Ma ci sono anche dei complici
Non è la prima volta che sentiamo parlare di salvataggi “hackerati” scaricabili per i giochi Nintendo, ma raramente capita di sentire di una persona che offre un simile servizio a pagamento.
La storia è iniziata lo scorso aprile, quando un certo Ichimin Sho, un 27enne di origini cinesi, pubblicizza su un sito di e-commerce giapponese un certo salvataggio chiamato “ultimate save data” di The Legend of Zelda: Breath of the Wild.
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Questo salvataggio non aveva nulla di “definitivo” come recitava il nome, ma si trattava semplicemente di dati modificati, e veniva offerto all’acquirente di inserire all’interno dello stesso salvataggio qualsiasi cambiamento richiesto: da statistiche migliorate, ad abilità già sbloccate, fino al completamente del gioco già raggiunto. Il prezzo di tale servizio sarebbe stato di 3500 yen (ovvero poco meno di 27€), e Sho è stato in grado di guadagnare con questo metodo fino a che, un giorno, uno dei suoi acquirenti si rivelò essere la Polizia della Prefettura di Niigata, dichiarandolo in arresto.
Si è venuto a scoprire che l’attivita di Sho era iniziata già nel dicembre del 2019, guadagnando in questo tempo più di 10 milioni di yen. La violazione per cui Sho è stato accusato è di “aver fornito servizi a pagamento per aggirare restrizioni tecniche poste sullo Switch da Nintendo”, dato che il ragazzo si è limitato solo a vendere il prodotto. Il creatore dei salvataggi è un’altra persona, un complice di cui ancora non si conosce l’identità.
Che ne pensate di questa storia? Avete mai visto qualcuno vendere salvataggi illegali su internet?