O anche: davvero fanno ancora l’E3?
Adesso che è passata l’euforia da E3 è arrivato il momento di trarre le conclusioni e possiamo liberamente affermare che, se non abbiamo vinto l’E3, ci siamo sicuramente andati vicini. Il Direct messo in piedi da Nintendo è stato pieno di giochi, ma soprattutto, è stato pieno di giochi dedicato a noi: i fan di sempre, i giocatori incalliti, quelli che vogliono tutto, dalla A alla Z, lasciando per strada solo la F di Fifa 20.
Questo sempre ammesso che una competizione per vincere l’E3 ci sia. Magari no, ma senza dubbio se vai lì, ma anche se non vai lì, ci tieni quanto meno a fare bella figura. Questo vale per tutti, meno che per Nintendo probabilmente. Nintendo da ormai tanto tempo ha scelto la regia da casa, e visto i risultati non le si può dar torto. Pensate a confrontare questi risultati con quelli delle conferenze sul palco, perché la gente è infida, per una persona che si ricorda MiyaLink con Master Sword e sorrisone, ce ne sono 99 che citano il MiyaTrist con telecomando WiiMusicante.
Oltre a vedere in ottima salute e convincenti le solite IP, come Luigi’s Mansion 3 e Animal Crossing, e a soddisfare i palati di chi vuole giochi “meno nintendosi” come Astral Chain e Daemon X Machina, non sono di certo mancate le novità, con due calibri imponenti come No More Heroes 3 e il seguito di Breath of the Wild. E non nomino tutti gli altri, perché il recappone lo abbiamo già fatto e non è questa la sede giusta, era per far notare che oh, stavolta abbiamo spaccato. FINALMENTE!
Per quanto possiamo comunque essere felici di un futuro, sia prossimo che remoto, davvero glorioso per Nintendo Switch, è innegabile che “il natale del gaming” come siamo soliti definirlo, stia perdendo un po’ della sua magia. Mai come durante questo anno mi sono approcciato con stanchezza e poca aspettativa nei confronti delle varie conferenze, aspettando forse di più i meme al seguito che sarebbero arrivati ineluttabili come il pulviscolo ai bordi delle lenti di un paio di occhiali che novità videoludiche.
La “vera Big”, ovvero Sony, è mancata. Probabilmente però nessuno ne ha sentito la mancanza (a eccezione dei soliti aficionados), perché tanto i giochi in uscita su PS4 sono stati spalmati tra le varie conferenze, quindi anche chi ha una console brutta a casa (tipo me) poteva seguire con interesse. Forse il fatto che “quest’anno non si sente l’aria natalizia” è dovuto più al fatto che le conferenze che potevano spaccare (Bethesda e Ubisoft) e quella che doveva spaccare (Microsoft) non lo hanno fatto.
Se sul fronte dei servizi e dei titoli poco o nulla si può imputare alla casa di Redmond, è chiaro che l’utenza si aspettava qualcosa di epocale, con PS5 ancora fuori dai giochi. E ok, lo so che qua siamo su NintendOn e che non è propriamente elegante commentare gli altri ma dovete sapere che sto scrivendo coi gomiti perché ho ancora il facepalm per la presentazione di “Inserire nome aka project Scarlett”. Primi piani di ventole e condensatori a caso e gente che ha appena posato il narghilé sullo scaffale e vaneggia di potenza computazionaprestidigirizzazione incredibile. Come se non avessero già la console più potente sulla piazza e la gente gliene fregasse qualcosa. Contenti loro.
In tutto questo ho anche letto da qualche parte che Nintendo avrebbe perso un’occasione ghiotta per presentare il suo “nuovo” hardware. Cioè una mini-Switch. Ok, ma solo io trovo assurdo tutto? Trovo assurdo l’E3, e trovo assurdo Mini-Switch. Si fa un gran parlare in questi giorni di questa fantomatica revisione di Nintendo Switch, ma davvero si può avere così tanto hype per un risultato che probabilmente sarà modesto? Perché difficilmente la via percorsa sarà quella della cross-gen, con giochi che magari avranno prestazioni migliorate come nel caso di PS4/PS4Pro. Più probabilmente ci avvicineremo alla moda della nuova versione di smartphone, la stessa cosa dell’anno scorso, più compatta, cacciate fuori i soldi. Probabilmente i più furbi saranno quelli che sfrutteranno l’isteria di massa per reperire un Nintendo Switch usato a buon prezzo.
Trovo assurdo ormai anche l’E3. Un tempo era il polo aggregatore di un mondo non ancora connesso 24/7. Adesso si può vincere l’E3 stando a casa, come insegna Nintendo. La fiera è un carrozzone costoso che si rivela più utile per mandare qualche giornalista in viaggio di nozze ludiche che per l’intera industria. Si svolge in un periodo, quello estivo, in cui le uscite di grossi titoli sono sempre più rade, e in cui l’interesse dei giocatori stesso sembra focalizzarsi sui saldi di Steam e dell’Amazon Prime day che non sull’attesa del grosso titolo. Boicottata da EA, Nintendo, e Sony, questa fiera inizia a somigliare di più al cenone con familiari che non si guardano in faccia, che alla fatidica apertura dei regali, consapevoli però che tradizione è tradizione, pazienza, per continuare la metafora natalizia.
Un tempo in queste pagine virtuali si discuteva della decisione di abbandonare il format conferenza come un qualcosa di assurdo, oggi ci si chiede perché le altre non facciano altrettanto, visto che i risultati parlano chiaro. Così cambia l’industria, e cambiamo noi giocatori, un tempo abituati a cercarcele, le informazioni, ad andare sui forum, ad aprire dibattiti. Fino al punto in cui è l’informazione ad andare da te, a far suonare il tuo cellulare, a dirti CLICCA QUI CLICCA QUI CLICCA QUI, o altri titoli più clickbait ancora, a esploderti in faccia.
Da vecchio giocatore però, pur ammettendo l’ormai obsolescenza di una fiera fisica, in luogo di altre situazioni, devo affermare che mi dispiacerebbe se l’E3 scomparisse del tutto, o meglio: se scomparisse del tutto proprio questo periodo fatto di corse per pubblicare la news dell’ultimo minuto, e di risate in chat con amici, oltre che di ingrifamento prepotente per i giochi. Cioé Zelda BOTW 2 MADAFACAAAAAA! Vi rendete conto? Auspico quindi che il prossimo E3 sia un rilancio vero e proprio del gaming, e tra le nuove console di Microsoft e Sony, e le sorprese di Nintendo stavolta è l’Electronic Entertainment Expo 2020 a non dover sprecare il match point. Del resto ci sarà anche la doppia GDC, il Milan Games Week e tutto quello che vuoi, ma vuoi mettere Natale in confronto a Pasqua e Ferragosto? Siamo seri su!