In redazione la sfida è già iniziata
I cerchietti sul calendario aumentano sempre di più, Super Smash Bros. Utimate si sta facendo attendere e in redazione la febbre da Smash sta già salendo alle stelle. Tra chi sa già con chi si addentrerà nel picchiaduro Nintendo, chi vuole sperimentare e chi non ha mai provato un capitolo della serie (male!), abbiamo cominciato a pensare a come è stata la nostra prima volta – con Super Smash Bros. ovviamente – .
Chi ci ha fatto innamorare della serie? Con quale capitolo abbiamo iniziato? Perché proprio quel personaggio? Risposte che i giocatori più accaniti di noi hanno dato scavando nel passato… in attesa del futuro, fortunatamente molto prossimo.
Damiano
Sono un tipo semplice (e un po’ banalotto): datemi Mario e sono contento. Nei primi due capitoli della serie mi sono fin da subito legato all’idraulico baffuto; il mio amore per il personaggio e il suo essere equilibrato mi ha trascinato all’interno di questa nuova realtà senza dover affrontare l’impatto di un gameplay così nuovo.
In Melee ho anche dato più di un’occasione a Mewtwo, che con i suoi poteri psichici e possibilità di teletrasportarsi mi dava un senso di onnipotenza assurda. Ancora ricordo le tantissime sfide nella modalità “allenamento” in cui impostavo la CPU a difficile (Pikachu, Pichu e Jigglypuff) contro di me, nello stadio Pokèmon con soli strumenti Poké Ball. Perché la modalità allenamento? Perché diminuivo la velocità e zoomavo su di me in modo da poter ammirare il caricamento di Palla Ombra e il suo lancio in slow motion, roba da malati insomma.

Poi è arrivato Brawl con l’introduzione di tanti nuovi lottatori, tra cui Sonic. Così come successo con Mario all’epoca, è stato amore a prima vista. Non solo perché amo il personaggio, ma per la sua capacità di attaccare i nemici velocemente e ripetutamente senza dare scampo agli avversari – almeno finché non mi trovo di fronte qualche pro che con due attacchi mi scaraventa dall’altra parte dello stage – . Nei picchiaduro ho sempre prediletto i personaggi veloci e “deboli” a discapito di quelli lenti e potenti, quindi quale miglior personaggio del porcospino blu? Arriviamo a Sm4sh, e qui il numero di lottatori che inizio a provare è altissimo. Non solo i già rodati Mario, Mewtwo e Sonic, ma anche Shulk che con i poteri della Monade e il contrattacco era davvero imprevedibile. Un amore improvviso anche per Fox, per il motivo citato prima per Sonic: velocità e varietà di attacchi.
Ma alla fine il contatore di ore e le statistiche riportavano sempre un unico vincitore: Mario. La sua versatilità, il poter tenere a bada gli avversari con le palle infuocate, sfruttare lo Splac 3000 per “trollare” gli avversari e non farli tornare sul ring e la cappa per rispedire al mittente tutto ciò che gli viene tirato contro. Mario è Mario.
Super Smash Bros. Ultimate mi metterà davvero di fronte ad una scelta immensa di personaggi e già so che l’Inkling mi regalerà tante soddisfazioni, ma il richiamo dell’uomo baffuto non tarderà a farsi sentire.
Riccardo
I primi Smash Bros. non avevano tantissimi personaggi, quindi sfruttai sul primo e su Melee Link, l’eroe dalla tunica verde. Mi piaceva il suo kit tuttofare e flessibile. La possibilità di tirare bombe, frecciate e boomerangate ai lati della battaglia per dare fastidio per poi inserirmi a tirare spadate in bocca alla gente, era uno stile che ben si adattava al me di allora. Poi erano tempi giovani, da inesperto del mondo videoludico, quando ancora credevo che Zelda fosse un bel gioco, quindi mi sentivo legato a Link.

Poi i miei riflessi iniziarono a vacillare, diventando sempre più paragonabili a quelli di una lumaca intenta a tornare a casa con una borsa della spesa ed una confezione di acqua naturale da 2 litri a bottiglia. Con Brawl trovai quindi la mia pace dei sensi in un personaggio in particolare: Ike. Lento, metodico, quasi goffo in mezzo a tutti gli altri personaggi e con una possibilità di salvarsi se buttato fuori abbastanza ridicola. Ma ogni sua mazzata era come un treno merci carico che ti arrivava dritto in fronte. BLAM fuori dallo stage. Il mio incedere lento sullo stage caotico era visto con puro terrore perché una mia mazzata poteva segnare la fine di un povero malcapitato.
Sul capitolo Wii U ho giocato in modo sporadico da amici, sempre su Ike. Nella prova alla Milan Gamesweek ho visto il nuovo Ike decisamente più agile e veloce, ma comunque con la sua potenza di mazzata. Direi che a naso, continuerà ad essere il mio main. Anche perché Path of Radiance, il gioco dal quale proviene, è uno dei miei giochi preferiti di sempre, abbandonarlo sarebbe fargli un torto.
Francesco
Saltando a piè pari il capitolo per Nintendo 64 che non ho mai avuto modo di provare, a partire da Super Smash Bros. Melee il mio roster di lottatori è sempre stato molto più dedicato al divertimento che al competitivo puro. Motivo per cui il personaggio che ricordo aver usato la priva volta è stato Donkey Kong. Lui era un po’ come me: corpulento, forzuto, affamato e anche un po’ incazzato. Dopo lunghi mesi passati a sfidare i quattro amici di sempre e perdere sonoramente contro uno di loro e il suo Marth, ho mollato Donkey Kong come main. Poi c’è stato Captain Falcon. Ora lui sì che aveva tutto, la struttura, il piede veloce, sapeva affondare, sapeva incassare, andare alla carica (chi coglie la citazione ha avuto un’infanzia felice). Era veloce il giusto, letale con il suo Falcon Punch e tirava dei Falcon Kick che facevano male davvero.

Tutto sembrava andare bene finché arrivò Super Smash Bros. Brawl nel quale il povero capitano era cambiato e aveva perso la sua efficacia e quasi le prendeva perfino da Jigglypuff. E in quel marasma di tantissimi lottatori mi fu difficile trovare il mio campione e mi divertii a provarli tutti, preferendo oltre ai miei main soprattutto il pesante e potente Ganondorf. Con quest’ultimo è rimasto memorabile mia mente un calcione rifilato ad un povero Marth (sempre lui) che lo fece finire nella bocca del Coleto Rosso della serie Pikmin il quale, serrando un istante dopo le fauci, lo annientò senza pietà. Ancora oggi l’azione più epica mai realizzata da me su Smash.
Infine arrivò Super Smash Bros. per Wii U. I tempi erano diversi, le partite in compagnia sempre meno. In quella versione, per me senza DLC e quindi senza Bayonetta, ci furono Shulk e la sua Monade a darmi soddisfazioni. Non ho mai nascosto la mia passione per la serie Xenoblade Chronicles ma anche in Smash Shulk si difendeva bene con il suo contrattacco implacabile.
Cosa userò nel nuovo Super Smash Bros. Ultimate? Di certo darò una chance a tutti i personaggi, anche se i classici sono duri a morire.
Simone
Non sono mai stato un super appassionato dei titoli picchiaduro. Ogni tanto provo a comprarne uno, lo gioco per qualche ora e puntualmente rimane nella mia libreria di giochi a far bella presenza. Ma Super Smash Bros. ha quasi una posizione speciale nel mio cuore, conquistata solo negli ultimi anni grazie al capitolo per Wii U e Nintendo 3DS. Il suo roster mi ha lasciato perplesso inizialmente. Come si faceva a scegliere in mezzo a così tanti personaggi, così diversi tra loro? E soprattutto, dovevo scegliere in base alla forza reale del personaggio, oppure solo al mio gusto personale?

Ed ecco che è venuta in mio soccorso Bayonetta. Protagonista dell’omonima serie che tanto avevo amato proprio grazie a Wii U in entrambi i suoi splendidi capitoli, la strega di Umbra è un personaggio tanto potente (odiato anche per questo dalla community) quanto intrigante da usare. Il divertimento che porta durante le battaglie è assolutamente alto, quasi pari al livello di scompiglio che può causare nel bel mezzo del combattimento.
Attraverso esperienze diverse, Super Smash Bros. è entrato nel cuore di tutti, in un modo o nell’altro. Che Super Smash Bros. Ultimate riesca a convincere anche chi fino ad ora non ha mai giocato un titolo della serie? Con Nintendo Switch tutto è possibile!