Per “veri” golfisti
Per assurdo, le console una volta avevano molte più periferiche bizzarre rispetto ad oggi: periferiche spesso decise a superare i confini della grafica 8 e 16 bit per riproporre esperienze (per l’epoca) realistiche.
Una di queste è la misconosciuta Miya 2000 per NES: una complessa struttura pensata per rendere più immersive le partite a Jack Nicklaus’ greatest 18 Holes of Major Championship Golf. Questo era chiaramente un grande limite: il congegno brevettato e messo in vendita da Miya Epoch, praticamente, funzionava con un solo e unico software, oltretutto non proprietario.
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Quantomeno, ne valeva la pena? Non conosciamo il prezzo di vendita dell’epoca (stiamo parlando del 1991), ma sicuramente era un gadget sfizioso, poiché piuttosto complesso. Una volta connesso alla corrente (o alimentato tramite quattro batterie AA) e collegato ad entrambe le porte pad del NES, alloggiava comodamente lo stesso joypad della console, che fungeva per tutte le operazioni di selezione e i menù.
Il device entrava in funzione al momento del tiro: un gancio teneva una pallina, mentre una vera mazza di ferro era utilizzata per lo swing. Il computer interno dell’apparecchio, a quel punto, era in grado di calcolare la presunta forza d’impatto, la velocità che la pallina avrebbe preso nella realtà, l’angolo di battuta e la traiettoria di tiro, riportandole poi al software e mostrando in gioco il risultato.
Il tutto, prendendo le basi da uno strumento stand alone già esistente, il Miya Shot Analyzer, su cui è stata (ri)costruita l’impalcatura videoludica. Una periferica davvero curiosa, a suo modo affascinante, ma che chiaramente non aveva mercato: davvero strano che sia arrivata fino alla vendita!