Un progetto cancellato di Koizumi ha influito molto sullo sviluppo di Majora’s Mask

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L’imminente uscita del remake di Majora’s Mask su 3DS, oltre a deliziare i palati di noi giocatori, ha l’effetto di far aprire il cassetto dei ricordi: spuntano così interessanti aneddoti relativi all’epoca dello sviluppo del gioco originale per Nintendo 64.

Molto interessante, e sconosciuto ai più, è quello riportato dal sito tedesco Nintendo-Online, che spiega come lo sviluppo di The Legend of Zelda: Majora’s Mask sia stato influenzato da alcune idee relative a un progetto cancellato di Yoshiaki Koizumi.

Dopo lo sviluppo di Ocarina of Time, Koizumi, co-director del progetto, si mise al lavoro su un nuovo gioco, probabilmente verso la fine del 1998.  Il progetto, un gioco completamente nuovo, era una sorta di board game, incentrato sulla dinamica guardie e ladri: il giocatore aveva il compito di catturare un ladro nel giro di una settimana, ovvero un’ora di gioco reale.

Poco dopo l’inizio dello sviluppo però, su volere di Miyamoto e Aonuma, Koizumi fu trasferito nel team di Majora’s Mask (sempre come co-director): il suo progetto fu così cancellato (a spanne nella prima metà del 1999) e non fu mai più riportato in auge. Tuttavia alcune delle idee che Koizumi voleva implementare nel progetto furono poi trasferite in Majora’s Mask, una su tutte (che poi è l’idea portante del gioco) è il ciclo dei tre giorni.

A tal proposito, pare proprio che l’idea originale prevedesse un ciclo di sette giorni per portare a termine il gioco, ma gli strettissimi tempi di sviluppo (il gioco doveva essere completato in un anno) hanno obbligato il team a ridurre a tre giorni.

Chissà quante idee interessanti sono state tagliate a causa del rush nella creazione del gioco, anche se un ciclo di sette giorni avrebbe di fatto complicato ulteriormente le cose!

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