Reggie lottò per includere Wii Sports nel bundle Nintendo Wii, contro il volere di Miyamoto

Reggie fils aimé-wii sports
Reggie fu il primo a spingere per l'inclusione di Wii Sports nel bundle di Wii, ma Miyamoto e Iwata non furono inizialmente d'accordo.

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Satoru Iwata e Miyamoto non volevano “regalare” il proprio software

Nintendo ha spesso accompagnato l’uscita di un nuovo hardware con un gioco in bundle: questo sin dall’era del NES e del Game Boy. Tuttavia questa politica non è mai stata scolpita nella pietra, né si è mantenuta coerente tra regione e regione. Ad esempio, Wii Sports veniva offerto insieme alla console in tutti i territori tranne che in Giappone, dove invece era venduto separatamente: le copie incluse assieme all’hardware contano come vendite effettive ed infatti Wii Sports è il gioco che ha venduto il maggior numero di copie per Wii, con ben 82.9 milioni su 101.63 milioni di console distribuite.

Non c’è dubbio che l’inclusione di Wii Sports all’interno di Wii abbia contribuito al successo iniziale della console, ma a questa decisione si è arrivati dopo diverse ed impegnative riunioni interne, come descritto da Reggie Fils-Aimé nel suo nuovo libro.

Reggie voleva fortemente questo bundle, anche se inizialmente il presidente Satoru Iwata aveva bocciato la proposta: “Nintendo non può dare via contenuto di valore in forma gratuita”. Questa idea di Fils-Aimé vide una controproposta di Miyamoto: durante uno degli incontri, Miyamoto presentò una versione iniziale di Wii Play come alternativa, ma a Reggie questa non sembrava “un’esperienza completa” (soprattutto se paragonata a Wii Sports) e suggerì invece, di venderla con il Wii Remote. Questo rifiuto generò una delle rare occasioni in cui Miyamoto si mostrò visibilmente scontento di una decisione presa. Ecco le parole dello stesso Reggie:

Quindi in quel momento Mike [Fukuda] ed io stavamo cercando di trovare un accordo su due bundle differenti, ed il miglior game designer del mondo non era contento. Il sorriso sempre presente e lo sguardo malizioso negli occhi di Mr. Miyamoto se n’erano andati. “Nessuno di voi comprende le difficoltà di creare un software con cui le persone amino giocare. Questo è un obiettivo verso cui tendiamo continuamente. Noi non regaliamo il nostro software,” disse Mr. Miyamoto.

Reggie Fils-Aimé

Sembra dunque che Iwata fu comunque colpito dalle proposte, pur riconoscendo che le strategie per il mercato occidentale dovevano differire dall’approccio utilizzato per il Giappone. Sebbene non fosse stato raggiunto l’accordo in quel meeting, entrambe le idee vennero poi approvate nei mesi successivi e, a posteriori, si sono rivelate come due ottime mosse.

Con questo racconto in particolare, sembra che Fils-Aimé voglia sottolineare la rarità delle situazioni di disaccordo all’interno di Nintendo, rispetto alle situazioni in cui si raggiungeva invece un compromesso o una condivisione delle idee. Soprattutto nel suo rapporto con Iwata le conversazioni di un certo peso erano gestite nel modo più corretto, ed il legame tra i due era forte.

La pratica del bundle non è stata così fortunata nel caso di Nintendo Land per il modello Deluxe di Wii U. Nintendo Switch, invece, non ha esperienze o giochi pre-installati, ma si è rivelato essere il successo di vendita maggiore dalla generazione Wii/DS.

Cosa ne pensate dell’inclusione di Wii Sports all’interno dell’originale Wii? Fu una delle ragioni che vi portò ad acquistare la console? Aveva ragione il buon Reggie?

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