Inazuma Eleven Go: Luce/Ombra – Recensione

Condividi l'articolo

Il primo grande cambiamento che salta all’occhio rispetto alla trilogia originale, è l’eliminazione totale dei combattimenti casuali.
Niente più scontri camminando per strada, tutti i nemici saranno visibili sulla mappa identificati da dei puntini rossi. Perfettamente evitabili, sono ora affrontabili a completa discrezione del giocatore, solo un numero esiguo proverà a tendere delle imboscate ma mai, senza conoscere la loro posizione. Un piccolo cambiamento nel gameplay che ha un impatto enorme sul titolo.
Nei precedenti episodi infatti, spesso l’esplorazione era compromessa dagli incontri casuali, a volte troppo frequenti e che richiedevano una certa spesa in termini di punti energia e punti tecnica e le possibilità, dopo poche battaglie, erano due: fuggire o ruotare i giocatori in squadra.
Il secondo grande cambiamento è la possibilità di accedere alla mappa e spostarsi tra le differenti aree in qualsiasi momento del gioco (tranne chiaramente durante le partite), senza limitazioni di alcun genere. Non ci sono inoltre grandi labirinti o zone da cui sia difficile uscire. In Inazuma Eleven Go, esplorare il Giappone è un puro piacere.

Ritorna l'allenamento mirato per aumentare le statistiche, con prove di forza in collaborazione con degli oleodotti
Ritorna l’allenamento mirato per aumentare le statistiche, con prove di forza in collaborazione con degli oleodotti

Completamente rivisitato il sistema d’ingaggio dei giocatori: avanzando nella storia e vincendo gli incontri si sbloccheranno dei talent-scout che, in cambio di punti carisma, venderanno le AmicoCard, veri e propri tesserini identificativi per ogni singolo giocatore presente nel titolo.
I talent-scout sono facilmente identificabili sulla mappa principale: il loro simbolo è un mazzo di carte di colore azzurro.
Per arruolare un nuovo membro nella squadra sarà necessario possedere la corrispettiva AmicoCard e soddisfare determinate condizioni richieste, indicate sul tesserino. Nella maggior parte dei casi bisognerà aver ingaggiato uno o più giocatori specifici ma a volte verranno richiesti equipaggiamenti, mosse speciali, fotografare alcuni paesaggi o oggetti particolari (azione eseguibile automaticamente con la pressione del tasto A all’apparire dell’apposita icona nei negozi o lungo le strade) o aver appreso argomenti di conversazione.
Parlando con gli npc è possibile approfondire trame secondarie o curiosità riguardo al mondo di gioco.

Il super parco che ospita la fase finale del Torneo Nazionale
Il super parco che ospita la fase finale del Torneo Nazionale. Si chiama Roulette, spostandosi da deserto a ghiaccio la morte è assicurata.

Ogni obiettivo indicato sull’AmicoCard è corredato di un indizio sulla sua locazione, che si tratti di un giocatore (gruppo di appartenenza), di un oggetto (dove trovarlo), di una foto o di un argomento.
Per ingaggiare i giocatori più forti è spesso necessario ottenerne altri prima, aumentando notevolmente il numero di componenti in squadra. Un sistema d’ingaggio nuovo e gratificante che garantisce notevoli soddisfazioni.
Nel gioco sono presenti tantissime nuove e vecchie conoscenze e il numero di calciatori arruolabili arriva a 1000, nella propria squadra invece, è possibile averne fino a 112.

Potrebbero interessarti