo ha al momento due franchise che secondo me si trovano in un momento molto peculiare. Super Smash Bros e Mario Kart. Si tratta di giochi generazionali, ogni console ne ha avuto sempre uno, che rappresentava il picco del suo franchise.

Super Smash Bros è un picchiaduro di tutta Nintendo. Il suo drive, al di là delle meccaniche stesse che possono piacere o meno, è sempre stato quello di inserire sempre più personaggi. Di poter giocare con gente proveniente da sempre più giochi, di poter usare strumenti sempre più folli e random. Fino ad arrivare a Smash Bros Ultimate. 89 personaggi giocabili. Ha ULTIMATE nel titolo. Per il creatore della serie non è neanche scontato ci possa essere un altro episodio, quantomeno nella stessa misura. Portare avanti tutta questa quantità su un nuovo hardware, sarebbe una fatica non da poco. Però se nel prossimo Smash dovrò perdere molti dei lottatori e vedere ridotto drasticamente il mio spazio di possibilità, ci deve essere qualcosa di davvero grande, di davvero epocale, trasformativo per convincere a saltare.

Ultima occasione per far menare Snake contro Joker e Pianta Piranha?

Stesso discorso con Mario Kart 8. Ogni console Nintendo ha avuto il suo ed è sempre stato un gioco vendutissimo e giocatissimo. Le differenza tra un capitolo e l’altro sono state sempre modello di guida, gli strumenti più speciali a disposizione e soprattutto la combinazione di veicoli/personaggi e piste. Già su Switch è toccato un Mario Kart derivato, una versione Deluxe di quello per Wii U. Però ad oggi, con il nuovo DLC, arriverà ad essere l’episodio con più tracciati. Ben 96. Anche se la qualità dei tracciati che stanno venendo inseriti via DLC non è sempre al massimo, è tantissima roba.

Tra l’altro proprio l’avvento dei DLC ha un po’ trasformato i parametri. Con la possibilità di aggiungere ad un gioco senza doverne fare uno nuovo, permette in teoria di avere delle turnazioni molto diverse. La serie di Battlefield stava tentando questa strada prima di perdersi male nella scarsa qualità. Ogni due anni come cadenza, con DLC che vanno ad “incicciottire” le modalità di gioco in modo corposo ed il sequel rappresenta un reset contenutistico ma un’evoluzione più sostanziale.


Il tutto ha forse retto per i primi cicli, andando a devolvere in una situazione dove coesistono tutti indistintamente e la gente gioca al suo preferito o al meno peggio. Quando uscì l’ultimo penoso Battlefield 2042, i precedenti 1, 4 e 5 erano più giocati, anche di molto. Ed appunto, tra di loro esibivano numeri molto simili. La nostra stessa community Discord al momento sembrava abbastanza fredda all’annuncio di Splatoon 3, che sta venendo visto come un 2.5, malgrado le varie novità presentate.

A questo punto o dovrei lanciarmi in una proposta di come vorrei vedere i sequel a livello personale, oppure lasciare la domanda per l’utenza e vedere dai commenti le varie idee. Ma direi che anche in questo caso la Nintendo Difference può dirci qualcosa di diverso.

Come facevo notare molto più in alto nell’articolo, Nintendo tende con molti dei suoi titoli, ad esprimerli una volta per console. Da questo punto di vista, il costruttore non da scelta all’utente. Se vuoi avere tutte le ultime cose, rimanere al passo con l’online, c’è solo un’opzione. Poco importa che le ultime iterazioni di Mario Golf, Tennis e Strikers, e per certi versi anche Animal Crossing prima degli aggiornamenti, possano risultare inferiori alle controparti GameCube o 3DS. Poco male che come sequel falliscano nel reinventarsi seriamente per una nuova utenza. C’è solo la loro esistenza, con un’enorme golfo temporale e tecnologico dal precedente. E sono le circostanze e la forza stessa del franchise a decretarne la vittoria, più che il gioco in se.


Quindi in realtà, questi discorsi con Nintendo, a mio avviso, perdono più di significato rispetto se fatti con tutti gli altri operatori del mercato videoludico. L’importanza stessa del sequel è data dal fatto che siamo sul nuovo hardware Nintendo, che siamo una generazione dopo, che cerchiamo la stessa esperienza riconfezionata e che la compreremo senza se e senza ma.

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Detto ciò, contraddico quello che ho appena detto sopra chiedendo quindi a voi: Mario Kart 9 e Super Smash Bros for New Switch Pro Mk2 & Knuckles cosa dovrebbero avere per essere veri sequel degni del loro nome? Emissario del Subspazio v2.0? Eliminare quanta più casualità possibile ed avere un sistema di guida più “realistico” ? Riuscità Pit in Mario Kart 9 a vincere nel Kartedì?

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