“Questa non è la Nintendo che ho lasciato”
Stando a quanto condiviso da un lungo e dettagliato report condiviso dalla redazione di IGN, sembrerebbe che all’interno degli uffici di Nintendo of America non si respiri un clima molto piacevole. L’articolo riporta diverse interviste di ex dipendenti, i quali affermano di essere assolutamente insoddisfatti della propria esperienza lavorativa e accusano l’azienda di averli trattati come dipendenti di seconda classe.
In base a quanto raccontato, sembrerebbe esserci una grande disparità con i dipendenti a tempo pieno, che godrebbero di vari privilegi come accedere a strutture interne riservate (tra cui il Café Mario) e partecipare a eventi speciali. Il divario andrebbe quindi oltre le semplici differenze di retribuzione.
Alcuni dipendenti, nonostante gli anni che hanno lavorato per Nintendo of America, hanno segnalato di non aver mai avuto la possibilità di far carriera all’interno della società ed essere assunti a tempo pieno (nonostante vengano pubblicizzate molte posizioni di lavoro disponibili). Hanno anche dichiarato di ricevere forti critiche per qualche minuto di ritardo o anche solo per delle “semplici pause al bagno”.
Nel report si nota bene il contrasto tra le due categorie di lavoratori. I dipendenti a tempo pieno ammettono di essere particolarmente soddisfatti dei propri colleghi, delle tante agevolazioni offerte e della sicurezza del posto di lavoro. Al contrario, IGN spiega che i dipendenti esterni si sentono molto stressati a lavorare per Nintendo of America e hanno molte probabilità di lasciare il lavoro dopo meno di un anno.
Del report ne ha parlato anche Reggie Fils-Aime, ex presidente di Nintendo of America, in occasione di un’intervista col Washington Post, e ammette di esserne rimasto particolarmente colpito. “Questa non è la Nintendo che ho lasciato”, ha raccontato Reggie, “tenevamo abitualmente riunioni ed eventi con tutti i nostri dipendenti e associati, senza discriminazioni. Solo per fare un piccolo esempio, ero famoso per fare pranzi bimestrali e trimestrali con tutti i dipendenti. E i dipendenti esterni sono stati invitati tanto quanto i dipendenti a tempo pieno. Non abbiamo fatto distinzioni. Le notizie che sento mi colpiscono davvero perché questa non è la Nintendo che ho lasciato”.
Al momento Nintendo of America non ha ancora fornito nessuna risposta in merito alle accuse sollevate da IGN. Voi cosa ne pensate a riguardo?