Fantasy Life – Recensione

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Tutti gli elementi descritti finora sembrano caratterizzare un classico RPG, ed in effetti Fantasy Life per molti aspetti lo è, pur non offrendo la complessità di titoli che sono rappresentanti del genere.

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Non ci sono poi numerosissimi diversi oggetti equipaggiabili, le statistiche da gestire non sono tante e non esiste un albero delle abilità da scegliere alternativamente livellando.

Ciò nonostante, la possibilità di alternare i vari lavori dona freschezza e varietà al gameplay, nonché genera la necessità di gestire bene la distribuzione dei punti nelle varie statistiche, perché intuitivamente lavorare, ad esempio, come mago richiede alte statistiche in intelligenza e concentrazione, mentre  un fabbro avrà bisogno di molti punti nella forza fisica.

Oltre ai, prevalenti, elementi di un gioco di ruolo, Fantasy Life possiede anche altro.

Durante la storia abbiamo la possibilità di arredare la nostra casa, che all’inizio è solo una piccola mansarda, ma andando avanti può diventare una casetta di legno o persino una villa.

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Possiamo anche comprare case nelle varie città: nonostante siano piuttosto costose, questo può rivelarsi un investimento davvero proficuo, perché ci fornisce la possibilità di teletrasportarci istantaneamente in qualsiasi casa possediamo, e lì curarci dormendo o salvare il gioco.

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Ci sono numerosi set di mobili tra cui scegliere, e di alcuni possiamo anche scegliere di cambiare il colore: il risultato sono decine di diverse combinazioni di arredamento, di certo non numerose quanto in giochi come Animal Crossing, ma comunque abbastanza estese per farci venire voglia di passare un po’ di tempo a sistemare casa.

Possiamo, inoltre, adottare dei cuccioli sfruttando il nostro bonus felicità, dare loro dei nomi e tenerli in casa o portarli con noi nelle varie avventure.

Per ora la scelta è limitata tra cani e gatti, di diverse razze e colori, ma con il DLC disponibile al lancio sarà possibile prendere con noi anche un draghetto o un uccellino.

Pur non essendo un elemento essenziale nel gioco, è un’altra piacevole aggiunta, ed è molto divertente esplorare portandosi dietro uno o due animaletti combattivi.

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Per quanto riguarda l’interazione con gli npc, il gioco è davvero ben curato: durante il nostro viaggio incontriamo tantissimi personaggi, con i quali è possibile interagire più o meno a seconda della loro rilevanza. Molti di loro hanno storie interessanti, ed alcuni sono reclutabili nel nostro gruppo, per seguirci ed aiutarci nelle varie missioni.

Se siamo fragili pescatori, assoldare con noi un massiccio cavaliere oscuro potrebbe essere un’ottima idea per proteggerci dai nemici e pescare indisturbati in un laghetto circondato da pericoli!

L’adattamento di dialoghi e nomi è veramente ottimo, appare anche migliore e più ispirato della versione inglese. Questa non è certo una novità per gli appassionati dei giochi Level-5: anche la saga del Professor Layton presenta spesso personaggi con nomi buffi o che ci regalano inaspettati giochi di parole.

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La cura degli ambienti e delle musiche è, allo stesso modo, eccelsa. Non c’è un singolo scorcio che non sia ben caratterizzato, e i brani musicali che ci accompagnano, alcuni persino cantati, sono piacevoli e restano in testa a lungo.

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Non riuscirete facilmente a liberarvi della musichetta dei boss incontrati per strada, o del tema del picco nevoso!

D’altronde una simile qualità era attesa, dato che le musiche sono state composte da Nobuo Uematsu, celebre per il suo lavoro nei Final Fantasy (e non solo).

Come ciliegina sulla torta, il gioco ci permette di collaborare con gli amici sul nostro 3DS, giocando in co-op locale o online. È possibile formare gruppi di 3 persone, affrontare insieme i vari nemici guadagnando esperienza e anche raccogliere bottini vari, nonché scambiarsi oggetti lasciandoli in un baule.

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Da segnalare inoltre la presenza di tre save-slot utilizzabili.

Passando ai tasti dolenti, possiamo notare che non tutti debbano necessariamente apprezzare l’atmosfera scanzonata e un po’ bambinesca del titolo, preferendo magari trame più mature e diversamente caratterizzate.

Fantasy Life è in fondo un gioco dove la felicità e il divertimento sono elementi fondamentali: ci sono situazioni ed avvenimenti un po’ più tetri, ma in generale il lieto fine è dietro l’angolo, e tutto è colorato e gioioso.

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È inoltre palese che tutti i combattimenti delle missioni della trama siano incredibilmente facili, poiché progettati per essere affrontabili qualsiasi sia la classe scelta: anche un sarto deve poter finire il gioco senza cambiare necessariamente mestiere.

Questo elemento potrebbe essere visto come un punto di forza ma anche come un difetto, da chi si aspetta un maggior coinvolgimento nelle boss-fight legate alla storia e, magari un gran finale con un nemico potentissimo ed infido.

Le vere battaglie difficili sono tutte al di fuori dalla trama, tutte facoltative ed evitabili.

Nella co-op online avrebbe inoltre fatto comodo una chat vocale, o comunque un sistema per comunicare più agevole di quello presente: scrivere messaggi è lungo e laborioso e può risultare difficile accordarsi sul dove andare. Molto meglio deciderlo prima di iniziare a giocare.

Nonostante questi piccoli difetti, Fantasy Life rimane un gioco assolutamente da provare per gli appassionati del genere, e anche per chi voglia avvicinarsi agli rpg iniziando da un titolo semplice ma con molto da offrire.

Immergetevi nella storia, respirate l’atmosfera gioiosa e godete ogni piccolo dettaglio, perché il gioco ne è pieno e saprà ricompensare le vostre ore passate ad esplorarlo.

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