La caccia non è per pivelli (forse)
Monster Hunter Generations Ultimate è pronto a scaraventarsi sui nostri Nintendo Switch come farebbe il temibile Valstrax, nuovo mostro che campeggia sulla copertina del gioco: in pratica si mostrerà con grande fascino, colpirà il giocatore per la sua estetica e i suoi movimenti per poi colpire a sorpresa e fare strage. Senza pietà.
Perché da sempre la serie Capcom purtroppo è così, un titolo molto “hardcore” (nel senso reale del termine) che richiede tanta pazienza e dedizione per essere portato al limite. La demo da poco approdata sullo store è un antipasto interessante per i fan della serie – data la presenza del sopracitato Valstrax – ma forse non rappresenta il modo migliore per i neofiti di approcciare questa serie di nicchia divenuta successo mondiale grazie a Monster Hunter World.
La fama del franchise, la curiosità per un genere ancora assente sulla console e l’entusiasmo dei fan (che di sicuro fa effetto) potrebbero portare molti giocatori a valutare l’acquisto, utilizzando la demo come “test” per capire se può valere la pena investire i sudati risparmi.
Ecco dunque una serie di consigli che possono aiutare a affrontare quello che sembra un muro invalicabile, ovvero il primo impatto con Monster Hunter e le sue meccaniche elaborate e severe. Iniziamo!
Non è un gioco fatto per funzionare subito, anzi
Uno dei motivi più comuni per cui si intraprende un’attività e poi la si molla piuttosto in fretta è la mancanza di gratificazione che ci pervade se non ci dimostriamo abbastanza bravi nell’immediato: “Non fa per me”, “È troppo difficile”, “Non è realizzato bene”, etc. Tutte queste considerazioni, che facciamo inconsciamente, ci convincono che ciò che stiamo facendo non sia meritevole del nostro tempo.
Peggio ancora, a volte la nostra incapacità (dovuta al necessario periodo di rodaggio/allenamento prima di ottenere risultati) si mette di traverso e amplifica ogni sensazione negativa, costruendo una inattacabile linea di accusa che condanna ciò che stiamo facendo a una vita di oblio. Dopo tutto… perché perdere tempo in qualcosa che non ci soddisfa?
E così è anche Monster Hunter Generatiosn Ultimate, un titolo in cui è complesso padroneggiare anche solo il sistema di movimento e di “lock” dei nemici, in cui correre e rinfoderare l’arma è opera di tempismo e dinamicità. Laddove Monster Hunter World ha introdotto una serie sconfinata di semplificazioni e alleggerimenti al sistema di controllo, Monster Hunter Generations Ultimate è l’ultimo rappresentante di una struttura abbastanza rigida e rifinita nel corso degli anni. Rifinita ma mai rivoluzionata davvero prima dell’approdo a PS4, One e PC.
Per questo armatevi di tanta pazienza e non fatevi abbattere, è normale che all’inizio le cose non vadano propriamente al meglio. Iniziate dalle basi, guardare le configurazioni alternative e fate delle prove.
Nel gioco il tutorial c’è, eccome, solo non è “for dummies”
Sebbene non si arrivi ai livelli di una premurosa badante che veglia su ogni nostro passo, anche in Monster Hunter Generations Ultimate nella fase iniziale avremo modo di compiere azioni molto semplici per entrare nelle dinamiche di gioco e scoprire, passo passo, ogni elemento nuovo a nostra disposizione.
Non avremo certo un grillo parlante doppiato in italiano che ogni 30 secondi ci dice cosa fare, ma potremo contare su tutta una serie di NPC con cui chiacchierare per diventare sempre più esperti di ogni elemento di gioco, dal crafting alla cucina, dall’esplorazione al reclutamento dei Palico.
Il sistema stesso delle quest prevede che le sfide a noi poste siano inizialmente di raccolta materiali o prevedano l’uccisione di piccoli mostri, così da imparare a portare con s’è l’equipaggiamento consumabile e a raccogliere le risorse. Solo una volta capito come creare oggetti curativi e aver forgiato un’arma base potremo sfidare i minacciosi bestioni che popolano le terre di questo immenso crossover generazionale. Pazienza e dedizione!
La caccia è una disciplina di gruppo innanzitutto!
Molti tra noi amano la sfida, porsi da soli contro tutto per dimostrare di essere realmente bravi… se non i più bravi in assolito. La serie Monster Hunter ha da sempre offerto uno scenario ideale per chi volesse mettere alla prova le proprie abilità di gamer in sfide al limite, con missioni a tempo in cui gestire un inventario limitato per abbattere creature colossali, ma non è in queste occasioni che ritroviamo il vero spirito della serie Capcom.
Volendo citare il claim di un altro grande classico multplayer diremmo: “You’re not the only hero” [inserire mare di lacrime per Phantasy Star Online].
Il massimo dell’esperienza e del divertimento si ottengono giocando in compagnia, cosa che consente di condividere le esperienze e intraprendere passo passo il medesimo percorso narrativo: trovate degli amici, dal vivo o online, e datevi appuntamento affrontare una missione dopo l’altra, senza sosta e senza interruzione. Ogni scoperta varrà doppio perché la farete insieme, ogni segreto svelato e ogni bizzarro aneddoto saranno oggetto di discussione negli anni a venire (true story).
C’è sempre da imparare e da insegnare
Se Dio ha creato l’universo, chi ha creato Dio? Allo stesso modo, se un mio amico cacciatore mi insegna a giocare, chi ha insegnato a lui in precedenza? Arriveremo mai alla sorgente della conoscenza originale di Monster Hunter? Non lo sapremo mai, ma nel frattempo non è assolutamente male l’idea di porsi come tutor per gli altri giocatori in erba una volta che abbiamo padroneggiato le basi. Ci sono tanti elementi oscuri e complicati in Monster Hunter Generations Ultimate e avere una voce amica che ci evita il periodo di confusione e frustrazione da cui probabilmente è passato il Paziente Zero (chiameremo così il possessore della conoscenza originale) aumenta di parecchio le nostre possibilità di divertirci a pieno con il gioco.
A meno che non giochiate con i puristi dello spoiler, che non vogliono sapere nulla di nulla e sbattere la testa da soli (lecito), siate sempre pronti a fornire suggerimenti, scorciatoie e consigli quando i vostri compagni lo richiedono. Un cacciatore formato e capace è un’arma in più in dotazione alla community e al successo del gioco, cosa che rende il titolo più divertente anche per voi – che avrete sempre qualcuno al vostro fianco.
C’è spazio per il “farming” e per le sessioni rilassate: non abbiate fretta
Monster Hunter Generations Ultimate è un titolo vasto ambientazioni e ricchissimo di contenuti: non potete immaginare di lanciarvi in una corsa sfrenata per terminarlo, visto che il cammino che vi aspetta si misurerà sulle centinaia di ore.
Piuttosto individuate i momenti ideali in cui dare il massimo, anche con i vostri amici, per affrontare gli scontri più tosti e quando invece potrebbe essere interessante fare una gita per picconare le risorse utili alla forgiatura di armi, armature e oggetti.
Una scampagnata in terre pericolose vestiti con un’armatura molto leggera, che però aumenta velocità di raccolta e numero di oggetti ottenuti durante la missione, può essere divertente ed emozionante quanto una caccia normale, in particolare quando le zone in cui ci muoviamo sono sorvegliate da creature in grado di “shottarci” con un singolo colpo – vista la nostra dotazione di secondo grado.
La vera forza è nell’allenamento
Ormai saranno in pochi a non saperlo, ma la serie Monster Hunter non prevede che i personaggi del suo universo diventino più forti semplicemente con l’accumulo di punti esperienza e con il passare del tempo, bensì impone al giocatore di affrontare nemici che inizialmente sembrano insormontabili per capirne stile di combattimento e trovare le adeguate contromosse, al tempo stesso diventando sempre più abili ed efficaci nell’uso delle 14 armi a disposizione.
Non ci sono scorciatoie, non ci sono focolari dove uccidere nemici banali a ripetizione per far salire le statistiche e proseguire: il nemico va affrontato in prima persona, egli ci attende e ci sfida ogni volta che lo vogliamo, pronto a rispedirci a casa a riflettere della nostra incapacità. E finché non avremo capito i suoi punti deboli, le tattiche migliori da usare e quale sia l’equipaggiamento migliore per affrontarlo non passeremo.
Le sfide di Monster Hunter Generations Ultimate sono esami in cui non si può barare. A meno che non chiamate ad aiutarvi qualche amico con centinaia di ore di gioco in dotazione e conseguente dotazione overpowered… ma lì sta a voi: è quella una vera vittoria?
Non siete obbligati a farvelo piacere
E alla fine veniamo alla più grande delle verità: la serie Monster Hunter, almeno fino a prima dell’avvento di World, non è mai stata troppo user friendly e porta con sé tutti i limiti di fruibilità che un gioco difficile, severo e complesso come questo può avere. Nessuno può e deve sentirsi obbligato a trovare divertente l’inseguimento di un mostro per la mappa mentre questo sfugge e cambia zona in continuazione – facendoci perdere tempo prezioso. Nessuno deve accettare silenziosamente la rigidità di un sistema di combattimento studiato per farci studiare ogni mossa e non agire a caso – pena la punizione severa del nemico. Nessuno è obbligato a ritenere irrilevanti gli enormi passi avanti compiuti da Monster Hunter World in ottica si usability… tornare indietro, davvero, non è facile.
Quantomeno provateci, però: non nascondetevi dietro alla complessità per non compiere neanche il più piccolo dei tentativi. Monster Hunter Generations Ultimate è l’ultimo titolo di una serie che per tantissimi anni ha rappresentato una novità, un’alternativa, un modo di giocare ben diverso da ciò che andava di moda. Raccoglie la summa di generazioni videoludiche intere, da PS2 a 3DS passando per PSP, Wii e Wii U. Ora su Nintendo Switch abbiamo l’occasione di scoprire cosa ha reso grande all’epoca questo modo abitato da creature gargantuesche, spesso bizzarre fino al comico ma a volte terrificanti al punto di generare il panico, quello vero.
È tempo di riavviare la demo, cercare qualche amico e condividere questa esperienza davvero unica per l’ibrida Nintendo!