Compagnie unite per un mercato libero
Sono in molte le compagnie contrarie alle tasse sul mercato cinese, fortemente volute dal presidente Donald Trump. Tra queste spiccano Apple, Nintendo, Microsoft e Sony.
Soprattutto le ultime tre vedono il 96% dei videogiochi importati in America direttamente dalla Cina e con questa nuova manovra i costi di produzione e probabilmente anche quelli di smistamento finirebbero inevitabilmente con l’aumentare. Il volere di Trump potrebbe intaccare persino gli sviluppatori se il mercato console dovesse subire rallentamenti — meno console vendute significherebbe meno giochi distribuiti tra gli utenti.
Ecco una parte del commento pubblico delle compagnie:
Un cambiamento per ogni singolo fornitore deve essere controllato con attenzione per mitigare i rischi relativi alla qualità del prodotto, all’inaffidabilità e alla sicurezza dei consumatori. Le tasse porterebbero ad un importante disgregamento del nostro business e aggiungerebbero costi significativi che abbasserebbero le vendite di videogiochi e console e i giochi e i servizi che incidono sul profitto di questo settore del mercato.
Insomma, l’intera industria del gaming non sembra affatto contenta di questa nuova manovra e i motivi sembrano più che comprensibili. Speriamo che Trump faccia un passo indietro per andare incontro a tutte quelle aziende che verrebbero inevitabilmente colpite nel lungo e nel breve periodo.