Da musicista, di tutte le abitudini messe in stand-by dalla pandemia in atto quella che impoverisce maggiormente le mie giornate è la mancanza dei concerti. Certo, la musica è magica sempre, già non appena sfiora le nostre orecchie e il nostro spirito, ma chi frequenta i live, sopra e sotto al palco, potrà assicurarvi che tutto di quel mondo appare ora come un miraggio, una realtà inverosimile: la calca, il sudore, la notte, i volumi esagerati, tutti elementi momentaneamente sospesi. Ma prima o poi torneremo a quella vita, e faremo più casino di prima, è assicurato.
Mentre questo pensiero giace in stand-by nella mia testa ininterrottamente da qualche mese, la redazione mi affida il nuovo titolo di Harmonix Music Systems, il team di Boston dietro a brand celeberrimi come Guitar Hero e Rock Band. Stringo allora in mano i Joy-Con e lascio che il sound mi trascini ancora una volta, l’ennesima, comunque la prima di un’infinità. Giochiamo con la musica.

In Fuser il meccanismo ludico è quello della console da dj, da adoperare attraverso il pad. Dopo aver creato il nostro personaggio può iniziare la Campagna: nel ruolo di un disc jockey emergente, saremo ingaggiati da un promoter per esibirci in festival da migliaia di partecipanti. Questa modalità storia, che è composta da 38 livelli divisi in 6 sezioni – corrispondenti a 6 festival, ognuno organizzato da un differente promoter -, altro non è che un modo dinamico per apprendere i comandi di gioco, un lungo tutorial che scorre piacevolmente mentre prendiamo familiarità col gameplay e passiamo da opener a headliner.
A dispetto della mancanza di periferiche che simulino gli strumenti musicali come accadeva in Guiter Hero e Rock Band, giocare con il pad della console è inaspettatamente efficace. In pratica, una volta selezionata la tracklist, dovremo eseguire dei mix a tempo, usando varie funzioni ed effetti; ogni brano metterà a disposizione 4 tracce audio e su quelle ci muoveremo tra cambi dischi, cambio tonalità, fade in, fade out e via discorrendo, il tutto rigorosamente senza perdere il ritmo, of course. Già dopo poche partite saremo capaci di coordinare la levetta sinistra (in funzione di cursore) con gli altri pulsanti del pad e con le numerose opzioni su schermo. In modalità Campagna poi, questa danza di dita dovrà tenere conto non solo del proprio gusto musicale, ma anche delle richieste del pubblico e del promoter, per evitare che la barra di gradimento arrivi a zero causando la fine della partita.
Questi meccanismi risultano inaspettatamente comodi, anche se una certa macchinosità del cursore potrebbe essere percepita. Inoltre, quando si saranno apprese tutte le azioni il pad potrebbe dare l’impressione di essere insufficiente, una manciata di bottoni a gestire una valanga di funzioni e a seguire delle istruzioni che in alcuni casi sarebbero potute essere più chiare – e comunque, anche in questo caso il Joy-Con, con Comfort Grip o meno, si conferma un controller di scarsa comodità. In definitiva, un supporto fisico avrebbe sicuramente giovato all’esperienza ludica, che resta comunque assolutamente coinvolgente e divertente anche senza.

Un gioco simile richiede che la realizzazione tecnica sia quanto di più vicino alla perfezione. Fuser non delude: sufficientemente fluido e funzionale allo scopo dal punto di vista grafico – sebbene il pensiero che sulle altre console giri meglio sia migliore rimane -, doppiato in italiano, rapido in quasi tutti i caricamenti, e ovviamente sorretto da una buona resa audio, su casse, in cuffie e che non sfigura neanche dagli altoparlanti di Switch in modalità portatile. Non manca tuttavia qualche rallentamento in game, fenomeno limitato al video ma che comunque può influenzare la partita per qualche secondo.
La collezione di brani disponibili può essere ampliata acquisendone altri col salire di livello, oppure attraverso acquisti in game, funzione quest’ultima non ancora attivata nell’eShop nel momento in cui scrivo. La selezione – si parla di oltre 100 brani – si concentra com’era prevedibile sui macrogeneri dance, hip hop e pop, ma non mancano tracce country o di band appartenenti ad altri contesti, come gli imprescindibili Pixies, per dirne una.
Altri elementi da acquisire coi punti di gioco sono quelli riguardanti l’aspetto visivo, relativi non solo al proprio outfit ma anche alla presenza scenica: luci, fuochi d’artificio, effetti di fuoco e di luci, saremo noi a impostare l’impatto estetico del nostro show. E questo è senz’altro un ulteriore pregio del gioco di Harmonix Music Systems, l’attenzione ad alcuni dei dettagli non musicali di uno spettacolo dal vivo.

Dicevamo che la campagna è un escamotage utile a diventare dj da Joy-Con provetti per poi perdersi nelle altre numerose modalità. Queste purtroppo non sono state visionabili in sede di recensione in quanto non ancora tutte attive, ma con evidenza traspare la natura social del gioco.
In Freestyle avremo la possibilità di giocare a mixare liberamente, anche in co-op, partecipando a uno show pubblico o privato o assistendo a uno. Battaglie ci metterà di fronte ad altri dj da sfidare, e lì la capacità di gioco si sposta più sulle abilità con gaming pad alla mano che su quelle prettamente musicali. Molto interessante infine la modalità Social, vero e proprio hub di Fuser dove verremo aggiornati su eventi, attività, nuovi mix, in connessione coi giocatori di tutto il mondo.
Qui risiede un grande valore di Fuser: quello di essere un titolo musicale che non dimentica quasi mai di esserlo, che ci consente tanto di giocare quanto di ascoltare la musica, e che pone l’accento sulla componente comunitaria, che è lo spirito dei festival e in generale della parte della musica più intrecciata al pubblico.

L’esperienza e il talento di Harmonix Music Systems si vedono tutti in Fuser, un gioco musicale che riesce ad essere efficace col solo utilizzo del joypad. Certo, una periferica alla Guitar Hero avrebbe offerto un’esperienza diversa, ma Fuser funziona alla grande, cura i dettagli anche extramusicali, e ci si ritrova senza scampo a giocare in piedi muovendosi a tempo.
Un ottimo titolo per chi ama gli ambienti dei festival più commerciali ma non solo, disponibile sia in edizione fisica che su eShop al prezzo di lancio di euro 69,99.