Il gioco intrappolato. Il creatore di Final Fantasy lasciò Square nel 2004, andando a fondare Mistwalker. Da quel momento ha lavorato alle opere più disparate, libero di fare un po’ quel che voleva. Blue Dragon nel 2006 per Xbox 360. Lost Odyssey, ancora per Xbox 360. The Last Story su Wii. Terra Battle su Android e iOS. Per poi arrivare a Fantasian. Un JRPG classico. Una sorta di ultimo lavoro dove i due turboanziani Sakaguchi e Uematsu unisconole forze per un’ultima grande opera.
Uscito su iOS, su Apple Arcade nel 2021. In due parti. Senza speranza di lasciare quell’ambiente. Sino a quando, in un accordo con Square Enix, il titolo arriva finalmente il 5 Dicembre 2024 su tutte le piattaforme moderne. Siamo di fronte davvero al lascito di personaggi protagonisti della scena jrpg per anni, oppure si tratta di un folle delirio di anziani imbevuti di Sakè?

Fantasian è spesso chiamto Diorama RPG, per il suo utilizzo di scenari costruiti come diorami dove i protagonisti si muovono. Ne sono stati realizzati 150 da diverse aziende giapponesi. L’effetto è una versione massimizzata delle città dei Bravely Default per chi ci avesse giocato. Qui ritornano nella loro risoluzione originale, non più compressa all’inverosimile per poter girare su iOS. Questa versione Neo Dimension ha diverse caratteristiche aggiuntive. Il doppiaggio in Inglese e Giapponese ad esempio. Ma anche una difficoltà completamente rivista verso il basso. La difficoltà originale ora è la “Hard”, con la “Normal” che rappresenta il nuovo bilanciamento. ED HO BOY, anche a Normale questo titolo picchia forte.
Ci troviamo di fronte ad un’avventura dall’incipit classico. Protagonista smemorato. Magitecnologia. Un mondo mai veramente ben definito, esistono solo i luoghi di interesse per la storia. Di un potente destino che unisce tutto il party che dovrà arrestare il cattivo dal look osceno di turno.

Giocare all’introduzione di Fantasian Neo Dimension è stato come guidare una Golf. Mi sono sentito a casa. Stavo giocando ad un Final Fantasy. Ad un Final fantasy che però quando ti distrai o ti dimentichi di farmare un attimo ti prende a schiaffi fortissimo.
Effettivamente la difficoltà è abbastanza alta, anche nella nuova modalità normale introdotta proprio in questa versione. Perché il gioco è difficile? Principalmente perché i boss, oltre a picchiare come un armadio a tre ante svedese, ragionano a gimmick. Ognuno ha un pattern da imparare, una serie di trucchetti che sfodera per avere la meglio. Alcuni saranno delle bombe ad orologeria, chiedendovi di riuscire a mettere quanti più danni possibili nel minor tempo. Altri saranno delle prove di durata, facendovi usare ogni possibile buff e debuff sperando di avere abbastanza pozioni. Quindi serve usare la testa oltre a cercare un vantaggio meramente numerico.

La differenza matematica che incorre in anche solo 1 livello in più può aiutare molto in battaglia sia chiaro. Ed il gioco gestisce gli incontri casuali in modo abbastanza furbo. Poco dopo l’inizio del gioco si entrerà in possesso di un oggetto che permette di salvare in una dimensione alternativa gli incontri casuali fino ad un limite massimo. In questo modo l’esplorazione è molto più scorrevole. Allo stesso tempo, affrontare tutti i nemici accumulati alla volta viene fatto con condizioni di vantaggio, con bonus che danno una mano a completare il tutto più velocemente possibile. L’ho trovato una buona trovata per gestire il grind.
Ed alla fine il gameplay ingaggia bene. Combattere ed avere la meglio è galvanizzante, così come ottimizzare le azioni da eseguire nella sequenza dei turni, sempre ben visibile nella schermata di battaglia.
Dove Fantasian Neo Dimension è un po’ inconsistente è nella struttura, ritmo della narrativa e nella qualità dei personaggi. La qualità complessiva è direi mediamente alta, ma è fatta di valli e picchi. Partiamo dalla narrativa e dal suo ritmo. Il gioco originale fu rilasciato in 2 parti. ora abbiamo la fortuna di viverlo come un tutt’uno ma questa divisione è talmente netta che è tangibile. La prima parte è lineare, guidata, un susseguirsi di momenti di trama, un’introduzione a tutte le meccaniche. Dura tra le 10 e le 20 ore a seconda della vostra velocità nell’assorbire il gioco. Un crescendo di informazioni, sembra che la storia stia per risolversi. Poi il tutto subisce una battuta d’arresto e si sposta ad un approccio non lineare ad obiettivi multipli, con un rallentamento complessivo di momenti dalla forte emozione.

Le sidequest si moltiplicano vertiginosamente. Si è presi dalla paralisi di cosa fare. Fortunatamente c’è un livello consigliato per affrontare le sfide e questo ci da una sorta di percorso. Ma bisogna comunque parlare, scoprire, cercare, esplorare. Che è per certi versi rinfrescante nel panorama jrpg, ma come dicevo, arriva dopo un incipit opposto che non ci prepara minimamente.
L’ultimo punto nominato qualche paragrafo prima riguarda i comprimari. Sono scritti. Questo posso dire. Dialoghi cringe in alcune scene, ok in altre. Nulla da ricordare, nulla che sorprende per l’eternità. Non offende. È funzionale. E forse per un jrpg che dovrebbe essere uno degli ultimi progetti, si potrebbe volere di più.
Alla fine se dobbiamo condensare il tutto, ci troviamo di fronte ad un jrpg mobile, per chi preferisce il gameplay e la sfida alla storia. E questo compito riesce ad asservirlo bene. Se invece siete giocatori che preferiscono l’approccio opposto, questo prodotto potrebbe non essere tra le scelte migliori.